Il Robot Selvaggio, intervista ai doppiatori italiani: “Sarà un nuovo classico d’animazione”

Il film è al cinema dal 10 ottobre con Universal Pictures.

Pubblicato il 10 Ottobre 2024 alle 09:15

La DreamWorks torna al cinema con Il Robot Selvaggio (in originale The Wild Robot) diretto da Chris Sanders, già dietro successi come Lilo & Stitch, Dragon Trainer e I Croods, che questa volta trae ispirazione dall’omonimo romanzo illustrato da Peter Brown (in Italia Il Robot Selvatico).

L’epica avventura segue il viaggio di un robot – l’unità ROZZUM 7134, abbreviato ‘Roz’. Dopo un naufragio, si ritrova su un’isola disabitata dove dovrà imparare ad adattarsi all’ostile ambiente circostante. Costruirà gradualmente relazioni con gli altri animali dell’isola – tra cui la volpe Fink – e adotterà insieme a lui un’ochetta orfana.

Abbiamo intervistato per l’occasione i doppiatori italiani della pellicola, dal 10 ottobre nelle sale con Universal Pictures. Esther Elisha e Alessandro Roia sono la voce rispettivamente di Roz, la robot del titolo, e Fink, una volpe che instaura con lei un’amicizia singolare. Ecco cosa ci hanno raccontato.

Il Robot Selvaggio: video intervista a Esther Elisha e Alessandro Roia

 

Come avete lavorato separatamente in studio di doppiaggio per incanalare il rapporto che è al centro del film?

Alessandro Roia: Io sono stato avvantaggiato perché lei ha doppiato prima di me (ride) e quindi in qualche modo mi ha fornito la via con la quale creare un rapporto insieme.

Esther Elisha: Io ho doppiato quando non c’era ancora nessuna traccia in italiano. Quando in seguito c’è stata la possibilità di fare alcuni rifacimenti per correggere delle cose, per me è stato bellissimo scoprire il lavoro di tutti gli altri, anche per aggiustare alcuni elementi rispetto al loro operato.

Come avete lavorato sulla luce per essere da un lato razionale ma dolce, dall’altro furbo ma mai maligno?

Esther Elisha: Io ho cercato di lavorare sulle note alte, cercando poi progressivamente di scendere usando una voce più profonda, poi un paio di scelte sono state fatte dal direttore del doppiaggio anche rispetto a quella che era la proposta della doppiatrice originale di Roz ovvero Lupita Nyong’o. Quindi si tratta di un lavoro di traduzione. Devi tradurre ciò che qualcun altro ha fatto in un’altra lingua, con altri suoni, altre vocali. Una questione di equilibrio perché anche quando il personaggio è cambiato nel corso del racconto, la parte robotica torna improvvisamente ad esempio. Un lavoro di squadra.

Alessandro Roia: Sicuramente essendo stata per me la prima volta, mi sono affidato al direttore del doppiaggio Carlo Valli. Ho cercato inoltre per interesse personale di capire il film da un punto di vista del regista: cosa voleva da quel personaggio e come voleva che le relazioni si creassero? Quindi abbiamo cercato di lavorare proprio sull’intenzione. è stato molto interessante iniziare a farlo in un momento in cui il film non era ancora terminato e quindi vedi e costruisci in un vero e proprio processo creativo.

Il Robot Selvaggio: parlano le voci di Roz e Fink

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Roz usa la razionalità, Fink l’istinto. Il film ci racconta come provare a fare convivere queste due anime. Secondo voi come si fa?

Esther Elisha: Si conta. Io sto iniziando a contare al contrario (ride) – mi hanno detto che è ancora meglio – così fai entrare la razionalità nei momenti in cui è l’istinto che ti porterebbe a rispondere subito. Al momento non ho altre armi (ride).

Alessandro Roia: Come ci siamo detti spesso, in fondo si tratta di un film a largo spettro, che si rivolge ad un pubblico che va dai più piccoli agli adulti. Credo si parli di noi in totalità, delle relazioni tra gli esseri umani e di come debbano comportarsi. Lo facciamo attraverso una storia di fantasia in cui gli umani si vedono solo in parte ma si tratta di quello, di come dobbiamo imparare a relazionarci con il prossimo.

Film DreamWorks preferito?

Esther Elisha: Shrek mi ha fatto ridere tantissimo.

Alessandro Roia: Ho mio figlio a casa che mi sussurra titoli nell’orecchio, ora siamo nel momento Dragon Trainer ad esempio. Ma d’ora in poi sarà Il Robot Selvaggio!

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