Batman: Gotham dopo Mezzanotte | Recensione
I maestri dell’horror Steve Niles e Kelley Jones ci trasportano in un lungo viaggio attraverso i vicoli più bui e malfamati di Gotham, infestati da mostruosi freak e criminali !
Pubblicato il 7 Ottobre 2024 alle 08:00
Autori: Steve Niles (storia), Kelley Jones (disegni)
Formato: 17X26, 344p., C., colori
Prezzo: 35,00 euro
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Casa editrice: Panini Comics
Data di pubblicazione: 26 set. 2024
Steve Niles è uno scrittore specializzato nel genere horror, famoso soprattutto per 30 giorni di buio, graphic novel da cui è stato tratto anche un famoso film omonimo nel 2007. Lo stesso possiamo dire del disegnatore Kelley Jones, che deve la sua fortuna a titoli come Batman (in particolare la trilogia del Batman vampiro), Deadman, Sandman e Swamp Thing.
Quando due autori di questo calibro uniscono le loro forze non può che venir fuori un concentrato di fumetto noir, gotico e ovviamente horror, all’ennesima potenza, come Batman: Gotham dopo Mezzanotte.
Si tratta di un lungo racconto in dodici capitoli, dove Niles ha voluto omaggiare nel miglior modo possibile l’Uomo Pipistrello e il suo universo, inserendo molti dei suoi avversari più noti, oltre ad uno nuovo di zecca, che guarda caso sembra uscito da un fumetto di Creepshow.
Batman si ritroverà infatti a dover indagare su degli atroci omicidi, che riguarderanno alcuni criminali o persone corrotte di Gotham, alle quali verrà letteralmente strappato il cuore. L’artefice di queste uccisioni è un cadaverico figuro che si fa chiamare Midnight, in quanto agisce sempre allo scoccare della Mezzanotte, ma per portare avanti la sua scia di morte si servirà anche di alcuni noti freak, come lo Spaventapasseri, Man-Bat, Clayface e Joker.
Il Cavaliere Oscuro dovrà quindi affrontare una minaccia multipla e risolvere il mistero che si cela dietro a questo mostruoso ed enigmatico nuovo villain. Ad aiutarlo ci sarà il sempre fidato commissario Gordon e un Alfred Pennyworth che non perderà occasione per punzecchiare il suo padrone e spronarlo nei momenti di difficoltà.
Un altro personaggio che irromperà in questa maxiserie è quello della giovane e affascinante detective April Clarkson, una donna molto determinata, che inizialmente non approverà l’intrusione dell’Uomo Pipistrello nelle sue indagini, ma poi finirà per innamorarsene, sciogliendo anche il cuore di pietra del miliardario Bruce Wayne.
Come accennato prima, lo scrittore ha voluto infilare un po’ di tutto in questa saga: dramma, azione, sentimento e violenza, per un fumetto supereroistico dalla forte connotazione horror. Peccato solo che tutto il pathos e la tensione costruita durante questi dodici capitoli vada un po’ scemando proprio sul finale, dove l’autore preferisce passare più alle parole che ai fatti, lasciando molti punti in sospeso, che avrebbero meritato invece qualche approfondimento…
Non c’è dubbio, però, che la parte del leone in questo corposo volume la facciano le esplosive tavole di Kelley Jones, le quali riescono a fornire quel quid in più fondamentale per un racconto di questo tipo.
Jones infatti ha uno stile unico e immediatamente riconoscibile, che sicuramente deve molto a maestri del genere come Bernie Wrightson, ma è comunque originale in tutto, dal character design al suo modo di concepire e strutturare le tavole.
E’ ormai diventato iconico, infatti, il suo Batman dalle lunghissime orecchie a punta, ipertrofico e avvolto in un enorme mantello che si staglia tra le ombre. Lo stesso vale per le pose in cui lo rappresenta, spesso ricurvo e dinoccolato, con grandi dita appuntite, come una vera e propria creatura demoniaca.
Un disegnatore come lui si trova perfettamente a suo agio in un universo costellato da freak mostruosi come quello di Gotham City. E’ quindi una gioia per gli occhi vedere le sue interpretazioni di Man-Bat o dello Spaventapasseri, ma anche lo stesso Joker o il misterioso Midnight, sempre in linea con le atmosfere gotiche e noir del racconto.
Particolari e stravaganti anche i mezzi di trasporto, e in generale la tecnologia rappresentata da Jones, che ricorda quella dei film sci-fi anni Cinquanta, così squisitamente kitsch e retrò pur volendo sembrare futuribile. Tutto, in sostanza, acquista una sua connotazione particolare quando passa dall’estro creativo di Kelley Jones, ed è sempre interessante ammirare le sue composizioni.
Come tutti gli stili molto personali, anche quello di Jones può essere divisivo, ma se lo amate certamente non rimarrete delusi da Batman: Gotham dopo Mezzanotte, un racconto che farà felici tutti gli appassionati delle storie più dark e horror del Cavaliere Oscuro, ma anche gli estimatori dell’estroso artista californiano.
In Breve
Storia
7
Disegni
7.5
Cura editoriale
7.5