Moon Knight: Nascita e Morte | Recensione della run di Jeff Lemire
Jeff Lemire ci accompagna nei meandri della psiche disturbata di Marc Spector/Moon Knight e le sue mille personalità !
Pubblicato il 20 Settembre 2024 alle 10:00
Autori: Jeff Lemire (testi), Greg Smallwood, Wilfredo Torres, Francesco Francavilla, James Stockoe (disegni)
Formato: 18.3X27.7, 320p., C., colori
Prezzo: 35,00 euro
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Casa editrice: Panini Comics
Data di pubblicazione: 23 mag. 2024
Moon Knight è senza dubbio uno dei personaggi più particolari e complessi dell’universo Marvel. Creato a metà degli anni Settanta da Doug Moench e Don Perlin, questo giustiziere mascherato si distingue dagli altri per un suo spiccato disturbo della personalità, che lo porta a impersonare identità diverse, a seconda della necessità.
Il suo vero nome è Marc Spector, e di professione era un ex soldato, diventato poi mercenario, che si ritrovò tra la vita e la morte in una missione in mezzo al deserto, quando incrociò la strada del dio egizio Khonshu, il quale gli salvò la vita, chiedendogli in cambio di diventare il suo avatar terreno.
Nelle bianche vesti di Moon Knight, Spector inizia così la carriera di vigilante, ma presto i suoi disturbi dissociativi dell’identità prenderanno il sopravvento, rendendo sempre più labili i confini tra i vari alter ego che si era creato.
Uno degli autori ad aver approfondito maggiormente questa tematica è Jeff Lemire, brillante scrittore di opere come Sweet Tooth, Animal Man, All-New Hawkeye e Old Man Logan, che per il Cavaliere Lunare ha realizzato una serie di quattordici numeri appena ristampati in un unico volume da Panini, dal titolo Moon Knight: Nascita e Morte.
Qui Lemire si diverte a giocare con la psiche disturbata di Marc Spector, realizzando un lungo viaggio allucinato e allucinante dentro la sua mente. Il protagonista infatti si sveglierà all’interno di un ospedale psichiatrico, senza ricordare come mai fosse lì o da quanto tempo, per cui cercherà di scappare, con l’aiuto dei suoi amici (anch’essi internati) Crawley, Gena, Frenchie e l’amata Marlene.
Da lì avranno luogo situazioni sempre più assurde, che lo vedranno affrontare mummie, divinità egizie e lo stesso Khonshu, che non è chiaro se voglia aiutarlo o farlo impazzire del tutto. Quel che è certo è che Marc verrà catapultato in scenari fittizi, dove entreranno in scena tutte le sue personalità, ovvero il miliardario e produttore cinematografico Steven Grant, il tassista Jake Lockley e una new entry direttamente dallo spazio, costretta ad affrontare un’invasione di lupi mannari intergalattici !
Questi continui capovolgimenti e cambi di direzione hanno l’intento di trasportare il lettore su un gigantesco ottovolante, che continua a girare senza sosta, in un turbinio di eventi al limite dell’incredibile, che non lasciano un attimo di respiro e mantengono vivo l’interesse e la curiosità dall’inizio alla fine, dato che non è mai ben chiaro dove andrà a parare il racconto.
Nello story-arc finale, inoltre, Lemire approfitta per esplorare e approfondire anche il passato di Marc Spector, mostrandoci i suoi problemi d’identità dissociata già in giovane età e gli eventi che l’hanno portato ad incontrare Khonshu, diventando poi Moon Knight. Tutto questo, sempre alternato con l’allucinante viaggio alla ricerca del suo vero io, nel quale dovrà decidere se convivere con tutte le sue personalità o abbandonarsi completamente al dio egizio, e quindi alla follia.
Per ravvivare ancora di più il racconto, anche visivamente, si alternano diversi disegnatori, a volte anche nella stessa tavola, per rappresentare i vari alter ego di Moon Knight. Greg Smallwood è senza dubbio l’artista principale, a cui spetta la parte di Marc Spector, dove svolge un lavoro davvero eccezionale, realizzando tavole oniriche e stranianti, in cui le vignette non hanno contorni definiti e spesso si confondono con il bianco del foglio.
Anche il suo tratto è sfumato, ma allo stesso tempo realistico, regalandoci illustrazioni suggestive e di grande impatto, che di certo segneranno indelebilmente la storia del personaggio. Sicuramente di minor spessore, invece, le tavole di Wilfredo Torres, che con le sue linee molto pulite ed essenziali si occupa del produttore Steven Grant, mentre lo stile inconfondibile del nostro Francesco Francavilla, anch’esso caratterizzato da un design molto minimal, raffigura le atmosfere pulp e urbane del tassista Jake Lockley.
Decisamente più particolare il tratto di James Stockoe, a cui tocca il Marc Spector spaziale, dove si può notare l’influenza del fumetto orientale, soprattutto per l’attenzione nei dettagli e la dovizia di particolari nel rappresentare strumenti tecnologici e astronavi, ma anche un tratto molto indie, grezzo e impreciso, che fonde quindi culture differenti.
Moon Knight: Nascita e Morte è un volume che non può mancare nella libreria di ogni appassionato del personaggio, visto che scandaglia come pochi altri la psiche disturbata del Cavaliere Lunare, nonché il suo passato. Un viaggio al cardiopalma, teso e coinvolgente, che vi terrà incollati dalla prima all’ultima pagina.
In Breve
Storia
8
Disegni
8
Cura editoriale
8