Sabretooth: The Dead Don’t Talk, Creed e Logan in versione Gangs of New York

Creed e Logan si scontrano tra le gang della New York dei primi del '900

Pubblicato il 16 Settembre 2024 alle 19:00

Nell’ultima edizione di X-Men Monday su AIPT Comics lo scrittore Frank Tieri ha presentato il suo nuovo progetto Marvel, la miniserie Sabretooth: The Dead Don’t Talk, realizzata insieme al disegnatore Micheal Sta. Maria. Si tratta di un progetto che vede Tieri tornare sui personaggi di Wolverine e Sabretooth, che ha scritto a più riprese nel corso degli anni (Wolverine, Weapon X, Deadpool…) e che vedrà i due muoversi nel sottobosco criminale della New York dei primi del ‘900.

Chi è Mad Dog Murphy? Una persona vissuta nel 1900 vista in una foto sul muro della più antica taverna di New York? Sì. Un temuto gangster e assassino che ha raggiunto il potere tra le famigerate gang di NY? Un temuto gangster e assassino che è salito al potere tra le famigerate gang di New York? Si. E anche, cosa forse più sconvolgente di tutte, nientemeno che… Sabretooth?!?

Unitevi a noi – e a Wolverine – per scoprire questo capitolo segreto della vita del più grande nemico di Logan in una storia di violenza, tradimento, rivelazioni scioccanti e ancora violenza. Sabretooth può anche essere morto… ma i segreti del suo passato – e i modi in cui possono influenzare Wolverine nel presente – sono molto vivi.

Nel corso dell’intervista Tieri ha specificato come la storia prenda le sue origini dallo speciale Ruins of Ravencroft: Sabretooth da lui scritto qualche anno fa in cui si narrava del primo scontro da Victor Creed e Wolverine.

“Ehi, è il 50° anniversario di Wolverine, dovevate immaginare che sarei stato coinvolto in qualche modo, no? [Ride] E in realtà, quel “in qualche modo” è stato l’editore Mark Paniccia più di ogni altra cosa. A Mark è sempre piaciuto il modo in cui ho gestito Sabretooth come personaggio e voleva fare qualcosa di tosto con lui. Il problema, naturalmente, era che… ALLARME SPOILER… Sabretooth era destinato a morire. Il che significava che la storia doveva essere una sua storia mai raccontata, ambientata nel passato, quando, insomma, tutta la faccenda della morte non sarebbe stata d’intralcio.

Così mi è venuta l’idea di tornare a un’altra storia di Sabretooth che ho realizzato e che si svolge effettivamente nel passato di Sabes, la già citata Ruins of Ravencroft: Sabretooth. Quella storia segnava il primo incontro di Sabretooth con Wolverine nel 1900, mentre era alle dipendenze di Mister Sinister a Ravencroft, e beh… le cose non andarono molto bene per il nostro vecchio amico Victor.

Sabretooth: The Dead Don’t Talk riprende un po’ di tempo dopo, dove troviamo Sabes sconfortato per quello che è successo in Ruins of Ravencroft: Sabretooth, Logan ha avuto la meglio su di lui, quando fino a quel momento NESSUNO aveva mai avuto la meglio su di lui. E si sa, Sinister non è esattamente il capo più compassionevole che se ne frega dei tuoi sentimenti, quindi quando a Sabes viene data l’opportunità di uscire dalla sua ombra, la coglie al volo. E finisce nel bel mezzo della malavita dei Five Points di New York e del caos che ne consegue. In poche parole, è Gangs of New York ma con Sabretooth.

[…] Una delle parti più divertenti dell’utilizzo di un’ambientazione come questa è vedere come appare una versione Marvel di Gangs of New York. Abbiamo un mix di bande normali… e alcune bande non così normali. Una banda che usa la tecnologia steampunk, una banda che si è modellata sul Capitan America della Rivoluzione Americana… persino una “Frankengang” che è stata cucita insieme da uno degli antenati del buon dottore. Potete quindi immaginare che quando facciamo cadere Sabretooth nel bel mezzo di una cosa del genere è come se gettassimo una tonnellata di tritolo in un incendio boschivo, l’esplosione non riguarda solo la malavita, ma l’intera NYC del 1900.

I fan possono aspettarsi molti colpi di scena, alcuni personaggi nuovi e alcuni vecchi, alcuni personaggi con connessioni inaspettate con gli attuali personaggi Marvel, una storia d’amore, che ci crediate o no… e, naturalmente, un sacco di violenza. Tanta. Davvero tanta (ehi, dopotutto questo è un fumetto di Sabretooth, cosa vi aspettate?).”

Cover di Sabretooth: The Dead Don’t Talk 1 di Fabrizio De Tommaso
Cover di Sabretooth: The Dead Don’t Talk 1 di Fabrizio De Tommaso

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