Jujutsu Kaisen: Sukuna riceverà la fine che merita?
Sukuna ha ricevuta una fine adeguata?
Pubblicato il 10 Settembre 2024 alle 09:00
Fin dal primo capitolo, Jujutsu Kaisen ha esplorato la natura della morte e il concetto di una “morte appropriata”. Yuji Itadori, il protagonista, entra nel mondo della stregoneria con l’idea di trovare un senso alla sua vita, affrontando il dilemma morale di come vivere e morire con dignità. Questo tema pervade l’intera opera, influenzando le motivazioni dei personaggi e le loro azioni. Quando la serie si avvicina alla sua conclusione, la morte di Sukuna pone una domanda cruciale: un villain come lui merita una fine dignitosa?
Nel capitolo 268, Sukuna è mostrato in un raro momento di vulnerabilità, parlando con Megumi Fushiguro all’interno del loro spazio mentale condiviso. È qui che Sukuna rivela il suo attaccamento alla sua natura di Maledizione, rifiutando l’offerta di Yuji di condividere nuovamente il suo corpo e “vivere insieme”. Al contrario, Sukuna sceglie di svanire alle proprie condizioni, ribadendo la sua volontà di rimanere una Maledizione fino alla fine.
Il capitolo finale di Jujutsu Kaisen ha portato alla conclusione uno dei conflitti più attesi della serie: la caduta di Ryomen Sukuna, il Re delle Maledizioni. Ma mentre il manga di Gege Akutami chiude le sue pagine, molti fan si chiedono se la morte di Sukuna sia stata all’altezza della sua statura come antagonista. La sua fine, giunta in modo improvviso, rappresenta davvero una chiusura appropriata per uno dei personaggi più iconici e temuti della storia recente dei manga?
Una Fine Patetica o una Conclusione Appropriata?
Da una parte, la morte di Sukuna potrebbe sembrare patetica: un essere di immenso potere, ridotto a una forma informe e svanente, spazzato via senza il clamore che molti si aspettavano per un avversario così formidabile. Sukuna, che ha dominato l’arco narrativo con la sua malvagità e arroganza, sembra quasi svanire nell’oblio, un’eco sbiadita della minaccia che una volta rappresentava.
Ma questa conclusione potrebbe essere proprio il punto. Gege Akutami ha costruito Sukuna come una figura che incarna il male puro, un’entità che rifiuta ogni possibilità di redenzione o compromesso. La sua decisione di morire come Maledizione, senza mai cedere al desiderio umano di significato o redenzione, potrebbe rappresentare una fine giusta per un personaggio così implacabile. In un certo senso, la morte di Sukuna riflette la sua vera natura: una creatura che sceglie la propria distruzione piuttosto che riconoscere una qualsiasi forma di umanità.
Il Valore Simbolico della Caduta di Sukuna
La scelta di Akutami di porre fine a Sukuna in questo modo può essere vista come un commento più ampio sulla natura della malvagità e dell’orgoglio. Sukuna, alla fine, è un personaggio che rifiuta qualsiasi tipo di evoluzione o crescita personale. Anche di fronte alla morte, non cerca redenzione o comprensione, ma rimane fedele a se stesso. Questo potrebbe suggerire che l’autore vuole sottolineare l’inutilità di cercare giustificazioni per il male puro: Sukuna è e rimane un simbolo del male che rifiuta di essere trasformato.
Inoltre, la sua morte “ridicola” potrebbe essere una scelta intenzionale per sottolineare la caducità del male in un mondo che cerca disperatamente un equilibrio tra luce e ombra. Mentre Yuji, Megumi e Nobara continuano a lottare per trovare un significato nelle loro vite e un modo per morire con dignità, Sukuna muore in modo che potrebbe sembrare assurdo e poco glorioso, una conclusione che, in definitiva, nega la grandezza del personaggio e ridimensiona la sua minaccia.
L’improvvisa scomparsa di Sukuna potrebbe lasciare alcuni lettori insoddisfatti, ma rappresenta un finale coerente con i temi di Jujutsu Kaisen. La serie ha sempre rifiutato la narrativa tradizionale dei buoni contro i cattivi, optando per un’esplorazione più sfumata delle motivazioni umane e delle loro conseguenze. In questo contesto, la morte di Sukuna, per quanto rapida e priva di pathos, riflette l’idea che il male, alla fine, non sia mai glorioso.
Akutami ha scelto di dare a Sukuna una morte che ne rispecchia la natura: priva di redenzione, ma anche priva di gloria. Non c’è compassione per il Re delle Maledizioni, e nemmeno una fine eroica. La sua scomparsa serve a ricordare che in un mondo come quello di Jujutsu Kaisen, le conclusioni giuste non sempre coincidono con quelle che vorremmo.