Deadpool: Cattivo Sangue | Recensione
Il creatore del Mercenario Chiaccherone firma la sua storia definitiva sul personaggio
Pubblicato il 12 Agosto 2024 alle 16:00
Autori: Rob Liefeld, Chris Sims, Chad Bowers
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: Stati Uniti
Prezzo: € 18,00
Cartonato a colori 17X26 – 112 pagine
Data di pubblicazione: 06/06/2024
Deadpool: Cattivo Sangue è una graphic novel del 2017 che ha visto il ritorno al Mercenario Chiacchierone del suo creatore , Rob Liefeld. Intesa come primo capitolo di una trilogia che non è mai continuata in questa forma vista la chiusura della linea original graphic novel da parte della Marvel, è stata serializzata in una miniserie in quattro numeri nel 2022 (intitolata anch’essa Deadpool: Bad Blood), in previsione del completamente della trilogia sotto forma di miniserie, la successiva Deadpool: Badder Blood del 2023 e la controintuitivamente intitolata (dato che tutti si aspettavano Baddest Blood) Deadpool Team-Up in uscita a breve negli Stati Uniti.
Deadpool:Bad Blood 2017. pic.twitter.com/IHjuHAj12t
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Questo trittico di storie vuole essere il definitivo lavoro di Rob Liefeld sul personaggio di Deadpool, una delle sue creazione più fortunate (il successo del film Deadpool & Wolverine, che ha da poco superato la soglia di un miliardo di dollari di incassi globali, è lì a dimostrarlo). A sua detta, una volta conclusa questa trilogia non tornerà mai più a lavorare per il personaggio.
Certo, negli anni Deadpool è cresciuto moltissimo oltre al seminale lavoro di Rob Liefeld: già originariamente parte della sua personalità è stata plasmata dai dialoghi scritti da Fabian Nicieza, che ha poi portato avanti il personaggio sulle pagine di X-Force dopo l’addio di Liefeld e sulla prima miniserie del personaggio. In seguito tanti altri scrittori hanno aggiunto particolari della storia di Deadpool, da Joe Kelly a Gail Simone fino a Daniel Way e Gerry Duggan.
Deadpool:Bad Blood 2017, story/art Rob Liefeld pic.twitter.com/PkkTZIpP6c
— robliefeld (@robertliefeld) September 19, 2020
In Cattivo Sangue (in cui Liefeld viene affiancato da Chris Sims e Chad Bowers in fase di sceneggiatura) troviamo quindi un Deapool in una versione abbastanza “standard”, dal momento che a Liefeld interessa il personaggio nella sua versione più essenziale, anche se non disdegna di utilizzare tratti caratteristici introdotti da autori successivi (come l’occasionale sfondamento della quarta parete, peculiarità introdotta per la prima volta da Joe Kelly).
Best Thing To Say To Try Getting Out Of A Fight — #Deadpool: Bad Blood#BestStuffInComics https://t.co/68hTi3src4 pic.twitter.com/rUuHqek5Zt
— Tony Guerrero 🎙 (@GManFromHeck) May 17, 2017
Ora, si possono dire tante cose di Rob Liefeld e sulle sue effettive capacità come disegnatore, ma se c’è una cosa che sicuramente non gli fa difetto è l’entusiasmo e l’amore per i fumetti. Deadpool: Cattivo Sangue è un vero e proprio salto indietro nel tempo, a quei primi numeri di X-Force che hanno travolto il mercato dei comics come uno tsunami nel corso dei primi anni ‘90, lasciando metà dei lettori disgustati e l’altra metà esaltati.
From Deadpool Bad Blood #4!! The finale!! Rob Liefeld’s pencils on Garrison Kane’s fighting is as good as it was 31 years ago on his first appearance in X-Force #2!!
New addition Weapon X and Department 🏬 H character, Thumper, is interesting 🤓 too!! pic.twitter.com/gixrGxCJSL
— Danny Occhipinti (@DannyOcchipinti) October 30, 2022
In quegli anni coloro che avrebbero poi fondato l’Image Comics, ovvero Todd McFarlane, Jim Lee, Erik Larsen, Marc Silvestri etc, avevano una grande base di ammiratori e qualche critico, ma nessuno spaccava l’opinione pubblica come Liefeld. Quelle che in molti indicavano come lacune tecniche (e forse all’epoca lo erano davvero) sono diventate con il tempo tratti distintivi del suo stile, uno stile iper-adrenalinico e iper-cinetico, fatto di esagerazioni anatomiche e di costumi ed accessori sempre più improbabili. Uno stile che ha sempre fatto storcere il naso ai puristi ma che, nel bene e nel male, ha spinto tutto un panorama fumettistico che da un punto di vista visivo si stava adagiando su standard mai più stravolti dai tempi di Jack Kirby ad adottare nuovi stili e punti di vista.
I just finished reading Deadpool Bad Blood 1, and it was totally awesome! Thumper looks so freaking intimidating and terrifying. 😱 Rob Liefeld really knows how to draw some action-packed and emotional art. #Deadpool #Thumper #RobLiefeld #MarvelComics@robertliefeld pic.twitter.com/eYtFXZp9tK
— Chizo (@Chizocomics) March 16, 2024
Deadpool: Cattivo Sangue è una sorta di autocelebrazione di Rob Liefeld (con tanto di flashback ambientato ai primi tempi tempi di X-Force), ma è anche una solida storia del personaggio che sfrutta ampiamente tutti i tratti caratteristici di Wade Wilson sviluppati nel corso degli anni. Segno che Liefeld, pur avendo la sua precisa visione sul personaggio, non è uno di quegli autori che “lavano con un colpo di spugna” il lavoro effettuato dai suoi successori, ma anzi, lo rispetta e lo incorpora nel suo lavoro.
From Deadpool Bad Blood #2!! My mirror 🪞 ticket 🎫 to reading this comic book worked from Deadpool saying at the bottom, “I’m listening.”. Ha ha ha 😀🤣 #Deadpool #marvel #robliefeld pic.twitter.com/t7DsO44IpM
— Danny Occhipinti (@DannyOcchipinti) June 24, 2022
Dal punto di vista della trama, quella che parte come una semplice storia ipercinetica, ovvero Deadpool braccato da un inarrestabile supersoldato del Dipartimento H canadese, diventa una vicenda che riesce ad incorporare qualche colpo di scena interessante e a far entrare in sintonia con i personaggi anche ad un livello umano, con una certa dose di dramma e di emotività portate su pagina.
Deadpool:Bad Blood #4 – The BIG Finale! All new pages! OUT TODAY! pic.twitter.com/smOd1a3iia
— robliefeld (@robertliefeld) August 31, 2022
A dirla tutta, Deadpool: Cattivo Sangue è probabilmente una delle opere più mature ed interessanti di Rob Liefeld dal punto di vista narrativo, soprattutto per come parte dai suoi soliti cliché per poi risolversi in una vicenda dallo spessore narrativo inaspettato per Deadpool. Certo, si tratta pur sempre di Rob Liefeld quindi tutto questo emerge da una sorta di “casino su carta” di cui a volte sembra perdere le redini e che spesso è veicolato da pose artefatte e ripetute, espressioni facciali stucchevoli e splash page gratuite. Ma questo è Rob Liefeld e nessuno può aspettarsi qualcosa di diverso da lui.
In Breve
Storia
6.5
Disegni
6
Cura editoriale
6.5
Sommario
Una storia che ha tutti i pregi ed i difetti delle opere di Rob Liefeld, ma che si rivela sorprendentemente solida dal punto di vista della trama (o meglio, ben più solida di quanto i primi capitoli ed i disegni lascino intendere). Un ritorno alle atmosfere tipiche degli anni '90, c'è chi lo amerà e chi lo odierà.