Marvel Replica Edition: The Incredible Hulk 181 | Recensione della prima apparizione di Wolverine

Pubblicato il 27 Luglio 2024 alle 07:00

Autori: Len Wein, Herb Trimpe
Formato: 17X26, 36 pp., S., colori
Prezzo: € 3,50 €
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Data di pubblicazione: 11/4/2024

Tobia Brunello
Tobia Brunello
2024-07-27T07:00:31+02:00
Tobia Brunello

Autori: Len Wein, Herb Trimpe Formato: 17X26, 36 pp., S., colori Prezzo: € 3,50 € Casa Editrice: Panini Comics Provenienza: USA Data di pubblicazione: 11/4/2024

Il film dei Marvel Studios Deadpool & Wolverine segna il ritorno di Hugh Jackman nel ruolo del mutante artigliato, e quale miglior occasione di rispolverare la prima apparizione di Wolverine, avvenuta proprio 50 anni fa?

Panini ha pensato di pubblicare infatti tra le sue Marvel Replica Edition anche The Incredible Hulk 181, in un’edizione semi-anastatica rispetto all’originale americano, ovvero con solo la storia tradotta e tutto il resto, dalle inserzioni pubblicitarie agli editoriali, esattamente come stampati all’epoca della prima edizione statunitense.

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L’operazione delle Marvel Replica Edition è un una simpatica iniziativa che permette di osservare e sfogliare alcuni albi altrimenti irraggiungibili (anche se si comprassero alle quotazioni attuali, è praticamente impensabile leggerli visto il deprezzamento che subirebbero) godendosi quel “tuffo nel passato” che il leggere vecchie pubblicità può dare.

Interessante vedere come la pagina della posta di questo numero che sarebbe passato alla storia sia occupato da un dibattito tra lettori riguardante la controversa saga con coprotagonista Adam Warlock che fece un po’ il verso alla Passione di Cristo, e ancor più curioso è vedere tra i lettori che intervengono Mary Jo Duffy, che in seguito sarebbe divenuta editor e autrice proprio alla Marvel.

La storia di per sé è stata ristampata innumerevoli volte, dal momento che vede la prima apparizione di Wolverine, personaggio che negli anni successivi sarebbe diventato il più famoso rappresentante della Marvel a fianco di Spider-Man.

Questa prima apparizione di Wolverine in realtà tecnicamente è la seconda, dato che compariva nell’ultima vignetta dell’episodio precedente di Hulk, interrompendo lo scontro tra il Golia Verde e il mostruoso cannibale selvaggio Wendigo.

Ma è in questo numero che il personaggio di Wolverine viene effettivamente presentato ai lettori, fin dalla copertina in cui viene definito “il primo e più grande super eroe canadese”. In realtà in questa prima apparizione c’è poco di tutto ciò che renderà Wolverine il personaggio più importante del fumetto americano negli anni ‘80 e ‘90, anche se alcuni tratti distintivi li possiamo già trovare: l’aggressività e l’indole a gettarsi nel pericolo con noncuranza.

Lo sceneggiatore Len Wein offre buone possibilità al personaggio di mettersi in mostra, contrapponendo la sua agilità e la sua ferocia alla forza bruta dei due colossi Wendigo e Hulk. A onor del vero, bisogna dire che Wein, in un intermezzo in cui le performance di Wolverine vengono commentate dalla base militare che l’ha inviato, getta anche le basi per quella che sarà la complessa storia di Logan con le organizzazioni militari. Ma di Arma X e degli esperimenti non c’è ancora traccia, così come non si fa cenno del famoso fattore rigenerante. Gli artigli sembrano parte integrante dello splendido e iconico costume ideato da John Romita Sr, e che Herb Trimpe si sforza di disegnare in maniera coerente per tutto il numero, anche se non sempre è costante nelle proporzioni delle orecchie e degli artigli.

Abbiamo citato Len Wein ed Herb Trimpe, autori della storia in questione, e John Romita Sr, ideatore del design del personaggio, ma c’è un quarto autore che negli ultimi tempi si è aggiunto come creatore di Wolverine, giusto appena prima di Deadpool & Wolverine, suscitando molte polemiche: Roy Thomas.

Roy Thomas è indicato come supervisore della storia, e secondo quanto raccontato negli anni, sarebbe stato lui a suggerire a Len Wein di creare un super eroe canadese, arrivando anche a proporre il nome Wolverine. Negli ultimi mesi Thomas si è fatto accreditare come creatore del personaggio, suscitando l’indignazione di molti colleghi, dato che è successo pochi mesi dopo la morte di Len Wein. Dopo la morte di John Romita, Thomas risulta quindi l’ultimo “creatore” di Wolverine ancora in vita e ciò significa che gli sarà riconosciuta una certa somma per l’utilizzo del personaggio negli altri media (anche in progetti miliardari come Deadpool & Wolverine), che andrà ad erodere la somma riconosciuta agli eredi di Wein, Romita e Trimpe. Il tutto per qualcosa che a detta di molti (la vedova di Len Wein, Mark Waid e tanti altri autori che non hanno risparmiato critiche feroci a Thomas) faceva semplicemente parte del suo lavoro di editor (dare suggerimenti agli autori) e che non è assolutamente abbastanza per qualificarsi come creatore.

Al di là della prima apparizione di Wolverine, questa storia è inserita in un periodo in cui Hulk vagava per il mondo e per la precisione è la conclusione di una storia iniziata nel numero precedente e che riprendeva le fila delle vicende di Wendigo, il mostro nato dalla maledizione che colpisce chiunque si renda colpevole di atti di cannibalismo nelle foreste canadesi. La trama che coinvolge il maledetto Paul Cartier, la sorella Marie decisa a liberarlo dalla maledizione e l’amico George Baptiste inizialmente sembra sullo sfondo ma poi prende il centro del palcoscenico, risolvendosi in maniera triste e tragica facendo da strano contraltare alla roboante battaglia tra Hulk, Wolverine e Wendigo che ha aperto l’episodio.

Herb Trimpe si conferma un maestro dello storytelling, ma non è coadiuvato al massimo dalle chine di Jack Abel, soprattutto negli sfondi lasciati troppo spessi completamente spogli. Ma d’altra parte era l’epoca in cui essere veloci e riuscire a mandare ogni albo in stampa nei tempi previsti era la cosa più importante: lavorasse con i ritmi e i mezzi odierni probabilmente Trimpe riuscirebbe a produrre tavole molto più curate in ogni aspetto.

In Breve

Storia

6.5

Disegni

6

Cura editoriale

7

Sommario

Un oggetto curioso per immergersi nel passato e tentare di rivivere quello che, con il senno di poi, sarebbe stato uno dei momenti storici della Marvel. La storia di per sé è una buona avventura di Hulk che bilancia bene azione e dramma, non sempre graziata dai disegni di Herb Trimpe, onestissimo mestierante che non aveva certo idea di realizzare una storia che sarebbe stata ristampata migliaia di volte a distanza di 50 anni

6.5

Punteggio Totale

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