Jujutsu Kaisen: Akutami svela lo scopo dell’arco del passato di Gojo
Pubblicato il 24 Luglio 2024 alle 10:30
Il mangaka di Jujutsu Kaisen ha rivelato quelli che erano i suoi scopi esplorando il passato di Satoru Gojo e Suguru Geto attraverso l’arco narrativo. Jujutsu Kaisen presenta uno degli archi narrativi più pieni di eventi, che i fan hanno potuto guardare anche nell’anime con l’incidente di Shibuya. Ma prima che tutto ciò accadesse, l’anime ha prima esplorato un’importante missione del passato di Gojo con l’arco dell’Inventario Nascosto e della Morte Prematura. E Gege Akutami ha recentemente parlato dell’arco del passato di Gojo e del suo obiettivo.
In occasione della mostra di Jujutsu Kaisen, il mangaka della serie Gege Akutami ha rivelato diversi aneddoti importanti sullo sviluppo del manga e con esso nuove curiosità su come è stato realizzato. Per quanto riguarda l’esplorazione del passato di Gojo e Geto con un arco narrativo speciale, Akutami ha spiegato che voleva creare un arco narrativo flashback per supportare quello dell’incidente di Shibuya. Il mangaka sperava di sfruttare il fascino di Gojo e Geto per mantenere i fan interessati alla narrazione collegando il passato al presente.
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“Ho sempre desiderato provare a creare un arco narrativo del passato” ha spiegato Akutami. “Il mio editor mi ha spesso detto che gli archi narrativi basati sui flashback tendono ad essere accolti male, ma in realtà volevo provare ad affrontarlo a modo mio. Il motivo della tempistica dell’arco narrativo era legato a uno degli eventi più importanti dell’incidente di Shibuya, ossia il suggellamento di Gojo. Questo non avrebbe avuto senso per i lettori senza l’arco del passato di Gojo. Così l’ho semplicemente inserito nel punto più vicino possibile della storia”.
Akutami ha quindi sfruttato Gojo e Geto perché sperava che i fan si chiedessero come il passato si legasse al presente. “Gojo e Geto esercitavano un certo potere attrattivo sui personaggi in questo arco narrativo, quindi avevo la sensazione che ci fosse il potenziale per essere piuttosto interessante. Ma come ho detto, il mio editor dell’epoca, Katayama, mi ha detto che gli archi sul passato in cui il protagonista non appare, di solito portano a un posizionamento più basso nei sondaggi e meno coinvolgimento dei lettori. Ma ho pensato che sarebbe andato bene se avessi continuato a porre ai lettori la domanda ‘questo si collega al presente?’. Così ho deciso di provarci e immagino che il mio obiettivo fosse spingere i lettori a chiedersi quella domanda“.