Il settore del gioco rappresentato nei manga giapponesi
Pubblicato il 16 Maggio 2024 alle 11:31
Il settore del gaming va ben oltre i confini delle sale da gioco, spesso prende ispirazione dal mondo dell’arte, dello spettacolo o della musica, in alcuni casi è il mondo dell’arte e dello spettacolo a celebrare i videogame più iconici. Questo accade anche nella cultura giapponese, con il gioco d’azzardo capace di instaurare un legame anche con le espressioni artistiche e narrative più popolari, come i manga. Questi ultimi, in particolare, offrono uno spaccato vivido e spesso critico di questa fascinazione, riflettendo sia la complessità del gioco sia le sue implicazioni sociali e personali.
Il gioco d’azzardo nella società giapponese
Innanzitutto va precisato che nella società nipponica il gioco d’azzardo non è considerato solo un passatempo, ma un vero e proprio fenomeno culturale, capace di incarnare sia sfaccettature tradizionali che moderne. Nonostante la maggior parte delle forme di gambling in Giappone siano regolamentate in maniera rigida e in molti casi siano illegali, forme tradizionali come il pachinko continuano a godere di un’ampia accettazione e popolarità. In questo contesto i manga hanno esplorato le dinamiche del gioco d’azzardo, creando storie che spaziano dall’azione psicologica alla drammatica tensione. Naturalmente il gioco viene rappresentato a 360 gradi. I vari giochi da casinò virtuale sono fedelmente rappresentati nei manga giapponesi, sebbene ovviamente nel caso dei fumetti ciò che viene rappresentato è il gioco fisico tradizionale, che molto spesso non si discosta troppo dall’esperienza che si vive nei siti di casinò online.
Tobaku Mokushiroku Kaiji
L’esempio più emblematico di questa rappresentazione è probabilmente la serie Tobaku Mokushiroku Kaiji, nota anche come Kaiji, che narra le vicende di un giovane disoccupato che si immerge nel mondo del gioco d’azzardo per saldare i propri debiti. Attraverso la narrazione, il manga esplora temi delicato come la disperazione, la strategia e la sopravvivenza, dipingendo il gioco d’azzardo come un campo di battaglia metaforico dove le posta in gioco non è soltanto economica, ma anche morale e psicologica.
Akagi: Yami ni Oritatta Tensai
Un altro manga che vale la pena menzionare in questo ambito è sicuramente Akagi: Yami ni Oritatta Tensai, una serie che racconta la storia di un giovane prodigio del mahjong che utilizza la sua abilità nel gioco per sfidare la yakuza. La narrazione non solo pone in evidenza la tensione e il brivido del gioco, ma anche il modo in cui il gioco d’azzardo può essere utilizzato per affermare potere.
Kakegurui – Compulsive Gambler
Non meno importante è il manga Kakegurui – Compulsive Gambler, ambientato in una scuola elitaria dove il successo e il prestigio degli studenti sono determinati dai loro risultati nel gioco d’azzardo. Qui, il gioco assume un ruolo quasi rituale, con regole che riflettono e rinforzano le gerarchie sociali. Kakegurui esplora le ossessioni e le distorsioni psicologiche che il gioco d’azzardo può provocare, rappresentando una penetrante critica della società di oggi.
Analisi
Questi manga non sono soltanto racconti di intrattenimento; sono potenti metafore del desiderio umano di controllo, del rischio e delle ambizioni che definiscono molti aspetti della cultura giapponese moderna. La loro popolarità evidenzia una fascinazione collettiva verso i giochi di fortuna e le sfide, e offre allo stesso tempo una riflessione critica sulle implicazioni di tale fascinazione.
In conclusione, i manga, diventati ormai un cult anche in Italia, e in particolare i manga giapponesi, quando trattano di gioco d’azzardo offrono un’occasione di riflessione non banale sulle complesse dinamiche sociali, economiche e personali legate al gambling. Attraverso la loro narrativa articolata e i personaggi intensamente caratterizzati, questa forma di espressione artistica fornisce una prospettiva critica e spesso disturbante su cosa significhi giocare, sia letteralmente sia metaforicamente, nella società contemporanea.