Batman: Lo Specchio Nero | Recensione
Scott Snyder ci immerge nel cuore più torbido e cupo di Gotham City, dimostrando che il male può nascondersi ovunque, anche dietro la persona apparentemente più ordinaria !
Pubblicato il 31 Marzo 2024 alle 10:42
Autori: Scott Snyder (testi), Jock, Francesco Francavilla (disegni)
Formato: 20.5X31, 320pp., C., colori
Prezzo: 50,00 euro
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Casa editrice: Panini Comics
Data di pubblicazione: 21 mar. 2024
Prima della sua lunga run sulla testata Batman, che rilanciò il personaggio in occasione del famoso reboot Dc dei Nuovi 52, lo scrittore Scott Snyder si occupò dell’Uomo Pipistrello anche su Detective Comics, per un breve ciclo che però ha subito fatto breccia nel cuore degli appassionati, tanto da meritarsi svariate riedizioni, anche in formati prestigiosi.
Stiamo parlando di Batman: Lo Specchio Nero, ovvero una serie di racconti successivi alla celeberrima gestione di Grant Morrison, quando un redivivo Bruce Wayne tornò dopo una lunga avventura attraverso il flusso temporale, per poi dedicarsi al suo nuovo progetto della Batman Inc., lasciando Gotham City e il manto del Cavaliere Oscuro al fidato Dick Grayson.
L’ex Ragazzo Meraviglia, poi diventato Nightwing, dovette quindi vedersela con tutta la feccia che infesta le strade di Gotham, contando sul suo approccio decisamente più positivo e ottimista rispetto a quello del suo mentore.
In questo ciclo di Snyder ci sono varie trame e sottotrame che si intrecciano, a cominciare da quella del Banditore, un anziano e inquietante signore che conduce delle aste molto particolari, dove in ballo ci sono cimeli appartenenti ai più svariati supercriminali di Gotham.
Entra in scena poi la figlia di Tony Zucco, l’uomo che uccise i genitori di Dick Grayson, la quale sembra volersi distaccare dalle attività criminali del padre, tanto da cambiare anche cognome e diventare un’affermata direttrice di banca. Le minacce ricevute da un enigmatico boss che si fa chiamare Squalo Tigre, però, costringeranno l’attuale Batman a indagare su di lei… La mela in questo caso sarà davvero caduta lontana dall’albero ???
Attorno a questi misteri, però, ne sopraggiunge uno ancora più insidioso e agghiacciante, che riguarda nientemeno che il figlio di James Gordon, il noto commissario di polizia di Gotham City, storica spalla e sostenitore del Cavaliere Oscuro, nonché compagno di mille avventure.
Fino a adesso, infatti, avevamo sempre visto solo Barbara Gordon, alias Batgirl, al fianco del baffuto commissario, senza sapere che suo figlio James Gordon Jr. si era allontanato da lui diversi anni prima, a causa del suo carattere problematico e dei suoi comportamenti poco limpidi ed equivoci.
Il giovane Gordon aveva sempre dimostrato, infatti, di non provare empatia verso gli altri e di avere tendenze psicotiche, che lo portavano a far del male agli altri, provando piacere e soddisfazione nel dolore altrui.
L’aspetto più inquietante sta proprio nell’ordinarietà di questo ragazzo, che di certo non spicca in mezzo a una folla, e nessuno lo noterebbe più di tanto. Ma proprio nella persona all’apparenza più comune e inoffensiva si può celare il vero male, radicato in maniera profonda e viscerale.
Snyder si diverte a giocare con l’ambiguità di questo personaggio, depistando il lettore e insinuando il dubbio che il marcio in realtà sia solo negli occhi di chi guarda e lo giudica, senza comprenderlo davvero. La forte somiglianza con il padre, poi, induce a pensare che ci sia qualcosa di buono in lui e non sia solo uno specchio malato e distorto dell’irreprensibile commissario (lo specchio nero, appunto), ma anche dello stesso Dick Grayson, un giovane come lui che però ha deciso di dedicare tutto se stesso agli altri.
Da navigato scrittore horror e noir quale è, Snyder scava nel torbido di una città malata e “affamata”, come lui stesso ama definirla, dimostrando che il male può annidarsi ovunque e forse è proprio Gotham a tirar fuori il peggio dalle persone. A cominciare da chi lucra sulle attività criminali, come il Banditore, a chi ha il “sangue cattivo” che gli scorre nelle vene, come Sonia Zucco, fino a chi può sembrare la persona più innocua di tutte, e invece si dimostra proprio la più pericolosa.
Un gioco di specchi, insomma, tanto per rimanere in tema con il titolo del racconto, abilmente orchestrato da Scott Snyder, e altrettanto ben rappresentato da Jock e Francesco Francavilla. I due artisti hanno stili molto differenti, ma entrambi decisamente funzionali alle fosche trame di Snyder.
Il britannico Jock infatti è un artista a tutto tondo, dallo stile inconfondibile, che ci ha regalato negli anni cover di grande impatto e spessore artistico. Il suo tratto ruvido e profondamente dark si sposa benissimo con un personaggio come Batman e le sue cupe ambientazioni, focalizzandosi quasi sempre più sull’azione e l’espressività dei protagonisti, con sfondi molto minimali ed accennati.
L’italianissimo Francesco Francavilla invece ha un tratto ancora più stilizzato ed essenziale, quasi naif, ma proprio per questo particolarmente efficace nel rappresentare la dicotomia che caratterizza James Gordon Jr., apparentemente innocuo e inoffensivo, con un taglio di capelli ordinario e un paio di occhiali alla Clark Kent, che però celano qualcosa di orribilmente sinistro.
Se pensiamo all’acclamata saga della Corte di Gufi, questo ciclo di Detective Comics si può considerare come un buon modo di “scaldare i motori” da parte di Scott Snyder, sempre pronto a regalarci storie dalle tinte horror e angoscianti. La recente versione Absolute di Panini, poi, permette di godere a pieno le magnifiche tavole di Jock e Francavilla, oltre a svelare tanti particolari e retroscena sulla loro realizzazione.
In Breve
Storia
8
Disegni
7.5
Cura editoriale
8