Pluto: Naoki Urasawa parla della pesante eredità lasciata da Toriyama
Pubblicato il 17 Marzo 2024 alle 18:33
Naoki Urusawa è tra i migliori rappresenti dei manga in tutto il mondo Pluto è una delle opere più importanti e famose. Per i mangaka professionisti come Urusawa, questi sono giorni molto duri, visto che tutti loro stanno piangendo la scomparso del mangaka di Dragon Ball, Akira Toriyama. Morto all’età di 68 anni, l’eredità lasciata dal prolifico mangaka non può essere presa sottogamba.
Tantissimi mangaka hanno omaggiato il mangaka più iconico di sempre, ossia Masashi Kishimoto di Naruto, Eiichiro Oda di One Piece e molti altri. Adesso ad aggiungersi alla lista ci pensa il mangaka di Pluto e Monsters, Naoki Urasawa. Quest’ultimo ha colto l’occasione per condividere i suoi pensieri su Akira Toriyama e i suoi manga.
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Urasawa ha avuto una carriera prolifica nel mondo dei manga, creando storie oscure capaci di raccontare alcuni momenti di affermazione della vita. Le storie di Naoki come Monster, 20th Century Boys e Pluto si sono tutte fatte un nome in modi diversi. Mentre Pluto e Monster hanno ricevuto adattamenti anime, la classica storia conosciuta come 20th Century Boys deve ancora arrivare sul piccolo schermo.
La scomparsa di Toriyama ha avuto un effetto devastante anche nel mondo dell’intrattenimento in generale, oltre che su tutti i mangaka che lavorano nel settore da tempo. Urasawa attraverso una lettera ha condiviso il suo dolore per non aver mai potuto incontrare Toriyama e come ha vissuto uno dei primi lavori del sensei.
“Ho letto Jump back quando Dr. Slump era in corso di serializzazione, e ho pensato tra me e me che quell’uomo avrebbe portato i manga su un livello diverso. Ma non avrei mai immaginato che sarebbe diventato così straordinario. È un peccato non esserci mai incontrati per una lunga chiacchierata. La mia speranza più sincera è che stia riposando in pace“.
Pluto è tra le migliori opere del mangaka giapponese, e recentemente ha debuttato su Netflix con l’ultimo adattamento anime. Le vicende sono ambientate in un mondo ideale in cui uomo e robot coesistono, ma qualcuno o qualcosa ha distrutto il potente robot Mont Blanc. Altrove viene assassinata una figura chiave di un gruppo per i diritti dei robot. I due incidenti sembrano non essere collegati aldilà di un indizio molto evidente: i corpi di entrambe le vittime sono stati adornati con corna improvvisate posizionate accanto alle teste delle vittime. L’Interpol assegna al detective robot Gesicht questo caso strano e complesso e alla fine scopre che anche lui, uno dei sette grandi robot del mondo, è uno dei bersagli.