Loki 2, video intervista alla costumista Christine Wada: “Amo Tom Hiddleston in abito!”
La serie è interamente disponibile su Disney Plus.
Pubblicato il 10 Novembre 2023 alle 17:42
La seconda stagione di Loki chiude la propria corsa il 10 novembre 2023 su Disney+, dove saranno ora interamente disponibili entrambe le annate. Lo fa dovendo chiudere tanti interrogativi legati alla TVA, l’azienda al centro della storia, e al protagonista interpretato da Tom Hiddleston. Abbiamo colto l’occasione per fare due chiacchiere con la costumista della serie nella nostra video intervista a Christine Wada. Ecco cosa ci ha raccontato, tra vecchi e nuovi personaggi, grandi sfide a suon di abiti e vestiti e viaggi nel tempo.
Loki 2, video intervista alla costumista Christine Wada
Loki in questa seconda stagione viaggia nel tempo. Quanto è stato divertente creare costumi differenti per ogni epoca in un’unica serie?
È un sogno che si realizza per una costumista. Dal concept alla realizzazione fino a vedere come sta addosso agli interpreti. Io personalmente adoro la parte di ricerca quindi non appena ho ricevuto le sceneggiature è stato un piacere immergersi in quella parte del lavoro, nelle premiere londinesi di film negli anni ’70. E provare a far prendere vita a quelle epoche e sentirle realistiche. Davvero uno spasso! Come ho detto il sogno di ogni costumista!
Come ha creato il look per il personaggio di Ouroboros (Ke Huy Quan), che è la new entry più importante di questa stagione?
Volevo sicuramente che fosse questa sorta di meccanico della TVA. E siccome il concept originale della TVA era la metà del secolo che incontra Mad Men e anche un po’ di vibes dal film Brazil di Terry Gilliam, la tuta da lavoro faceva proprio al caso. Inoltre vediamo un nuovo livello della TVA quindi la tuta è leggermente retrodatata, basata su fine anni ’40 – inizio anni ’50. Quindi si trattava di fare una combo rimanendo fedeli alla logica della TVA. E se penso a Ke… è perfetto in quel costume!
Concordo totalmente. C’è un costume che le è rimasto particolarmente nel cuore?
Questa è sempre una domanda difficile perché ognuno ha il tuo sviluppo, quindi ti sembra di scegliere tra i figli. È davvero difficile da dire. Mi è piaciuto molto creare quel vestito per Wunmi (Cacciatrice B-15) perché fino a quel momento era sempre stata solamente un soldato in una sorta di costume da cacciatrice quindi quello è stato molto divertente. Ma lo stesso vale per il vestito di Ravonna Renslayer alla Fiera mondiale. Ma anche Sylvie e capire come mantenere alcune parti di ciò che la caratterizzava mentre voleva vivere una vita normale ed elevandola ad essere sempre una Loki. E che dire di Tom nello smoking anni ’70. È talmente divertente ogni volta che puoi far indossare un abito a Tom Hiddleston!
A proposito di Tom e del suo personaggio, vediamo tanti Loki in questa serie. Come è riuscita a rendere ognuno di loro unico ma sempre un Loki nei colori e nel design?
Penso che c’è sempre una sorta di silhouette che segue il personaggio di Loki ed è semplicemente lo stile del colore modificato o le silhouette ritagliate. Bisogna essere davvero capaci, è strano, bisogna riuscire a portare l’abito attraverso la silhouette del personaggio. È un mix del personaggio di Loki e penso si veda attraverso le varie epoche.
Sicuramente. Se lei potesse viaggiare nel tempo in quale epoca vorrebbe andare e perché? Anche a livello di costumi.
Penso che avrò sempre una storia d’amore con gli anni ’70 e questo forse perché mi sembra che ci fosse una combinazione di innocenza e sfarzo. C’è quindi una grande contraddizione visiva negli anni ’70 che è sia seria che giocosa. Quindi probabilmente sceglierei quell’epoca perché mi piace l’idea e mi piacerebbe tornare a un periodo più giocoso anche se sfarzoso. Magari un po’ di Studio 54!
Ci sta. Dobbiamo chiederlo: è stata una sfida più grande realizzare i costumi per gli agenti e i villain di Loki o per i pirati di Our Flag Means Death?
Oddio… Direi Our Flag Means Death ma questo perché la produzione non aveva molto tempo. In Loki abbiamo avuto più tempo e uno staff più grande, più risorse, più artisti coinvolti. Una produzione più grande.