Dove c’è più luce | Recensione
Pubblicato il 23 Settembre 2023 alle 07:00
Un graphic novel dal grande spessore umano ed artistico. Una perla di rara bellezza disseminata di poesia scritta e disegnata. Da leggere e rileggere per suggerne ogni volta nuova linfa. Assolutamente consigliato a coloro che hanno toccato il fondo e sono tornati alla luce. Ma anche a coloro che sono ancora nel percorso di risalita
Testi: Sualzo
Disegni: Sualzo
Casa Editrice: Tunué
Genere: Introspettivo
Fascia di età: dai 14 anni
Pagine: 192 pp.
Formato: 17,3×24,6 cm, Cartonato
Uscita: Settembre 2023
Prezzo: 21 €
Ognuno di noi attraversa prima o poi un periodo in cui sembra non vedere la luce. In cui tutto sembra buio e senza speranze. Molti se ne rendono conto e cercano in qualche modo di uscire da questa oscurità. Altri invece attraversano inconsapevoli queste zone di ombra con si passa attraverso un fitto banco di nebbia. Continuando a camminare sempre dritti come si è sempre fatto, nonostante non si sappia la direzione che si sta prendendo. Sia che questa ci stia portando fuori dalla nebbia oppure sempre più in fondo, dove la nebbia è ancor più fitta. In Dove c’è più luce il protagonista della storia si trova ad affrontare un periodo di oscurità del quale ne è più o meno consapevole. Questo graphic novel è scritto e disegnato da Sualzo e pubblicato da Tunué nell’agosto 2023.
La storia narra della vita del signor Voynich, un famoso libraio antiquario. All’apparenza sembra un uomo cinico e che non vede nient’altro che il suo lavoro. In realtà ha una storia alle sue spalle che lo lega inesorabilmente al passato. L’abbandono della moglie che, in seguito a un’amnesia, l’ha dimenticato, l’ha ancorato a quella situazione lasciandolo traumatizzato. Proprio per questo il signor Voynich passa il suo tempo libero in un bar per spiando la donna e cercando di risvegliarle i ricordi passati insieme.
Soltanto due personaggi riescono ad entrare nel suo mondo ingabbiato in questa situazione. Suo nipote Carlo, l’unico con cui l’uomo riesce a sorridere. E la signora Anna, l’anziana assistente della sua libreria antiquaria, che lo conosce bene, e vede oltre l’armatura di cinismo e scontrosità con cui si protegge. Ma poi, un giorno, arriva in libreria una ragazza che vorrebbe vendere un libro di alto valore. In quel momento l’armatura del signor Voynich inizia a perdere sempre più i pezzi, fino a metterlo completamente a nudo.
Antonio Vincenti, in arte Sualzo, è un autore di fumetti molto prolifico e di gran talento. Ha infatti vinto diversi premi tra i quali: il Premio Orbil 2013 con Fiato Sospeso, pubblicato anch’esso con Tunué, il Premio Attilio Micheluzzi nella categoria “Miglior fumetto per ragazzi” con La zona rossa, diversi premi con Le parole possono tutto, ed è stato finalista per il Premio Strega con Prima che sia notte, scritto da Silvia Vecchini. Con questo graphic novel è al suo terzo lavoro per Tunué. Oltre al già citato Fiato Sospeso, ha infatti disegnato anche Forse l’amore, entrambi scritti da Silvia Vecchini.
In Dove c’è più luce è autore dei testi e dei disegni. Con questo graphic novel porta a termine un lavoro che lo ha impegnato per oltre dieci anni. Che sia un lavoro vissuto trapela da ogni pagina di questa meravigliosa opera. Il protagonista è vivo, pulsante e multisfaccettato. Anche tutti gli altri personaggi hanno un loro spessore, personalità e possono benissimo diventare protagonisti di altre storie a sé stanti.
Ma torniamo al protagonista, il signor Voynich. Un uomo all’apparenza cinico, scorbutico e distaccato. Uno che conosce il prezzo di ogni libro ma non il loro valore, per parafrasare un famoso aforisma di Oscar Wilde. Ed è proprio così. Lui conosce ogni dettaglio materiale ed estetico dei libri, per dargli un valore economico. Ma si disinteressa completamente del loro contenuto. Dei testi, dell’opera in essi riportata e quindi il loro valore. La sua stessa esistenza la vive nello stesso modo. In maniera superficiale e cinica. Fermandosi sulla soglia dell’introspezione vera e propria. In questo è interessante lo stile registico. Con delle inquadrature cinematografiche che spesso seguono nella sua solitudine le vicende del signor Voynich.
Conclusione – Dove c’è più luce
Dove c’è più luce è un graphic novel di grande profondità e ampio respiro dal punto di vista umano. Una di quelle opere di spessore che non basta leggerle una volta, ma bisogna tornare a risfogliarle per capirne le diverse chiavi di lettura disseminate tra le sue pagine. Il protagonista della storia è un personaggio complesso, legato al passato e che vive il presente in modo cinico e chiuso. Si apre soltanto con suo piccolo nipote Carlo, che in qualche modo rappresenta la leggerezza e l’emotività che lui ha perso. L’altro personaggio guida è la sua anziana assistente Anna, che rappresenta un po’ la sua coscienza che cerca di risvegliarlo dal torpore in cui si sta cullando.
In conclusione Dove c’è più luce è senza dubbio un’opera complessa e magnificamente realizzata sotto ogni aspetto. La struttura narrativa è solida, il disegno è fedele e non distaccato dalla narrazione, spesso e volentieri poetica. Ci si trova al cospetto di un graphic novel che è un vero e proprio viaggio. Si scende infatti sul fondo buio della psiche dell’uomo. Sia nella sua parte vigile e razionale, che in quella sopita e onirica. Per poi riportarlo lì, dove c’è più luce ad un nuovo inizio.
In Breve
Testi
9
Disegni
8
Cura editoriale
9
Sommario
Un graphic novel che mostra il complesso percorso che porta alla rinascita, alla risalita e al ritorno alla luce.