Kang: La Saga del Conquistatore del Passato e del Futuro | Recensione

Un volume che offre differenti sguardi al Conquistatore temporale

Pubblicato il 3 Settembre 2023 alle 10:00

Autori: Stan Lee, Mark Waid, Peter David, Jack Kirby, Mike Del Mundo, Greg Land, vari
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: Stati Uniti
Prezzo: € 45,00
Cartonato a colori 17X26 – 512 pagine
Data di pubblicazione: 15/06/2023

Tobia Brunello
Tobia Brunello
2023-09-03T10:00:48+02:00
Tobia Brunello

Autori: Stan Lee, Mark Waid, Peter David, Jack Kirby, Mike Del Mundo, Greg Land, vari Casa Editrice: Panini Comics Provenienza: Stati Uniti Prezzo: € 45,00 Cartonato a colori 17X26 – 512 pagine Data di pubblicazione: 15/06/2023

Dopo l’enorme successo cinematografico dell’Infinity Saga incentrata su Thanos, i Marvel Studios ci stanno riprovando con la Multiverse Saga che vede Kang il Conquistatore come antagonista che fa da filo conduttore ai vari film e serie TV del Marvel Cinematic Universe.

L’improvvisa preminenza del viaggiatore del tempo nemico degli Avengers ha portato quindi Panini Comics a proporre vari volumi incentrati su di lui, e questo Kang: La Saga del Conquistatore del Passato e del Futuro è uno di essi.

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Questo mastodontico volume di oltre 500 pagine ripropone le due storie chiave dell’origine di Kang firmate da Stan Lee e Jack Kirby, ovvero Fantastic Four 19 del 1963, con il suo esordio nei panni del faraone Rama-Tut, e Avengers 8 dell’anno successivo, in cui si scontra per la prima volta con i Vendicatori nei panni di Kang.

Al di là di questi due classici già proposti e riproposti in varie versioni negli anni, il volume di concentra su storie decisamente più recenti, partendo dalla saga di Mark Waid e Mike Del Mundo che ha occupato i primi 6 numeri della serie Avengers del 2017, (compreso anche il prologo disegnato da Adam Kubert apparso su All New, All Different Avengers 13 dell’anno precedente). In queste pagine assistiamo alla “rappresaglia” di Kang contro gli Avengers (appena riformati dopo lo scisma di Civil War II) dopo che Visione ha tentato di prevenire l’esistenza stessa del Conquistatore viaggiando nel futuro per rapire il neonato Nathaniel Richards. Una saga illustrata in maniera lisergica da Mike del Mundo, le cui tavole si discostano molto dal classico stile supereroistico che ci si attende da una testata come Avengers.

Nonostante l’enorme qualità delle illustrazioni e alcuni passaggi incredibilmente d’effetto, dal punto di vista narrativo forse non è proprio il miglior supporto ad uno scrittore tradizionale come Mark Waid, qui non in una delle sue migliori prove né a livello di sviluppo della trama (inutilmente complicata in certi punti ma fin troppo semplicistica come risoluzione) né come caratterizzazione dei personaggi. Una saga che offre dei passaggi molto d’effetto (l’omicidio dei vari Avengers quando erano ancora neonati, l’entrata in scena delle altre formazioni di Avengers dal flusso temporale) ma che nel complesso non è troppo riuscita.

Segue un’avventura in due parti di Ms. Marvel, tratta dagli ultimi due numeri della miniserie Avengers: Back to Basics, che vedeva Kamala Khan rivivere alcuni dei momenti chiave della storia degli Avengers grazie ad un dispositivo di realtà virtuale. Qui, a causa dell’intervento di Kang, Ms. Marvel viene trasportata nel passato e si ritrova a far parte della prima formazione di Avengers, vivendo in prima persona avvenimenti come il ritrovamento di Capitan America ma causando indirettamente la morte di sua madre prima della sua nascita. Peter David è molto bravo a giostrarsi nei paradossi temporali con una certa dose di ironia ma senza tralasciare l’azione e il dramma, aiutato dalle matite di Brian Lever che donano molta espressività al personaggio di Kamala.

Nel volume viene proposto anche l’annual del 2019 di Moon Knight, di Cullen BunnIbrahim Moustafa e Matt Horak, in cui il Cavaliere Lunare è l’ultimo eroe rimasto al mondo dopo che Kang ha rimodellato la realtà grazie a tre oggetti magici sottratti al culto di Khonshu nell’Antico Egitto. Grazie all’intervento dello stesso Dio della Luna, Marc Spector viaggia attraverso i secoli, incontrando varie incarnazioni dell’avatar di Khonshu tra il selvaggio West, la II Guerra Mondiale e tante altre epoche storiche per recuperare gli amuleti e infrangere il dominio di Kang. Una storia a tratti un po’ confusa, dove però è molto interessante scoprire il look di innumerevoli Moon Knight di differenti epoche.

Ritroviamo Peter David quindi nella seconda lunga saga di questo volume, una storia in cui Kang non è l’antagonista ma affianca gli eroi. Si tratta di King In Black: Symbiote Spider-Man, una storia che pur essendo nominalmente collegata all’evento Marvel del 2021 è ambientata nel passato, durante il periodo in cui appunto Spider-Man era legato al simbionte che appariva come un costume nero (i tardi anni ‘80).

In questa saga Peter David recupera un oscuro villain creato da Steve Ditko, Mister E, e lo collega direttamente ai simbionti klyntar (la razza di Venom) e al loro dio Knull, che sarebbe stato poi il villain del maxi-crossover King In Black. In questa saga ambientata nel passato Kang, conscio della minaccia che Knull porterà all’universo nel futuro, affianca Spider-Man, il Cavaliere Nero, Rocket Raccoon, Monica Rambeau, l’Osservatore e Ulik il Troll in una caotica avventura che parte dall’Istituto Ravencroft sulla Terra per concludersi su Ovunque, quella che diventerà la casa dei Guardiani della Galassia in futuro.

Forse un po’ troppo caotica per risultare omogenea, questa storia sembra perdere qualche pezzo per strada, cambiando radicalmente scenari e introducendo nuovi personaggi capitolo dopo capitolo. I disegni di Greg Land, fotorealistici ma poco scorrevoli, non aiutano.

Le ultime due storie sono il lungo episodio che festeggia il 60° anniversario dei Fantastici Quattro, tratto da Fantastic Four 35 del 2021, in cui Kang, Rama-Tut e Scarlet Centurion vengono affiancati dalla loro incarnazione futura Scion in una caccia al tesoro lungo il tempo che li porta ad affrontare varie formazioni dei Fantastici Quattro in differenti momenti della storia. Un omaggio alla carriera del quartetto condotta con sapienza da Dan Slott, che attinge a piene mani dalla mitologia Marvel anche per offrire una risoluzione a sorpresa della storia, per i disegni di un John Romita Jr che rappresenta sempre una delle migliori declinazioni moderne dello stile Marvel.

Chiude l’albo il primo speciale Timeless, in cui Jed MacKay affianca a Kang una sorta di biografo che lo segue per una settimana, analizzando le motivazioni, le ambizioni e i difetti del Conquistatore, in quello che è uno dei migliori ritratti offerti del personaggio nelle sue mille versioni. Storia divisa in tre capitoli, disegnati da Kev Walker, Greg Land e Mark Bagley,

In Breve

Storia

6.5

Disegni

7.5

Cura editoriale

7

Sommario

Volume di enorme formato che raccoglie tante storie che offrono un ritratto a tutto tondo di un personaggio complesso come Kang. Non è certamente omogeneo dal punto di vista stilistico, sia per quanto riguarda le storie che sopratutto per i disegni, ma è un interessante lettura che permette di esplorare il villain al di fuori dei cicli di storie normalmente citati

7

Punteggio Totale

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