PUNISHER 1-15 | Recensione della maxiserie di Jason Aaron
Punisher è diventato il nuovo leader della Mano ! Ma come gestirà questo nuovo potere ??? Ce lo raccontano Jason Aaron, Jesus Saiz e Paul Azaceta, in un emozionante viaggio tra presente e passato, che scaverà nel profondo dell’animo di Frank Castle !
Pubblicato il 29 Agosto 2023 alle 09:00
Autori: Jason Aaron (testi), Jesus Saiz, Paul Azaceta (disegni)
Formato: 17X26, S., colori
Prezzo: 3,00 euro cad.
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Casa editrice: Panini Comics
Data di pubblicazione: giu. 2022-ago. 2023
Apparso per la prima volta sulle pagine di The Amazing Spider-Man negli anni Settanta, Frank Castle alias il Punitore (o Punisher, in inglese) è uno di quei personaggi che difficilmente vediamo adattarsi in contesti che non lo riguardano.
Deciso a vendicare la sua famiglia, finita nel fuoco incrociato di un regolamento di conti fra gang, il Punitore è una vera e propria macchina da guerra ambulante, armato fino ai denti e pronto a far fuori qualsiasi criminale gli si pari davanti. Questa guerra personale che ha intrapreso è diventata la sua unica ragione di vita, ormai, ed è praticamente impossibile deviare la sua traiettoria su altro.
Per questo motivo, i tentativi da parte di alcuni scrittori di trasportare il personaggio su altri lidi o contesti non si sono mai rilevati particolarmente efficaci. Basti citare la mostruosa versione zombie denominata “Franken-Castle” o la sua, per fortuna breve, parentesi nello spazio…
E’ evidente, dunque, che Punisher sia molto legato ad un’ambientazione prettamente urbana, meglio ancora se caratterizzata da loschi vicoli bui e pieni di sporcizia, dove abitualmente bazzica la peggiore feccia della città. Farlo uscire da questa sua “zona di comfort” è sempre un azzardo, ma nell’ultima serie a lui dedicata ci ha provato un autore che lo conosce molto bene: Jason Aaron.
Lo scrittore infatti si era già approcciato al personaggio nell’acclamata versione MAX, ovvero l’etichetta Marvel per un pubblico adulto, slegata dall’universo dei supereroi in calzamaglia. Prendendo di fatto il testimone da Garth Ennis, Aaron proseguì sulla scia dell’autore irlandese, scrivendo storie particolarmente crude e realistiche, che riscossero un ottimo successo.
Proprio per questo molti appassionati rimasero straniti e stupefatti quando, lo scorso anno, fu annunciata la sua nuova maxiserie sul Punisher, stavolta calato a pieno nella continuity marvelliana e perdipiù diventato il Sommo Uccisore della Mano, o Pugno della Bestia.
Per chi non lo sapesse, la Mano è la celeberrima setta di ninja assassini che tanto filo da torcere ha dato a Daredevil & Co. sin dal seminale ciclo di Frank Miller, fino a quello attuale di Chip Zdarsky. Pensare che Frank Castle possa quindi essere il loro nuovo leader ha fatto gridare molti allo scandalo, accusando gli autori di un’altra deriva fuori contesto del personaggio…
In realtà Aaron, da profondo conoscitore del character, è riuscito nell’incredibile impresa di non snaturarlo, sfruttando questo cambiamento profondo a favore del racconto che voleva scrivere. Punisher infatti non perderà mai di vista la propria missione, e questo grosso upgrade fornito dalla Mano diventerà semplicemente un mezzo in più per portare avanti la sua guerra, ad un livello ancora più alto.
Consideriamo poi l’offerta che la perfida Alta Sacerdotessa gli ha palesato davanti: sua moglie Maria di nuovo viva e vegeta, con la possibilità di poter resuscitare anche i suoi figli. Una tentazione talmente forte da far cedere persino un animo imperturbabile come quello di Castle.
Partendo da queste premesse, e dal modo in cui Punisher porta avanti la sua crociata, sfruttando la sua nuova posizione di potere, ci rendiamo conto che la storia non è poi così assurda (sempre nell’ambito di un contesto Marvel, ovviamente) e che lo scrittore è riuscito a rimanere fedele all’essenza del personaggio, approfittando dell’occasione per svelarci anche particolari inediti e agghiaccianti del suo passato.
La forza di questa serie, infatti, risiede proprio nel fatto che ci sono due linee temporali, passato e presente, ben delineate anche da due differenti stili di disegno, che parallelamente ci raccontano le incredibili gesta di Punisher come capo della Mano e di Frank Castle come uomo, a partire dalla sua giovinezza, fino ad arrivare al rapporto con la moglie e i figli.
Se da un lato, quindi, assistiamo a violentissimi scontri contro Ares e il suo esercito, ma anche gli stessi supereroi come Capitan America, Dottor Strange, Daredevil e altri che tenteranno di fermarlo, dall’altro ci rendiamo conto di quanto Punisher abitasse già dentro Frank Castle, fin da quando aveva dieci anni e perpetrò il suo primo omicidio, per poi sfogare la sua sete di sangue nei marines e tornare un “uomo vuoto” nella vita di tutti i giorni, provando emozioni solo quando assisteva ad esecuzioni capitali.
Aldilà del contesto esoterico e soprannaturale in cui si svolge buona parte dell’azione ai giorni nostri, Aaron riesce a scavare come pochi altri nel passato del personaggio, descrivendoci una realtà che finora ci era ignota. I rapporti con la moglie Maria, ad esempio, non erano così idilliaci come potevamo pensare, prima di quel fatidico pic-nic nel parco, e la tragedia che si è consumata poco dopo è servita solo a far scoccare una scintilla che già ardeva dentro Castle da sempre.
Nessuno, fino ad ora, era andato così a fondo nell’animo di Frank e in quello di sua moglie, altro personaggio fondamentale di questo racconto, fornendo dettagli inediti, tutto sommato perfettamente plausibili, che quindi non stravolgono o snaturano il personaggio, ma piuttosto ci forniscono una diversa prospettiva, utile a conoscerlo più a fondo.
Come accennato prima, due artisti si sono avvicendati per rappresentare la linea temporale odierna e quella passata. Si tratta rispettivamente di Jesus Saiz e Paul Azaceta, i quali hanno, non a caso, due stili diametralmente opposti. Saiz infatti ha un tratto pulito e raffinato, molto ben supportato da una colorazione digitale realistica, che accentua la tridimensionalità delle sue figure plastiche e ogni singola sfumatura.
Azaceta, al contrario, è il tipico artista “indie” dallo stile molto grezzo ed essenziale, che delinea i suoi personaggi con pennellate veloci e ben definite, accompagnato da una colorazione volutamente fredda e basilare. Questa differenza così netta tra i due stili è molto efficace, in quanto fa capire immediatamente al lettore il momento storico in cui si svolge il racconto, e ognuno dei due artisti, a suo modo, riesce a trasmettere la crudezza dei testi di Aaron in maniera egualmente efficace.
L’invito, quindi, è quello di non soffermarsi solo sulla premessa iniziale (il Punitore nuovo leader della Mano), ma andare oltre e leggere la serie nella sua interezza, in quanto Aaron svolge un lavoro eccellente, mixando perfettamente azione e violenza, oltre ad un accurato ritratto psicologico, che non deluderà neanche i fan più puristi del personaggio.
In Breve
Storia
8
Disegni
7.5
Cura editoriale
7.5