Slam Dunk: l’anime cult a confronto con “The First Slam Dunk”

Una comparazione oggettivo delle due opere

Pubblicato il 14 Agosto 2023 alle 08:00

Slam Dunk è uno degli anime più amati e apprezzati degli anni novanta (anche in Italia ndr), grazie anche al successo senza tempo del manga, ancora oggi un pezzo di storia per quanto riguarda l’arte sequenziale giapponese.

Di recente è stato distribuito anche nelle sale italiane il film “The First Slam Dunk” (qui la recensione/opinione), una produzione che di certo si va a distanziare dall’anime originale, mantenendo lo stesso cuore ma lanciando delle “vibes” diverse.

Animazioni completamente diverse, rivisitazione del materiale originale, nuova colonna sonora e tanto altro pongono il lungometraggio animato su un altro piano rispetto alla versione antecedente, o meglio alla trasposizione anime. Con l’aiuto di CBR andiamo a immolarci nel dettaglio delle due opere.

Lo prima differenza tra le due opere è appunto lo stile di animazione adottato, passato dal classico 2D al 3D. Infatti dopo la pubblicazione dei primi trailer del film il pubblico era molto restio al riguardo, anche se alla fine la maggior parte di loro ha cambiato idea una volta visto il film.

Il 3D sembra ormai essere lo stile definitivo di queste produzioni nipponiche e proprio per questo tale tecnica deve essere affinata onde evitare disastri come quelli fatti con l’anime reboot di Berserk.

Dopo questo abbiamo anche visto dei piccoli dettagli differenti rispetto all’anime originale sui personaggi, come il fatto che Haruko ha cambiato colore di capelli, passando dal castano al nero. Anche la sua frangia ha ricevuto delle sostanziali modifiche, rendendo così il personaggio molto più realistico rispetto all’anime.

The First Slam Dunk mescola il 2D al 3D, distanziandosi dall’anime originale

Anche se fatto principalmente in CGI il film contiene dei frame, delle scene, dei frammenti in 2D, e anche questa volta si vanno a distaccare dalla versione classica. Lo stile non ricalca nemmeno il manga originale ma vuole uscire fuori dal passato creando un qualcosa di totalmente nuovo se parliamo del punto di vista artistico, anche se Inoue ha cercato di donare un volto più maturo in generale al lungometraggio, partendo dai tratti somatici dei personaggi.

Se ricordate nell’anime così come nel manga, al centro della storia vedevamo Hanamichi e il suo percorso per diventare un buon giocatore di basket, dove tali sequenze erano intervallate da numerosi momenti comici in pieno stile “cartoon”, dove i personaggi diventavano mini e “super deformed”. The First Slam Dunk accenna solamente a questi momenti, quasi li cita, ma non ne fa un vanto o un fulcro centrale.

Sono trascorsi molti anni dalla serializzazione di Slam Dunk e l’autore Inoue ha voluto dare un tocco personale e introspettivo alla storia, facendola maturare insieme a lui e anche ai suoi lettori/spettatori, anche per questi i momenti comici vengono quasi eliminati per sfare spazio alle vite travagliate dei protagonisti della storia, dei perdenti che cercano la loro strada e la loro redenzione.

Slam Dunk cambia musica – L’anime cult a confronto con “The First Slam Dunk”

Tutti questi dettagli hanno cambiato totalmente l’aspetto visivo di Slam Dunk e insieme a tali scelte durante la visione della pellicola abbiamo anche avuto modo di scoprire una colonna sonora diversa all’anime, partendo dai titoli di testa. Questo poteva essere un rischio perché le soundtrack di un’opera sono spesso il loro cuore pulsante, quindi anche qui il tutto doveva essere preso con le pinze.

Nonostante questo abbiamo una colonna sonora degna di nota, che di certo non fa invidia all’opera antecedente. Poi cambia anche il sonoro e il doppiaggio, e alcune sequenze dove i giocatori nel campo parlavano nella loro mente sono state eliminate, dando più spazio ai pensieri a voce alta da condividere con tutta la squadra.

Chiaro, i momenti introspettivi sono presenti ma davvero in minima parte rispetto al materiale di partenza. Oltre questo sono state quasi eliminate del tutto le scenette dove i protagonisti e a volte anche l’autore spiegavano le regole del basket, così da donare allo spettatore tutti gli elementi necessari per godere a pieno delle partite: in The First Slam Dunk questa cosa non è presente.

Per chiudere il cambiamento più radicale è stato quello di concentrare la storia su Ryota Miyagi, il playmaker dello Shohoku, la squadra protagonista all’interno del film, che nonostante mantiene lo stesso cuore di 30 anni fa, si è mostrata in una maniera totalmente differente al suo nuovo e vecchio pubblico.

Fonte CBR

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