Demon Slayer: come Muzan è diventato il Re dei Demoni
Le origini di Muzan
Pubblicato il 14 Luglio 2023 alle 08:00
In Demon Slayer il villain principale della storia è Muzan Kibutsuji, il Re dei Demoni, che ha seminato panico e violenza per mille anni fino all’arrivo di Tanjiro e degli Hashira presenti nella storia, che hanno creato l’offensiva per porre fine alla sua tirannia.
Se avete letto il manga o visto l’anime sapete la potenza di Muzan e di come anche i demoni più potenti la temono, quindi sia per gli Hashira che per Tanjiro stesso è la minaccia più grande al mondo, e per questo deve essere estirpata il più presto possibile. Anche se sembra difficile da credere anche anni prima Muzan era un essere umano.
Tutto comincia durante il periodo Heian circa 1.000 anni prima del periodo Taisho (ovvero gli anni in cui è ambientato Demon Slayer ndr), quando lo stesso Muzan Kibutsuji fu dichiarato nato morto successivamente a un infarto subito all’interno del grembo della madre.
Poco prima di essere stato cremato Muzan tossì e si contorse sulla pira, per la sorpresa di tutti i presenti a quel rito di morte. Nonostante sembrava volesse vivere il futuro Re dei Demoni aveva cominciato proprio lì il suo rapporto con la morte e la violenza.
Demon Slayer: Muzan e la sua gioventù contorta e tormentata
La sua lotta con la morte continuò anche durante la sua giovinezza, quando gli fu diagnosticata una grave malattia terminale poco prima dei suoi 20 anni che ovviamente lo avrebbe condotto nuovamente verso la strada della morte. Inizialmente trovò un medico che volle sperimentare su di lui per abbattere la malattia, e fu proprio allora che Muzan capì fin dove sarebbe arrivate per rimanere in vita, rinunciando appunto anche alla sua umanità.
Dopo che il medico curò Muzan con una medicina ricavata da un fiore noto come Giglio Ragno Blu, Kibutsuji si infuriò per la mancanza di risultati e uccise il suo medico. Poco dopo aver versato il sangue di quest’ultimo Muzan si rese conto di aver ottenuto l’immortalità con quella medicina, anche se alla fine non sapeva come.
Da quel momento Muzan iniziò a capire di come la luce del sole gli desse fastidio preferendo quindi l’oscurità, insieme all’aumento del desiderio della carne umana, dove per placare tale mancanza doveva uccidere e appunto mangiare le povere vittime.
Il futuro Re dei Demoni inizialmente rimase confuso e arrabbiato dal non poter vivere più di giorno, sviluppando allo stesso tempo una specie di ribrezzo contro chi non era immortale e perfetto come lui, al momento una persona non indebolito dalla minaccia della morte, un nemico che Muzan stava affrontando fin dalla nascita.
La continua ossessione nella ricerca della vita alla luce del sole
Muzan non voleva accettare di non poter vivere alla luce del sole quindi cercò di replicare gli effetti del Giglio Ragno Blu cercando tra gli appunti del medico precedentemente ucciso. Ovviamente non si trovò una soluzione a questo “difetto” e quindi il tutto rimase così come lo conosciamo al momento.
Non riuscendo su se stesso Muzan iniziò a creare nuovi demoni da usare al suo cospetto, ma sfortunatamente anch’essi non sopravvivevano alla luce del sole, rendendo vani i tentativi di miglioramento falliti su lui stesso.
Nonostante l’immortalità la debolezza alla luce del sole è un difetto grande per il Re dei Demoni, visto che alla fine, considerando tale dettaglio, anch’esso può morire come gli esseri umani e quindi anche per questo ha sempre odiato questo dettaglio.
Con il trascorrere del tempo Muzan ha poi creato i demoni di cui si fida maggiormente cercando allo stesso tempo di contrastare anche gli Ammazzademoni che nel corso del tempo hanno tentato di porre fine alla sua tirannia. Dopo 1.000 anni è forse arrivato il momento di chiudere il cerchio con Tanjiro e tutti gli altri Hashira.