Daredevil & Echo: Parti di Un Buco | Recensione del volume Marvel Must-Have
In questo volume assistiamo al primo incontra tra Daredevil e Maya Lopez, alias Echo, la supereroina non-udente protagonista della prossima serie su Disney+ !
Pubblicato il 17 Luglio 2023 alle 07:00
Autori: David Mack (testi), Joe Quesada, David Ross (disegni)
Formato: 17X26, 184pp., C., colori
Prezzo: 15,00 euro
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Casa editrice: Panini Comics
Data di pubblicazione: 13 lug. 2023
Daredevil è sempre stato attratto dalle donne forti e determinate, in grado di tenergli testa sia come uomo che come vigilante.
La ninja assassina Elektra è certamente l’esempio più eclatante, ma potremmo annoverare anche la spia russa, nonché membro dei Vendicatori, Natasha Romanoff alias la Vedova Nera.
Verso la fine degli anni Novanta, invece, un’altra importante figura femminile si è fatta strada nel cuore dell’avvocato cieco Matt Murdock (e dei Marvel-fan), con una saga in sei parti scritta da un artista a tutto tondo come David Mack e disegnata dalla superstar del fumetto Joe Quesada.
La saga in questione si intitola Parti di un buco, mentre il nuovo character è Maya Lopez, alias Echo, un’avvenente ragazza nativo americana che condivide con il supereroe cieco un handicap, e proprio come lui lo riesce a compensare in maniera eccezionale, rendendolo di fatto un punto di forza più che una carenza.
Maya infatti è sorda, ma ha una memoria visiva fuori dal comune, per cui è in grado di leggere le labbra alla perfezione, notando anche le più minuscole inflessioni ed espressioni del viso, e poi può riprodurre qualsiasi cosa ella veda, che si tratti di un balletto, un’acrobazia o un combattimento.
Questo la rende un’avversaria molto pericolosa e difficile da battere, in quanto riesce in breve tempo ad apprendere le tecniche dei migliori combattenti o replicare le stesse mosse dei suoi avversari, un po’ come fa il noto villain Taskmaster.
Lo scrittore David Mack, però, vuole sfruttare quella tensione emotiva e sentimentale che già caratterizzava il rapporto con Elektra, instaurando dapprima un legame affettivo tra Matt Murdock e Maya Lopez, indotto in realtà dal machiavellico Kingpin, il quale era sicuro che i due si sarebbero sentiti vicini nella loro diversità.
Se nella fondamentale saga Rinascita di Frank Miller, infatti, Wilson Fisk aveva provato a togliere tutto al Diavolo Rosso, stavolta invece tenta la strategia opposta, colmando quel vuoto che si era formato di recente nel cuore di Matt, con la morte della sua amata Karen Page.
Allo stesso tempo, però, li avrebbe messi l’uno contro l’altra, facendo credere alla Lopez che suo padre fosse stato assassinato da Daredevil, mentre fu proprio Kingpin ad ucciderlo anni prima, quando erano soci in affari.
Possiamo considerare quindi Parti di un buco come una variazione sul tema della famosa saga di Elektra, dove sentimenti di odio e amore si scontrano e si intersecano, in un drammatico e intenso susseguirsi di eventi e scontri all’ultimo sangue, in questo caso con il boss del crimine Wilson Fisk come perno di tutta la vicenda.
E’ interessante però notare come la prosa ricercata di Mack e il talento artistico di Quesada si fondano per regalarci un racconto evocativo e profondo, dove due anime così segnate dal loro passato e dalle loro “mancanze” riescono finalmente a trovarsi e completarsi, lottando contro se stesse e un destino perennemente avverso, mentre sullo sfondo si staglia l’ingombrante figura di Kingpin, di cui scopriremo elementi del suo passato e la filosofia che lo guida.
Alcune tavole hanno una costruzione particolare e ricercata, che mescola anche diversi stili e tecniche d’illustrazione, come i disegni naif spesso associati ai pensieri di Maya, insieme ad altri realizzati a matita o pastello, per conferire maggior calore e sensibilità al mondo interiore della ragazza.
Quesada ha certamente un talento unico nel disegno, immediatamente riconoscibile, grazie a uno stile molto “fumettoso”, che spesso esaspera espressioni e anatomie, risultando quasi caricaturale. Ma è proprio l’espressività e la spiccata dinamicità delle sue figure a renderle così convincenti e funzionali al racconto, nonché di grande impatto visivo.
Si nota subito la differenza, infatti, quando subentra negli ultimi due capitoli l’altro disegnatore David Ross, dal tratto molto più convenzionale e statico, seppur apprezzabile, ma che non tocca i picchi artistici e di lirismo raggiunti in precedenza con Quesada.
Sebbene siano inevitabili le similitudini e i paragoni con Elektra, Maya Lopez/Echo è riuscita comunque a ritagliarsi fin da subito un suo spazio sia nel cuore degli appassionati che degli autori Marvel. Non è comune, infatti, trovare eroine con un handicap, e i non udenti in particolare erano ancora poco rappresentati nei fumetti, per cui il personaggio di Echo ha colmato in qualche modo questa lacuna.
Il successo ottenuto le vale persino un posto tra le fila dei Vendicatori, poco tempo dopo, mentre in tv ha debuttato ufficialmente nella serie Hawkeye su Disney +, e presto uscirà quella interamente dedicata a lei, a dimostrazione del fatto che il personaggio funziona, sia nei fumetti che sullo schermo, proprio per la sua unicità e per l’importante messaggio che lancia: un handicap può anche essere considerato una forza, un impulso a migliorarsi, e non solo una menomazione.
Quale migliore occasione, dunque, della riedizione Panini per la collana Marvel Must-Have di questo piccolo gioiello illustrato, per recuperare la prima apparizione del character creato dall’autore di Kabuki.
In Breve
Storia
7.5
Disegni
7.5
Cura editoriale
7.0