Suiciders 1: Uccidere non è un crimine | Recensione del volume di Lee Bermejo
In una Los Angeles distopica e spaccata in due dal Big One moderni gladiatori si sfidano in diretta tv
Pubblicato il 1 Luglio 2023 alle 17:00
Autori: Lee Bermejo
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: America
Prezzo: € 17,00
Brossurato a colori 17X26 – 160 pagine
Data di pubblicazione: 23/02/2023
Lee Bermejo è un nome noto agli appassionati di comics in qualità di illustratore e soprattutto copertinista, ma con Suiciders, una miniserie in sei numeri raccolta in questo volume DC Black Label Hits, si è proposto anche come autore completo (dopo l’esordio in tale veste con Batman: Noel).
Questo volume raccoglie la prima miniserie di Suiciders, uscita nel 2015 sotto l’etichetta Vertigo, scritta e disegnata dallo stesso Lee Bermejo a differenza del sequel, uscito l’anno successivo e affidato ad altri disegnatori.
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La storia è ambientata nella California (patria di Bermejo, anche se ora vive in Italia) del prossimo futuro, dove il verificarsi del “Big One” (terremoto localizzato nella faglia di Sant’Andrea) ha causato la divisione della città di Los Angeles in due località distinte: New Angeles, enclave indipendente dove risiede la popolazione più ricca, e Lost Angeles, dove la povertà e la disperazione la fanno da padrone.
Trent’anni dopo una cosa accomuna però le due città: i combattimenti del Suicide, una sorta di versione techno-punk di American Gladiators dove lo spettacolo culmina in morti violente tramesse in diretta. A New Angeles il Suicider più famoso e il Santo, campione del gioco promosso dalla Mulholland Corp, colosso dei media disposto a tutto pur di proteggere il proprio uomo immagine.
I disegni di Bermejo (splendidamente coadiuvati dai colori di Matt Hollingsworth) raffigurano alla perfezione una società distopica ma non troppo distante dalla realtà attuale, dove l’ossessione per la perfezione fisica della parte ricca della città contrasta (ricca di luci e atmosfere fredde) con la povertà e disperazione dei territori al di là del muro, raffigurati spesso bruciati dal sole e “vivi”.
He created SUICIDERS for the recently deceased Vertigo imprint. The story is nothing remarkable but the art is awesome. there is a second series totally forgettable. Even a worse story and Bermejo doesnt make the art. pic.twitter.com/2VcDOVgrah
— Lord_Azoth (@Lord_Azoth) June 26, 2019
Dal punto di vista della storia però Suiciders non offre molto più che una serie di omicidi shock che Lee Bermejo raffigura con dovizia di particolari (senza però mai scadere nel morboso) ma che non comunicano poi molto, dato che i personaggi sono tutti alquanto stereotipati e presentati in maniera molto superficiale, con l’unico spessore che gli viene donato attraverso l’espressività dei disegni (si fatica a ricordare il nome di qualsiasi personaggio). La storia vorrebbe richiamare atmosfere hard-boiled ma si rivela fin troppo prevedibile.
Anche la storia alla fine non presenta un intreccio particolarmente appassionante e il gioco narrativo su diversi piani temporali introdotto nel secondo episodio si capisce abbastanza presto. Il mistero che circonda il Santo è chiaro fin da subito ma non si spiega mai realmente perché è così importante preservarlo a costo di tutti i morti che si susseguono nella vicenda.
Si nota una certa disabitudine nel legare le parole alle tavole e nel gestire i tempi della narrazione: il primo episodio è “sprecato” in una presentazione del Santo intervallata al tentativo di una coppia di lost angelini di oltrepassare il muro e arrivare a New Angeles, il tutto solo minimamente collegato alla trama principale che si può dire inizi veramente solo con il secondo capitolo.
Inoltre i lunghi monologhi presenti lungo il volume spesso sono veramente ridondanti e ben poco aggiungono alla narrazione, anzi, scostano il focus da quello che in realtà narrerebbero perfettamente le tavole da sole.
In Breve
Storia
5
Disegni
7.5
Cura editoriale
6
Sommario
Una storia abbastanza banale e poco appassionante, gratificata però dagli ottimi disegni di Bermejo che donano a tutta la vicenda un valore aggiunto in termini di atmosfera ed espressività dei personaggi.