Spider-Man Across the Spider-Verse: recensione del sequel animato per tutti i gusti
Il film è il sequel del fortunato Spider-Man Un Nuovo Universo vincitore dell'Oscar e sarà seguito da un terzo capitolo.
Pubblicato il 1 Giugno 2023 alle 08:55
Titolo originale: Spider-Man Across the Spider-Verse
Scritto da: Phil Lord, Chris Miller
Basato sul: Marvel Comics
Diretto da: Joaquim Dos Santos, Kemp Powers, Justin K. Thompson
Musiche di: Daniel Pemberton
Cast: Shameik Moore, Hailee Steinfeld, Brian Tyree Henry, Luna Lauren Vélez, Jake Johnson, Jason Schwartzman, Issa Rae, Karan Soni, Daniel Kaluuya, Oscar Isaac
Produzione: Columbia Pictures, Sony Pictures Animation, Marvel Entertainment, Arad Productions, Lord Miller Productions, Pascal Pictures
Distribuzione: 1 giugno 2023, Sony Pictures
Dopo un’attesa quasi febbrile arriva al cinema Spider-Man Across the Spider-Verse, il sequel del film del 2018 premiato con l’Oscar che aveva aperto il RagnoVerso animato. Alla sceneggiatura l’inossidabile coppia formata da Phil Lord e Chris Miller, che già avevano dato prova di saper decostruire e ricostruire linguaggi e generi in The Lego Movie e The Afterparty. La regia questa volta è affidata al trio Joaquim Dos Santos (La leggenda di Korra), Kemp Powers (Soul) e Justin K. Thompson (Star Wars: Clone Wars, Spider-Man Un Nuovo Universo). Lo abbiamo visto in anteprima e vi raccontiamo cosa aspettarvi senza spoiler.
Spider-Man Across the Spider-Verse: un piacere per gli occhi (e per la mente) che cade sulla durata
Spider-Man Across the Spider-Verse utilizza in modo potenzialmente più vasto e coraggioso il Multiverso rispetto a quanto fatto nell’MCU da No Way Home, e in questo secondo capitolo diventa ancora più ambizioso, alzando decisamente il tiro e proponendo ancora più universi, più stili grafici e più (amichevoli?) Spider-Man di quartiere.
La storia (ri)parte dal punto di vista di Spider-Gwen, che è tornata nel proprio universo senza Peter (ed è interessante come scelta dato che è già in lavorazione uno spin-off stand-alone su di lei). Veniamo catapultati nel suo trauma che poi scopriremo essere quello di tutti gli Spider-Man: perdere qualcuno di importante per (ri)cominciare. Mai come in altre pellicole supereroistiche, in questa si parla in modo toccante ed emozionante di eredità, mentori, incomunicabilità tra genitori e figli, seconde possibilità.
Ovviamente non manca il punto di vista di Miles Morales e di come si sente solo senza la propria squadra, gli unici nel Multiverso che potevano capire cosa prova ad essere Spider-Man. Un sentimento contrario a quello che provava Tom Holland nella sua trilogia insomma, avendo combattuto con gli Avengers, e che lo avvicina di più a quelli di Tobey Maguire e Andrew Garfield.
In Spider-Man Across the Spider-Verse c’è ancora il concetto di cosa significa essere un eroe oggi, in tutti gli universi, e non mancano i riferimenti amorosi e ironici alla storia fumettistica dell’Uomo Ragno. L’aspetto comico è sempre usato però con arguzia ed esprime la verve giovanile del protagonista, tramutandosi sempre più in dramma via via che la pellicola procede.
Spider-Man Across the Spider-Verse: più è meglio, forse
Spider-Man Across the Spider-Verse è insomma un degno sequel di quel Un Nuovo Universo che aveva iniziato una nuova carriera per l’Arrampicamuri sul grande schermo e creato un nuovo modo di fare animazione, mescolandone tanti tipi diversi per formare un linguaggio innovativo, citazionistico e strabordante. Qui ci troviamo ancora una volta di fronte ad uno ad uno spettacolo visivo unico.
A livello visivo infatti il film rischia ancora di più, mescola, osa, ribalta, destruttura e ricostruisce, come da lezione della coppia Lord-Miller. Grazie ad una regia iper dinamica che non perde ritmo rispetto al primo capitolo anzi guadagna in raccordi e movimenti. Anche la sceneggiatura non dorme sugli allori, si fa più complessa e stratificata, richiede grande attenzione (forse addirittura troppa?) da parte del pubblico per seguire le fila del racconto e cogliere tutte le citazioni (sono davvero tantissime, tra fumetto e audiovisivo) inserite qui e là.
Rischia di perdersi negli stessi (tanti, troppi?) universi che ha creato e soprattutto nella durata fiume (due ore e venti) che però porteranno a una finta chiusura dato che si tratta solo di una prima parte, come fu per Infinity War. Però ci sembra rischiosa come operazione per un film d’animazione nel 2023. Sperando di non dover aspettare gli anni del blip per vederne la conclusione, Beyond the Spider-Verse (in teoria già girato e atteso per marzo 2024).
Ricordiamo che Spider-Man Across the Spider-Verse è prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures solo al cinema dal 1 giugno.
In Breve
Giudizio Globale
9.0
Sommario
Un sequel ambizioso e ricchissimo (forse anche troppo) che cade su se stesso poiché prima parte di una storia nonostante le due ore e venti di durata, ma che dalla sua ha la forza dell'animazione ancora più stimolante del primo capitolo e una trama fitta e arzigogolata.