Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco: il film live action devastato dalla critica
Non ci siamo
Pubblicato il 20 Maggio 2023 alle 11:00
Saint Seiya – The Beginning (titolo ufficiale del live action in questione ndr), a quanto pare ha mantenuto la stessa natura dei trailer, che a quanto pare non ha soddisfatto il “palato” di pubblico e critica, venendo distrutto ampiamente sul noto sito “metacritic”, uno dei più grandi per quanto riguarda questo genere di giudizi.
In Italia il film non è ancora uscito e sarà distribuito tramite un evento speciale a giugno, mentre in Giappone e America la pellicola è già arrivata, e i voti, le opinioni non sono positive come accennato all’inizio di questo articolo.
Come discusso in un nostro speciale anche se Saint Seiya – The Beginning poteva avere le carte in regola per creare un buon prodotto, già dai trailer non si intravedeva ne trasudava la stessa anima ed epica presente nel manga di Kuramada e nell’anime classico, quindi questo già presentava un grosso problema.
I live action del genere forse in Giappone sono più apprezzati per ovvi motivi, visto anche il parere positivo dello stesso autore del manga a proposito del film, che a detta sua è stato fedele alla sua storia, divertendolo anche durante la visione: per la critica specializzata a quanto pare non è così.
Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco: la critica ha “spezzato” il live action
Il film in America è arrivato il 12 maggio ed è stato distribuito in circa 568 sale, così come leggiamo su Comic Book. Considerando la distribuzione, l’incasso è stato di circa di $535,000. Questo la dice lunga sull’interesse suscitato nel pubblico, al momento poco interessato a questo genere di trasposizioni spesso inutili per tali franchise.
La critica lo ha distrutto: Polygon gli ha “donato” un 43 su 100, mentre il Los Angeles Times un 40 su 100. Movie Nation un 25 su 100 e Past 34 su 100. IGN con una recensione da 40 su 100 ha scritto:
“La fusione tra mitologia greca e cultura samurai è disordinata e ricorda qualcosa di sciattamente stravagante come Gods of Egypt, perso in un “world building” sempre poco convincente.
Si tratta invece di un’accozzaglia di effetti digitali di scarso impatto, mentre Baginski si sforza di ricreare l’atmosfera dell’anime in live action (si pensi alla serie Cowboy Bebop di Netflix), riducendo il vivido materiale di partenza di Kurumada a una pappa insipida, rumorosa e priva di voce, senza alcuna sostanza.”