The First Slam Dunk: chi sono i leggendari “cinque” dello Shohoku?
Analizziamo i titolari del film
Pubblicato il 22 Maggio 2023 alle 08:00
The First Slam Dunk è da poco uscito dalle sale e noi siamo sicuri che i fan poco avvezzi al franchise si sono incuriositi talmente tanto da iniziare il manga (o l’anime ovviamente ndr), mentre altri saranno andati a spulciare sul web le informazioni necessarie per avere un quadro approfondito del film.
Oggi con The First Slam Dunk: chi sono i leggendari “cinque” dello Shohoku? Vogliamo far luce in maniera dettagliata sulla formazione titolare vista all’interno del film, ricalcando alcune scene del loro passato insieme alle caratteristiche che da sempre li contraddistinguono.
Prima di partire dovete sapere che il manga “Slam Dunk” ha una grande importanza all’interno del panorama nipponico, vista la sua “previsione” per quanto riguarda l’amore del Giappone verso il basket inteso come sport.
Perché sì, negli anni novanta (anno di inizio del manga su Shonen Jump ndr), Inoue è stato il percussore di questo sport in territorio nipponico, allora ancora semi-sconosciuto o poco amato.
Quindi la nota rivista insieme a Dragon Ball (conclusosi nel 1995 in Giappone) aveva bisogno di altro e questo manga spokon capitò proprio nel momento opportuno.
The First Slam Dunk: chi sono i leggendari “cinque” dello Shohoku?
Ryota Miyagi
Ovviamente si parte da lui, il protagonista del nuovo film. Il playmaker dello Shohoku come ben sapete ha avuto un grande spazio all’interno del lungometraggio, dove l’autore ha cercato di far luce sul suo passato fatto di luci e ombre, vittorie e sconfitte.
La sua statura (168 cm) non conforme a questo sport gli ha permesso di avere una marcia in più, diventando anche un avversario davvero ostico, grazie alla sua incredibile agilità che spesso piega in due gli avversari. Il basket è la sua unica ragione di vita, successivamente alla morte del fratello, che gli darà forza nonostante la sua dipartita.
Ryota vive una vita movimentata e violenta proprio in questo sport troverà la sua strada, proprio come tutti gli altri personaggi di cui andremo a parlare oggi. The First Slam Dunk offre un focus su di lui, dopo una non troppo approfondita “visualizzazione” all’interno del manga, nonostante al suo interno è mostrato ampiamente il suo valore.
Takenori Akagi
All’interno dell’opera cartacea questo personaggio è molto approfondito, mentre all’interno del film ha solamente una piccola infarinatura, anche se basta al pubblico neofita per una visione completa del momento mostrato all’interno del lungometraggio.
Se Ryota è il playmaker Akagi è il centro, nonché capitano dello Shohoku. Inizialmente posto come una persona fredda e scontrosa quest’ultimo nutre una grande fiducia verso la sua squadra e alimenta da sempre il sogno di vincere il campionato nazionale. Tale sogno non si è mai avverato fino a quanto Sakuragi e gli altri sono entrati nel team.
Anch’esso appena entrato in squadra era inesperto e proprio come quasi tutte le matricole era incapace nei tiri liberi e nei fondamentali.
La sua grinta lo ha trascinato fino a questa straordinaria partita contro il Sannoh, riuscendo a perfezionare anche la sua tecnica, maturata anche con la “Schiacciata del Gorilla”, uno dei suoi colpi migliori resa possibile grazia alla sua stazza fissata a 197 cm.
Hisashi Mitsui
Mitsui fin dalle scuole medie è stato una grande promessa del basket, a differenza di Akagi per esempio, che ha dovuto migliorarsi in corso d’opera. Da come avete visto nel film Hisashi è una guardia tiratrice, quindi improntato a segnare i tiri da tre punti.
Dopo un grave infortunio Mitsui è costretto a ritirarsi per poi tornare piano piano in campo per riprendersi il posto da titolare, così come vedete all’interno del film. In quel periodo di fermo anch’esso intraprende la strada da teppista scontrandosi spesso con Miyagi (storia analizzata all’interno del lungometraggio ndr).
Dotato di grande abilità tecnica ed eleganza nel tiro, Mitsui non possiede una grande resistenza, anche per via del suo periodo di stop. Grazie ai suoi 184 cm il promettente cestista è un grande giocatore, se vogliamo anche indispensabile per il Sannoh.
Hanamichi Sakuragi
Nonostante lo abbiamo visto in alcuni flashback all’interno del film, la sua storia non viene approfondita, visto che viene enormemente spulciata all’interno del manga. Matricola del liceo Shohoku della prefettura di Kanagawa, Sakuragi è altro 189 cm e in lui risiedono delle grandi abilità.
Entrerà nel club di Basket solamente per conquistare il cuore di Haruko (sorella di Akagi) per poi scoprire successivamente il suo amore per questo sport. Anch’esso un violento e un attaccabrighe, per poco non stava per entrare nella squadra di Judo, viste le sue caratteristiche pertinenti a quest’arte da combattimento.
Un ragazzo immaturo, poco umile, egocentrico, rabbioso, irrispettoso e tanto altro troverà nel basket la sua strada, macinando non solo il suo talento, ma anche la sua persona, visto anche il miglioramento del suo carattere partita dopo partita, vittoria dopo vittoria, sconfitta dopo sconfitta. Il cestista diventerà bravo nei rimbalzi.
Kaede Rukawa
Rukawa è alto 187 cm e a differenza di tutti gli altri è un giocatore completo, quasi imbattibile (insomma il classico antieroe shonen ndr). Nonostante questo anche il percorso di questo personaggio è davvero eccezionale, specie quando partita dopo partita capisce l’importanza del gioco di squadra.
Inizialmente arrogante, introverso, sempre serio, di poche parole, molto scontroso, anche lui una persona manesca e spesso violenta. La sua vita, il suo obiettivo riguarda solo il basket, lasciando stare tutto il resto, comprese ragazze e amici. Kaede tratta tutti con inferiorità, lasciando dietro di se sempre un senso di superiorità.
Haruko (cotta indiscussa di Hanamichi ndr) dona troppe attenzioni a Rukawa, quindi per questo Sakuragi inizia a odiarlo, iniziando una faida che si protrae sia fuori che dentro al campo di gioco, nonostante i due sono presenti nello stesso team.
Come accennato Rukawa è un giocatore completo ed è capace di andare a canestro anche per merito delle sue schiacciate e con il layup, ed è bravo pure nel gioco difensivo.
Nonostante questo è ancora una matricola quindi non può dare ancora il massimo per tutta la partita; anche se dopo il giusto riposto può tornare in campo per fare terra bruciata.