Manga Isekai, è ancora polemica: “sono storie per frustrati”
Ancora polemica
Pubblicato il 6 Maggio 2023 alle 10:00
Ancora polemiche e critiche per i manga Isekai, uno dei sottogeneri più in voga del momento. Tra il 2021 e il 2022 Crunchyroll ha inserito all’interno del suo catalogo tantissimi titoli dedicati e proprio su questa piattaforma si sono registrate cifre assurde al riguardo.
Ora, dopo le prime polemiche ecco che ne arrivano altre all’orizzonte, così come leggiamo su France24. Per chi non lo sapesse i manga e gli anime Isekai mettono al centro delle vicende un protagonista insoddisfatto della sua vita, dove tramite un viaggio “magico” (movente che cambia da storia a storia ndr) si ritrova catapultato in uno dei mondi di fantasia che tanto ama.
Una classificazione di questo sottogenere è avvenuta all’AFP, tramite Satoshi Arima, un editore del gigante editoriale Kadokawa: “Sostanzialmente sono storie di repressione, e insegnano ai lettori che è meglio scappare/rifugiarsi in un altro mondo piuttosto che eccellere nella vita reale”.
Arima ha poi confermato il pubblico maggiore intorno agli Isekai: “Sono Salaryman, ovvero degli impiegati frustrati rinchiusi nella loro incolore vita quotidiana, che tra i 30 e i 40 anni non riescono più a sbloccare; quindi per questo si rifugiano in questo genere di storie.”
Manga Isekai, è ancora polemica: “sono storie per frustrati”
Per chi legge tali storie è ovvio che queste ultime si pongono verso un pubblico preciso, dove tramite una semplice lettura possono svagarsi e quindi non pensare ad alcune delle difficoltà della vita quotidiana, così come accade con ogni passione ovviamente.
Sempre all’AFP un fan, il cinquantenne Shinya Yamada per la precisione ha dichiarato: “Molto probabilmente il successo è avvenuto proprio per via di questo forte desiderio di evasione da parte dell’essere umano: questo mi fa pensare che ognuno soffre di forte stress e di un premente desiderio di evadere da una realtà non contemplata”.
Ovviamente questo è un discorso complesso da affrontare e allo stesso tempo non conviene mai ridurre un sottogenere come l’Isekai solamente per “frustrati”, anche perché determinate storie possono tenere compagnia a un enorme fetta di pubblico che sta attraversando un periodo difficile della sua vita.