Manga e Anime: la pirateria è costata al’industria miliardi di dollari
La pirateria colpisce ancora
Pubblicato il 26 Aprile 2023 alle 17:00
Per quanto gli appassionati di manga e anime possano sostenere l’industria di cui sono appassionati, per tanti altri fattori la pirateria si espande sempre e non risparmia neanche il 2023 da questi dati preoccupanti. Così come leggiamo su Comic Book questa pirateria è costata all’industria in questione circa 15 miliardi di dollari.
Il rapporto proviene dalla Content Overseas Distribution Association, che ha recentemente condiviso i suoi ultimi dati sulla pirateria. Il pubblico intorno a questo genere di prodotti ha appena avuto l’occasione di leggere che nel 2021 i vari franchise hanno avuto una perdita di 2.000 miliardi di yen, pari a 15 miliardi di dollari.
Il totale in questione è circa il doppio rispetto al 2019, quindi anche per questo le statistiche sono molto preoccupanti. Probabilmente con l’aumento di pubblico negli ultimi anni per la legge dei grandi numeri è ovviamente aumentata anche l’asticella della pirateria.
Considerando i costi delle varie piattaforme streaming (dato che non tutti gli anime vengono pubblicati su Crunchyroll ndr), insieme al periodo della pandemia che ha accomunato tutti da questo punto di vista, ecco il 2021 come l’anno peggiore per l’industria in questione, in perdita di miliardi di dollari.
Come accennato anche dal titolo i dati prendono in considerazione l’industria manga, anime in generale, insieme a quella videoludica. La fonte stima, in maniera più prudente delle perdite dovute alla pirateria sia di 1,9 trilioni di yen, ma nella peggiore delle ipotesi il totale supera i 2,2 trilioni di yen.
Manga e Anime: la pirateria è costata al’industria miliardi di dollari
Dal totale si ritiene che gli anime rappresentino la perdita più elevata, con 1,4 miliardi di dollari. I manga e gli altri media avrebbero rappresentato meno di 850 miliardi di yen (milioni se parliamo di dollari ndr).
I dati sono davvero devastanti e di questo passo le varie industrie d’intrattenimento potrebbero risentirne gravemente nel giro dei prossimi anni. Voi cosa ne pensate della situazione?