Tiger Mask: la leggenda dell’Uomo Tigre
La leggenda dell'Uomo Tigre
Pubblicato il 14 Aprile 2023 alle 22:00
Tiger Mask è stata e sarà sempre una storia importante per il mondo del fumetto e dell’animazione nipponica, capace ancora oggi di trasmettere una maturità e una profondità incredibile, grazie alla potenza di un racconto violento e drammatico, sia visivamente che concettualmente.
Anche in questo caso, così come Devilman, Rocky Joe e tutti i “robottoni” di Go Nagai e compagnia, in Italia l’Uomo Tigre è stato conosciuto grazie all’anime, pubblicato in un periodo dove il Wrestling (al tempo detto “Catch”) invasava gli schermi di tutto il mondo, grazie anche ad atleti come Hulk Hogan.
Nascita e storia della serializzazione manga
L’Uomo Tigre (Taigā Masuku, Tiger Mask) è un manga scritto da Ikki Kajiwara e illustrato da Naoki Tsuji. Venne pubblicato in Giappone dal 1968 al 1971 dalla casa editrice Kōdansha, la stessa di Rocky Joe.
Infatti lo scrittore è esattamente lo stesso, quindi anche per questo percepiamo lo stesso dramma e la stessa decadenza di personaggi e situazioni.
Dal manga composto di 14 volumi, sono state tratte poi tre serie anime prodotte dalla Toei Animation, come ben sapete indirizzate verso un pubblico adulto.
La prima serie è del 1969, la seconda del 1981 e la terza del 2016. L’anime era per adulti, ma il manga era classificato “shonen”, anche se ai tempi il concetto era anche diverso.
Naoto Date è il protagonista della storia, e come sfondo abbiamo ancora una volta il secondo dopoguerra, un periodo colmo di decadenza e distruzione mentale per l’individuo.
Orfano dalla nascita Date durante una visita allo zoo con gli altri amici del suo Istituto, una volta vicino alla gabbia delle Tigri.
Da quel momento capisce di avere una vocazione indelebile, che riguarda il contrastare le ingiustizie verso le persone come lui, diventando forte proprio come quel felino che ha acceso in lui un fuoco indomabile.
Tiger Mask: la leggenda dell’Uomo Tigre
Nulla impedisce a Naoto di scappare dall’Istituto per iniziare il suo sanguinario e duro cammino verso il suo obiettivo, portato a termine grazie all’Associazione malavitosa della Tana delle Tigri.
Dopo 10 anni di duro allenamento il ragazzo si forgia in un ambiente malsano, un vero e proprio inferno, ma che allo stesso tempo lo conduce al suo obiettivo più grande: diventare un lottatore professionista di Wrestling.
Il successo dell’anime in Italia
In Italia il mnaga è stato pubblicato dal 2001 al 2007 per opera della SaldaPress. Il 15º e ultimo volume è uscito a giugno 2007.
Nonostante il titolo originale fosse “Tiger Mask” per non fare confusione la casa editrice optò per l‘”Uomo Tigre”, per cavalcare il nome con cui la storia era conosciuta in terra nostrana.
Nonostante questo però l’anime continua a essere quello più conosciuto dalle nostre parti, visto che faceva parte di quel palinsesto leggendario che ha cresciuto tantissime generazioni, dove insieme a quest’ultimo presenziava anche Ken il Guerriero.
Come accennato la famosa prima serie animata fu prodotta dalla Toei Animation con un totale di 105 episodi, trasmessi in Giappone tra il 2 ottobre 1969 e il 30 settembre 1971.
Circa 10 anni dopo arrivò anche in Italia, dove fu trasmessa da numerose emittenti locali in tarda serata, vista la violenza e i temi trattati nella storia.
Successivamente è arrivata anche Tiger Mask II, una serie del 1981 con 33 episodi. Infine nel 2016 debutta anche Tiger Mask W, una serie sequel di 38 episodi.
La pubblicazione italiana è stata traballante anche se è possibile recuperare il tutto in Home Video grazie a DeAgostini e Yamato Video.
Un simbolo di rivalsa in Tiger Mask
I temi di Tiger Mask sono quelli cari all’autore, nato in un periodo di sofferenza, costruzione e distruzione per il Giappone. Tutto arriva grazie all’ausilio di Wiki.
La solitudine e la voglia di rivalsa sociale vengono trasmessi ancora una volta grazie allo sport, utilizzato come tramite per portare allo spettatore lo spirito di sacrifico e combattivo del protagonista, emanando il suo spirito di difesa verso gli orfani, diffusi a macchia d’olio dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Nella versione animata Date è un personaggio “supereroistico” quasi, dove a ogni combattimento mette in mostra la sua natura di combattente in difesa dei più deboli, esaltando sempre e comunque le sue doti atletiche quasi fuori dal comune, scatenando in maniera violenta la sua dedizione.
Tiger Mask è un simbolo, una metafora forte e pressante di un mondo distrutto dalla Guerra, dove la popolazione deve cominciare da zero senza nessun aiuto, in solitudine, senza ausili economici.
Proprio qui entra in gioco Naoto Date, dove quest’ultimo si trasforma in un simbolo di speranza, capace di accedere l’arduo fuoco della rivalsa anche nei più deboli.