Heart Gear Volume 1: quando le macchine possono considerarsi “umane”? (RECENSIONE)
Un'opera particolare per il mondo shonen
Pubblicato il 31 Marzo 2023 alle 07:00
Autori: Tsuyoshi Takaki
Casa Editrice: Panini Comics/Planet Manga
Provenienza: Giappone
Prezzo: € 5,20
Brossurato – B/N
Data di pubblicazione: 16/02/2022
Heart Gear è stato veramente una bellissima sorpresa, bisogna ammetterlo. Il primo volume di questa hit di Shonen Jump riesce a lanciare dei forti messaggi sul nostro futuro, tramite un racconto dolce ed efficace volto anche alla spettacolarizzazione degli scontri e delle location.
Inizialmente l’input può non essere originale, dato che sostanzialmente si rifà a tantissime storie SF e ai libri di Isaac Asimov, dove l’autore mostra al suo pubblico un mondo post-apocalittico dove la Terza Guerra Mondiale ha spazzato via tutti gli umani, eccetto uno: la protagonista Roue.
Anche se non abbiamo conferma nel primo volume se la suddetta sia effettivamente l’unica umana rimasta, al momento l’autore ha voluto dirci così. La ragazzina ha vicino a se dei “Gear”, robot nati e sviluppati durante il conflitto mondiale, programmati per svolgere compiti diversi.
Ovviamente tra i tanti spiccano anche quelli programmati per difendere Roue, una delle poche umane rimaste, al momento identificata come l’unica sul Pianeta. Dopo una serie di vicissitudini la ragazzina intraprende un viaggio con un compagno particolare, un nuovo Gear che ha anch’esso l’obiettivo di proteggerla.
Storia leggera e profonda e disegni dinamici dal tratto “sporco”
Una storia catastrofica si pone al centro di un racconto dalle tante sfaccettature, dove il lettore si trova davanti un mondo desolato popolato da macchine, dove le suddette hanno letteralmente “schiacciato” la popolazione umana, al momento con poche possibilità di ripopolazione.
Il manga mette ancora una volta in rapporto ravvicinato il binomio uomo/macchina, esponendo quesiti riguardanti la possibilità nel riflettere le emozioni umane da parte dei Gear, nonostante questi ultimi siano semplicemente dei robot creati solamente per svolgere un compito.
Tutte le influenze della fantascienza classica, compresi gli scritti di Asimov riguardanti i “sogni di robot” e i vari racconti riguardanti l’eventuale umanizzazione delle macchine, sono stati sicuramente fonte d’ispirazione per Takaki, un grande appassionato di questo mondo, senza dubbio.
Dialoghi semplici e immediati fanno fronte a una storia catastrofica e drammatica, mostrata al lettore tramite delle tavole ispirate e precise, che grazie ad un tratto sporco e graffiante dona il giusto equilibrio al tutto; i disegni e i personaggi sono senza dubbio ispirati, anche se i volti ricalcano quelli classici del target della rivista di Shueisha.
Heart Gear Volume 1: quando le macchine possono considerarsi “umane”? (RECENSIONE)
Nonostante questo ci troviamo di fronte un’opera molto valida che scava nel passato non solo dei manga ma della cultura fantascientifica globale, riuscendo a creare allo stesso tempo qualcosa di singolare per l’autore, grazie a delle piccole sfaccettature che sicuramente possono amalgamare alla perfezione SF e Battle shonen, oltre che fantascienza in generale.
In Breve
STORIA
8
DISEGNI
8
CURA EDITORIALE
8