L’Italia è ancora poco accomodante verso i manga

Una vicenda che richiama i vecchi tempi

Pubblicato il 2 Marzo 2023 alle 17:00

I manga in terra nostrana stanno acquisendo sempre più nomea rispetto al passato, e sempre più generazioni si stanno approcciando a questo medium, ormai uno dei più seguiti al mondo nonché più redditizi insieme all’industria degli anime.

Nonostante l’industria stia crescendo si leggono ancora oggi delle critiche verso questo medium, nonostante da alcuni anni sono state sdoganate tantissime idee rimaste impresse nella mente della popolazione per troppo tempo.

Esistono ancora troppe persone che non capiscono questo successo e al posto di capire cercano sempre di “attaccare” o anche “denigrare” in un certo senso queste opere, che appunto si pongono come materiale di intrattenimento spesso anche costruttivo e nulla di più: parliamo semplicemente di fumetti orientali.

Nonostante questa definizione sembri molto semplice e scontata, purtroppo ad oggi leggiamo ancora delle frasi abbastanza assurde in un periodo che avrebbe dovuto insegnare a vivere meglio con le passioni degli altri, specie se parliamo di persone vicine a noi.

L’Italia è ancora poco accomodante verso i manga

Sulla pagina di Yamato Video infatti, leggiamo un estratto presente all’interno del settimanale “GENTE” dove una lettrice affronta il tema dei manga:

“Caro direttore, i miei figli mi fanno spendere un sacco di soldi per continuare a comprare questi Manga. Ho capito che sono una specie di fumetti giapponesi, ma si leggono all’incontrario, dall’ultima pagina alla prima.

Troppo strano! Mi hanno costretto ad accompagnarli alla Feltrinelli e ho visto che ce n’è una stanza piena… Ma è pazzesco, una mania, come posso fare per convincerli a letture più educative?”

La risposta del direttore è stata: “Cara Rosanna, se scopre come fare me lo faccia sapere, per favore. Ho lo stesso problema…”

Addirittura si usa la parola “problema” come se una semplice lettura di un fumetto possa portare a delle gravi conseguenze irreversibili: viene trattato come se fosse una cosa da risolvere anche se non si è ancora capito che sostanzialmente stiamo parlando di passioni, e in più presenti in età adolescenziale.

Detto questo, voi cosa ne pensate di questa vicenda? Nel 2023 trattare una semplice passione come se fosse un problema mentre in Italia esistono cose più gravi e una cosa giusta?

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