Muore Leiji Matsumoto, papà di Captain Harlock: cosa ci lascia in eredità?

Un'eredità importante

Pubblicato il 21 Febbraio 2023 alle 10:00

Leiji Matsumoto è stata una delle figure più importanti del panorama manga e anime, grazie al suo talento visionario presente in opere come Space Battleship Yamato, Galaxy Express 999, Space Pirate Captain Harlock. La sua arte è stata unica, e sicuramente ha donato ispirazione a molte generazioni di artisti.

Infatti tra i primi post tributo possiamo leggere l’influenza del sensei verso Yasuhiro Nightow, l’autore dietro quel capolavoro di Trigun: “Matsumoto-sensei, fin dalle prime storie sono stato attratto dal mondo dei manga grazie alle sue opere. Il mio lavoro abbonda con le gocce di stelle che mi ha dato.

Apprezzo quello che ha saputo dare alla nostra generazione, insieme a quello che darà alla prossima. Stasera leggerò Wadachi e Daijunjō-kun. Vi ringrazio per tutto il duro lavoro. Vi esprimo la mia gratitudine dal profondo del cuore”.

Questa è solamente una delle dichiarazioni in merito, che conferma l’influenza e l’eredità del noto artista scomparso di recente all’età di 85 anni.

Spesso non diamo peso a questo genere di cose, ma inverosimilmente come in questo caso, senza il lavoro di Matsumoto non sarebbe esistito Trigun, visto l’amore di Nightow verso il medium grazie a quest’ultimo.

Leiji Matsumoto: uno dei pionieri del manga fantascientifico

Dopo alcune storie sperimentali negli anni cinquanta e sessanta, la maturità artistica e visionaria del sensei esplode in quel capolavoro cult che sarebbe diventato Capitan Harlok (宇宙海賊キャプテンハーロック Uchū kaizoku kyaputen Hārokku), scritto e illustrato dal visionario artista.

Oltre che creatore e realizzatore di sogni (chi da bambino non voleva viaggiare nello Spazio sull’Arcadia?) il mangaka è riuscito a creare delle “linee guida” per il genere, ancora oggi sfruttate e apprezzate dalle opere di fantascienza moderne, che oltre la scrittura ne “rubano” anche l’essenza e lo stile.

Non possiamo negare l’importanza di Matsumoto all’interno dei medium manga e anime, e senza ombra di dubbio il tutto viene scaturito da Captain Harlock, la sua opera più famosa nonché la più leggendaria.

Proprio qui possiamo “assorbire” la maturità artistica dell’autore, che dopo anni trova un suo stile sia per quanto riguarda la scrittura che il disegno. Iconici i volti di Kei Yuki, Meeme, Tadashi Daiba e tutti gli altri.

Insieme ai “robottoni” di Go Nagai l’anime di Harlock ha ricevuto un grande apprezzamento anche in territorio nostrano, e la sigla ancora oggi viene ricordata da numerose persone cresciute con le voci de La banda dei bucanieri”, pseudonimo dietro cui si celavano gli interpreti Fabio Concato, Massimo Luca, Alberto Tadini, Ellade Bandini, Ares Tavolazzi e Vince Tempera.

Muore Leiji Matsumoto, papà di Captain Harlock: cosa ci lascia in eredità?

Un manga e un’anime capaci di far sognare milioni di appassionati in tutto il mondo non solo per i personaggi e le ambientazioni, ma anche per il concetto di “viaggio” ed esplorazione di concetti e mondi sconosciuti, ancora oggi poco esplorati e lontani dal nostro immaginario.

Per qualche ora Matsumoto riusciva a farci sognare, riuscendo a trovare sempre il giusto equilibrio con i messaggi delle sue storia, ancora oggi ispirati e mai banali; un genio visionario a cui oggi dobbiamo una grande fetta di questo bellissimo medium nipponico.

“Il pessimismo cosmico” delle opere di Matsumoto

Non possiamo anche non citare Galaxy Express 999 o Eemeralds, due serie concepite e prodotte nello stesso anno facente parti dello stesso universo narrativo; infatti alcuni personaggi, compresi quelli di Captain Harlock erano spesso condivisi, e quindi la timeline era sempre varia e imprevedibile.

Galaxy Express porta all’estremo il concetto di “pessimismo” presente nelle opere di Matsumoto, rendendo quest’ultima sicuramente una delle più “dure” a livello concettuale tra le sue storie.

Possiamo accostarla tranquillamente all’essenza iniziale presente nella prima serie di Gundam, dove Tomino parlava incessantemente tramite messaggi, della sua depressione/avversione contro il mondo, concentrando la natura negativa ed egoistica dell’essere umano che come risoluzione ai problemi elevava sempre la guerra.

Anche in questo GE 999 troviamo delle ambientazioni immense e “aperte” da fare invidia alle storie moderne, e allo stesso tempo riusciamo comunque a sentire quel senso di “oppressione” e “claustrofobia”. Anche qui viene messa in risalto la povertà e la difficoltà dei protagonisti nel tirare avanti, nonostante la tecnologia sia avanzata.

Conclusioni

Matsumoto così come tanti altri vuole denunciare nelle sue storie la vera natura dell’essere umano, spesso poco empatico, troppo crudele e dannatamente sfruttatore delle persone deboli. Le storie del sensei però raccontano anche di vittoria, rivincita, rivalsa, ricostruzione.

Messaggi potenti raccontanti con una scrittura egregia è un’impostazione delle tavole singolare, ancora oggi apprezzata, ancora oggi usata come “fuclro” e “ispirazione” per tantissime generazioni di artisti. Un nostro umile omaggio a un grande artista.

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