L’Attacco dei Giganti: Isayama parla del lato spietato dell’industria dei manga
Pubblicato il 13 Febbraio 2023 alle 12:00
L’Attacco dei Giganti è uno dei titoli più attesi dell’anno per quanto riguarda le serie anime. E infatti il mese prossimo tornerà sul piccolo schermo con la prima parte che sarà un solo episodi speciale dalla durata di un’ora. Questo darà il via agli episodi finali della serie con Eren Jaeger pronto a portare a compimento il suo folle piano con la sua marcia dei colossali.
Recentemente Hajime Isayama ha fatto parlare moltissimo di sé e infatti oggi abbiamo il piacere di riportare quello che ha spiegato sul lato spietato dell’industria dei manga.
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In un’intervista presso un punto vendita francese, “Grand Librairie“, Isayama ha parlato dei suoi primi giorni di lavoro con il suo manga.
“Quando mi sono avvicinato per la prima volta agli editori, non pensavo di poter diventare un mangaka, ma dovevo tentare la fortuna.” esordisce Isayama. Il mangaka era determinato ad andare fino in fondo e non si sarebbe rassegnato senza essere chiaramente rifiutato. Nonostante questo, non aveva grandi speranze. Infatti credeva che il suo lavoro non sarebbe stato apprezzato da nessuno.
Isayama è poi sceso nel dettaglio riguardo il suo programma di lavoro. Il dettaglio che sottolinea principalmente erano le pochissime ore di sonno che riusciva a ritagliarsi.
“La pubblicazione del mio manga era mensile. Per L’Attacco dei Giganti dovevo consegnare il mio lavoro alla fine del mese“. dice Isayama. Riusciva a prendersi una settimana di pausa e poi, all’avvicinarsi di ogni scadenza, lavorava incessantemente per tre settimane consecutive e solo due o tre ore di sonno.
Isayama ha continuato parlando anche delle brutte condizioni fisiche che tutti i mangaka soffrono per via del ritmo che devono seguire. Infatti recentemente abbiamo parlato del fatto che molti mangaka soffrono di tendinite. Anche se Isayama non ha avuto questo problema, ha comunque sofferto di un serio mal di schiena.
Nelle interviste precedenti, Isayama ha chiarito che non aveva intenzione di creare nessun sequel. L’unico dettaglio che ha condiviso riguardava una sua idea chiara su un eventuale spin-off sulle vicende del capitano Levi.