Pokémon TGC: la carta di Kadabra torna dopo 22 anni
Kadabra torna nel primo set Pokémon
Pubblicato il 29 Gennaio 2023 alle 13:00
Pokémon TGC dopo ben 22 anni ammette nuovamente la carta di Kadabra all’interno del primo set, uno dei soggetti più apprezzati di sempre dai collezionisti del noto gioco di carte di tutto il mondo.
Se ben ricordate il noto illusionista Uri Geller accusò Nintendo di essersi ispirato a lui per la creazione del personaggio, senza che ne ne fosse a conoscenza.
Questa vicenda è datata 2000 e da allora, successivamente alle accuse la carta non è stata più stampata (o almeno parliamo della prima art storica), onde evitare ulteriori complicazioni a tal proposito. Nel 2020 giunsero le scuse dello stesso Geller per quanto riguarda la questione, così come riportato dal sito dedicato al TGC PokéBeach.
“Salve cari amici. Sono contento del vostro entusiasmo per quanto riguarda il ritorno di Kadabra all’interno del set classico dei Pokémon. Nel corso di questi anni sia PokéBeach che i miei nipoti mi hanno convinto nel cambiare idea, e quindi sarà io a dirvi che Kadabra verrà nuovamente inserito nel set questa estate.
Col senno di poi ha compreso di essere stato uno sciocco, e mi sono pentito di aver fatto causa alla Nintendo per l’art della carta. Da sempre è stato un tributo a Uri Geller, e questo l’ho capito solo col tempo.”
Pokémon TGC e la vicenda tra l’illusionista Uri Geller e Nintendo
La vicenda è datata 2000, e riguarda il noto illusionista piegatore di cucchiai Uri Geller e Nintendo. L’artista scoprì questa carta in Giappone, dove il nome originale era “Yungerer”, una distorsione di “Uri Geller”. Data l’illustrazione della carta che mostrava il Pokémon con un cucchiaio in mano, la citazione era palese.
Visto che Nintendo non aveva chiesto il consenso l’illusionista ha fatto causa alla nota azienda, e dopo ben 22 anni la carta è stata riammessa nel set, per la gioia di tutti gli appassionati. Una vicenda che si è risolta nel migliore dei modi, anche se la “battaglia” è stata davvero lunga.
Uri Geller nel 2020 ha letto anche vari articoli online di redazioni specializzate, come The Gamer, che lo hanno convinto a ripensarci per quanto riguarda la causa contro Nintendo, che dopo ulteriori due anni ha sbloccato la situazione.