Black Panther: Shuri | Recensione del volume Marvel Deluxe

La storia in cui per la prima volta Shuri indossa i panni di Black Panther

Pubblicato il 23 Gennaio 2023 alle 19:00

Autori: Jonathan Maberry, Reginald Hudlin, Will Conrad, Ken Lashley
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: America
Prezzo: € 33,00
Cartonato a colori 18.3×27.7. – 288 pagine
Data di pubblicazione: 13/10/2022

Tobia Brunello
Tobia Brunello
2023-01-23T19:00:19+01:00
Tobia Brunello

Autori: Jonathan Maberry, Reginald Hudlin, Will Conrad, Ken Lashley Casa Editrice: Panini Comics Provenienza: America Prezzo: € 33,00 Cartonato a colori 18.3×27.7. – 288 pagine Data di pubblicazione: 13/10/2022

In Black Panther: Wakanda Forever il pubblico cinematografico ha assistito al passaggio di testimone tra T’Challa, prematuramente scomparso, e la sorella Shuri, che nel corso della pellicola ha assunto il ruolo di Pantera Nera.

Nonostante la sceneggiatura del film è stata forzata dalla tragica scomparsa di Chadwick Boseman, interprete di T’Challa nei precedenti film Marvel, l’idea di “promuovere” Shuri era già nelle menti degli sceneggiatori, sulla base di quanto accaduto nella serie a fumetti Black Panther del 2009/2010, che Panini ha prontamente raccolto in questo volume.

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Questa serie in 12 numeri ha visto il passaggio di testimone tra gli scrittori Reginald Hudlin, che aveva rilanciato il personaggio di Black Panther con la serie precedente introducendo peraltro il personaggio di Shuri, e Jonathan Maberry, che avrebbe gestito le vicende del Wakanda a partire da questa serie e continuando poi nelle miniserie Doomwar e Klaws of the Panther.

La serie qui raccolta è quindi divisa in due trame ben distinte, la cui differenza è sottolineata anche dal cambio di disegnatori: si passa dall’ipercinetico e molto “anni ‘90” Ken Lashley per i primi 6 episodi al più classico e Will Conrad per gli ultimi capitoli, con l’eccezione del penultimo capitolo in cui torna Lashley per mettere in scena uno scontro tra Namor e Shuri che è servito anche da ispirazione per Black Panther: Wakanda Forever.

La serie prende le mosse dal periodo Dark Reign del Marvel Universe, in cui una Cabala di supercriminali o personaggi comunque “borderline” aveva formato una sorta di contraltare oscuro degli Illuminati, guidati da Norman Osborn appena insignito del ruolo di direttore della sicurezza nazionale. I legami con il più ampio Marvel Universe in realtà sono molto labili, e usano principalmente il pretesto della Cabala per mettere in scena un tremendo attacco a T’Challa da parte del Dottor Destino che lascia l’eroe in fin di vita.

La prima parte del volume è incentrata sul percorso di Shuri per assumere il manto di nuova Black Panther, mentre Tempesta intraprende una ricerca mistica per salvare il marito T’Challa, il tutto con la minaccia di Morlun, il divoratore di totem nemico di Spider-Man, intenzionato ad assaltare il Wakanda e nutrirsi del campione del dio Pantera impossibilitato a difendersi.

Si tratta di una saga ricchissima di azione, in cui Lashley si lascia andare a splash page roboanti che sono sicuramente d’effetto, ma che contribuiscono a trascinare per pagine e pagine una vicenda in cui succede ben poco dal punto di vista narrativo.

Il personaggio di Shuri viene tratteggiato in maniera efficace in pochi passaggi, ma quello che dovrebbe essere il suo percorso dell’eroe, ovvero superare la sua arroganza e il suo egocentrismo, viene raccontato in maniera decisamente superficiale. Quello che funziona è sicuramente la percezione della minaccia di Morlun, raffigurato come una forza instancabile e inarrestabile. 

Dopo la conclusione di questa vicenda arriva Maberry ai testi, e la storia cambia decisamente toni. Da un lato assistiamo alla visita ufficiale di Shuri, nei panni di novella Black Panther e principessa reggente del Wakanda, negli Stati Uniti, dall’altra seguiamo Tempesta e la regina madre Ramonda alle prese con i numerosi problemi di carattere economico e sociale che sorgono nel paese africano durante l’assenza di Shuri. Il tutto mentre T’Challa si isola con le sue Dora Milaje pianificando la vendetta contro il Dottor Destino, rifiutandosi di condividere con altri il suo piano e la stessa identità di colui che l’ha ridotto in fin di vita.

La storia diventa così una sorta di intrigo spionistico e fantapolitico (pur restando sempre nei canoni del fumetto di supereroi), in cui spicca la soluzione adottata da Maberry di utilizzare degli interludi espositivi consistenti nei confronti tra due giornalisti wakandiani, uno conservatore e l’altro progressista. 

Mentre Shuri è oggetto di vari attacchi e indaga sull’attacco al fratello, arrivando a scontrarsi con Namor affiancata dai Fantastici Quattro, Tempesta cade vittima di un colpo di stato orchestrato dal Dottor Destino.

Purtroppo la risuluzione di questa vicenda risiede nella miniserie Doomwar, che segue direttamente la conclusione di questa serie ma non è stata ristampata. Il risultato è che il volume appare troncato proprio al suo climax, nel momento in cui vari attori svelano le proprie carte e si preparano alla risoluzione della storia costruita fino a quel momento. 

Se nella prima parte del volume l’azione è fin troppo preponderante e mette in ombra l’approfondimento psicologico dei personaggi, nella il lento svelamento dell’intrigo appare un po’ artefatto, con depistaggi e soluzioni che sembrano un po’ troppo telefonati. Inoltre si perde un po’ di vista quello che voleva essere il focus della vicenda, ovvero il passaggio di testimone tra T’Challa e Shuri: l’assunzione del manto di Black Panther è una cosa che viene “assimilata” nel passaggio tra le due trame senza molto approfondimento. Vediamo il peso che ha per l’opinione pubblica, ma Maberry utilizza Shuri in maniera abbastanza “anonima”, senza che si differenzi troppo da T’Challa nei modi e nell’atteggiamento, giusto con un pizzico di responsabilità in meno. Solo con la serie Shuri del 2018 avremmo avuto un lavoro più approfondito sulla personalità della sorella di T’Challa.

In Breve

Storia

6

Disegni

6.5

Cura editoriale

6

Sommario

Volume che raccoglie una serie purtroppo priva della sua conclusione, consistente nella miniserie Doomwar. Avrebbe avuto più senso raccogliere i primi sei episodi di questo volume a parte e gli altri insieme alla mini, da un punto di vista narrativo. Di per sé, due vicende molto diverse, entrambe narrate discretamente e supportate da buoni disegni, anche se non spiccano per qualcosa in particolare.

6

Punteggio Totale

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