Look Back: Fujimoto e la malinconica e inconsapevole arte del mangaka

Una storia unica e struggente

Pubblicato il 23 Gennaio 2023 alle 15:00

Look Back di Fujimoto è una storia breve molto intensa e interessante, e rielabora in una chiave diversa il successo del noto mangaka dove in questo volume pubblicato da Star Comics racconta una storia semi autobiografica molto profonda, che scava forse, in un episodio dolce amaro del suo passato.

Non sappiamo se sia effettivamente così, ma non si può negare che in Look Back è presente gran parte della vita adolescenziale e non di Fujimoto, visto che al suo interno è anche presente un alter ego di Chainsaw Man disegnato e serializzato dalla protagonista di questa storia.

Ebbene sì, nonostante questo manga sia sostanzialmente un ibrido tra fantasia e autobiografia della vita di Fujimoto, la protagonista è una ragazzina di nome “Fujino”, quindi allo stesso tempo non è difficile capire che il protagonista di questa storia struggente e l’autore di Chainsaw Man.

Una storia dolce, profonda e malinconica

Come abbiamo detto il manga mette al centro Fujino, una ragazzina vivace e spensierata che pubblica delle strisce fumettistiche sul giornale della scuola, e per questo riceve spesso compimenti sulla sua arte e la sua ironia.

Un giorno il Preside discute con la protagonista in merito a una ragazza di nome Kyomoto, un hikikomori talentuosa, a proposito della condivisione dei fumetti sul giornale della scuola. Dopo la prima pubblicazione Fujino inizia a capire che al mondo esiste qualcuna più brava di lei, visto il talento della sua collega.

Col tempo il rapporto tra le due andrà a intensificarsi e l’autore inserirà all’interno di questa vicenda autoconclusiva tantissime tematiche delicate come appunto la paura sociale, la sofferenza, la pressione della vita e tante altre cose e temi altamente profondi.

Come accennato Kyomoto soffre di ansia sociale e per questo non esce di casa e non va nemmeno a scuola. Infatti Fujino fino alla fine delle scuole elementari non l’aveva mai conosciuta e durante la consegna del diploma alla sua collega da vicino finalmente da il via a questo intenso rapporto d’amicizia, che una volta letta l’ultima pagina trasmetterà veramente tanto.

Una storia struggente, coinvolgente, che cattura dalla prima all’ultima pagina ed entra di prepotenza nel cuore del lettore, dato che l’empatia di Fujimoto è trasmessa fin dall’inizio, grazie a dei dialoghi efficaci, diretti, semplici e realisti in un certo senso, nonostante ci sembra essere in una “favola”.

La mente e il cuore di una ragazzina cresce anno e dopo anno e nonostante all’inizio sembri essere proprio una favola, presto capirà di come la vita possa smorzare e distruggere ogni aspettativa senza darti un minimo indizio, e non ti prepara mai a tutte le conseguenze dovute a una determinata scelta fatta anni prima.

Look Back: Fujimoto e la malinconica e inconsapevole arte del mangaka

Look Back mette al centro tantissimi temi delicati, e oltre a quelli già citati troviamo anche la forza dell’ambizione e l’insicurezza dell’esistenza, dato che nonostante coltiviamo legami e inseguiamo sogni, non è detto che vengano sempre risolti in maniera positiva ma anzi, senza preavviso e molte volte senza reale motivo, tutto si distrugge svanisce nel nulla come fiato nel vento; e noi non siamo mai pronti per il nuovo capitolo da affrontare.

La scrittura e l’impostazione totale della storia, così come la scrittura dei personaggi e la stesura dei dialoghi, fa spazio anche a un enorme lato artistico, maturato nel corso del tempo da Fujimoto che ormai ha un suo stile unico e spesso ispirato.

Le emozioni interne ed esterne dei personaggi vengono egregiamente disegnate e descritte quindi, dall’autore, che oltre la sua tecnica mette all’interno del volume tutta la sua passione verso il medium, mostrando senza paura il suo amore nel raccontare uno stralcio della sua vita, tra gioia, dolore, sofferenza, ambizione e talento.

Conclusione

Look Back non è un capolavoro e non vuole esserlo, ma punta a toccare le corde più nascoste della nostra anima, che spesso dimentichiamo di avere. La maturità nell’esistenza non avviene con l’età ma con le vicende, con i rapporti, con la sofferenza e il dolore.

La nostra persona si forma sì nel corso del tempo, ma non è mai su binari e occorre sempre analizzare tutto nel dettaglio e affrontare al meglio delle nostre possibilità ogni vicenda posta dall’esistenza.

Come accennato noi non abbiamo preavvisi e dato che la vita può finire così come è iniziata, ovvero nel nulla, dobbiamo dare il massimo sempre, parlare ed esprimere i nostri sentimenti agli altri a ogni occasione, e cercare sempre di essere pronti per aiutare il prossimo, specie se ci è entrato nel cuore per qualche motivo specifico o meno.

La sofferenza e il dolore possono essere devastanti ma allo stesso tempo sono l’arma migliore con cui crescere, insieme al fatto d’imparare dai nostri errori. Questo Fujimoto lo ha capito sulla sua pelle e tramite questa bellissima storia autoconclusiva vuole trasmetterlo ai suoi lettori, nonché fidati appassionati.

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