Avatar 2 La Via dell’Acqua: recensione del sequel di James Cameron
Il film è al cinema dal 14 dicembre con The Walt Disney Company Italia.
Pubblicato il 14 Dicembre 2022 alle 13:39
Titolo originale: Avatar 2 The Way of Water
Scritto da: James Cameron, Rick Jaffa, Amanda Silver
Diretto da: James Cameron
Musiche di: Simon Franglen
Cast: Sam Worthington, Zoe Saldaña, Sigourney Weaver, Stephen Lang, Kate Winslet
Produzione: Lightstorm Entertainment, TSG Entertainment
Distribuzione: 14 dicembre 2022, The Walt Disney Company
Dopo Avatar e tanto chiacchiericcio ecco che 13 anni dopo arriva Avatar 2 La Via dell’Acqua nelle sale italiane dal 14 dicembre sempre diretto da James Cameron e distribuito da The Walt Disney Company.
Avatar è stato il maggior incasso di tutti i tempi e ha vinto tre Premi Oscar per gli effetti speciali e visivi del film, che puntavano a un 3D immersivo senza precedenti ed erano il vero gioiello della pellicola. Non la trama, semplice e forse semplicistica, già vista in molte salse e qui nemmeno rinverdita, se non col mondo di Pandora completamente inventato. Avatar 2, primo di cinque sequel già prodotti o in produzione a cui Cameron si è dedicato anima e corpo in 13 anni, va visto al cinema, e in 3D. Vediamo perché nella nostra recensione in anteprima senza spoiler.
Avatar 2 La Via dell’Acqua: un sequel che mostra i muscoli
Avatar 2 La Via dell’Acqua è ambientato più di dieci anni dopo gli eventi del primo film. La famiglia Sully (Sam Worthington) si è allargata con cinque figli (tre naturali e due adottati, Kiri della compianta Grace (Sigourney Weaver, che presta voce e corpo anche alla figlia) e l’altro con un padre difficile, Spider (Jack Champion). Un pericolo però incombe su di loro, costringendoli a sradicare le proprie origini (nuove origini per Sully) trasferendosi in un’altra area di Pandora, dal clan dell’oceano. i Metkayina. Un clan simile ma diverso che ha le proprie tradizioni e abitudini – con tutti i corrispettivi: l’albero, le creature da cavalcare e con cui instaurare un legame, e così via.
Una sorta di nuova iniziazione e accettazione per Sully ma anche per Neytiri (Zoe Saldana) e per i figli Neteyam (Jamie Flatters), Lo’ak (Britain Dalton), Tuk (Trinity Bliss), la già citata Kiri. Ognuno con la propria caratterizzazione. Quello a colpire di più è l’outsider Spider, nato a Hell’s Gate (la base umana su Pandora) che però preferisce trascorrere il tempo con i Na’vi. È quello che subirà più di tutti un processo di evoluzione ma soprattutto rappresenta l’essere diviso tra due fuochi. Come tutti i personaggi del resto, tra vecchia e nuova vita sulla via dell’acqua del titolo. Un film in cui tutti si sentono degli outsider, non solo Sully, ma anche la moglie e i figli per diversi motivi e dovranno trovare la propria identità in un romanzo di formazione familiare.
I Metkayina sono un clan simile ma diverso (il colore verde acqua, delle simil squame-branchie sul corpo, e così via) dai Na’vi. Capitanato dai sovrani del clan dell’acqua: Tonowari (Cliff Curtis) e Ronal (Kate Winslet, tornata a lavorare col regista dopo Titanic), con i figli Tsireya (Bailey Bass) e Aonung (Filip Geljo).
Non è per la trama che si vede Avatar e nemmeno questo sequel. Vi consigliamo di respirarlo in IMAX se ne avete la possibilità o almeno in 3D. Lo sappiamo: sarà strano sedersi in sala e dover indossare gli occhiali 3D per tre ore e un quarto dopo un decennio. Ma l’esperienza immersiva che James Cameron e Jon Landau hanno preparato in più di un decennio ne vale assolutamente la pena.
Un 3D nativo e non adattato, che ti fa sentire sulla pelle l’acqua e le piante di Pandora. Il lavoro tecnico fatto sulla CGI è sicuramente encomiabile e lo rende un’esperienza cinematografica nel senso più puro del termine. Si vedono le differenze con il primo film e le enormi migliorie fatte in 13 anni di lunga e travagliata produzione. Si vede perché il cineasta ci ha messo così tanto e ha puntato su tutto questo film (sequel compresi) non girandone altri in tutto questo tempo.
Le tematiche ambientaliste, del riavvicinarsi alla natura, della riappropriazione culturale, dell’importanza delle tradizioni e allo stesso tempo sapersi aprire alle novità, dell’accettazione per il diverso sono tutte presenti. Così come la tematica teen dei figli che non è funzionale solo al concetto di eredità e coming of age ma anche al mostrare come si possa sentirsi outsider anche tra la propria gente (in questo caso i figli dei Sully sono considerati mezzosangue).
Rispetto al primo film, questo sequel è quasi totalmente in CGI, con pochissime scene dedicate agli umani, che rappresentano quasi solamente il colonialismo e una specie che vuole prendere senza dare nulla in cambio. Incarna tutto questo l’altro deceduto del primo film che ritorna sotto altre sembianze: Stephen Lang ovvero l’ex capo di Sully, il Colonnello Miles Quaritch.
Avatar 2 La Via dell’Acqua: la summa del cinema di James Cameron
Avatar 2 La Via dell’Acqua non è solamente un lavoro enorme a livello tecnico e produttivo fatto per il grande schermo da parte di James Cameron. In un’epoca in cui tanti registi arrivati ad un certo punto della propria carriera vanno a riscoprire le proprie origini personali e filmiche (spesso connesse), Cameron ha girato una pellicola che è un po’ la summa del suo cinema. Spettacolare nel senso letterale del termine, pregno del sense of wonder visivo cinematografico, va a ripescare molti suoi cult, da Terminator a Aliens, da The Abyss a Titanic (che nel 2023 tornerà al cinema per per l’anniversario). Soprattutto da questi ultimi prende l’atmosfera e la tensione della lunga sequenza finale, insieme alla sua passione per l’oceano qui assoluto protagonista dopo la foresta nel primo. Con una strizzata d’occhio alla cultura popolare e letteraria, da Moby Dick a Dragon Trainer fino a Games of Thrones.
Un ultimo appunto. Dato che il cinema di Cameron si guarda e non si legge e il popolo Na’vi basa tutta la propria esistenza legata alla Grande Madre natura sull’assunto “Io ti vedo“, non sorprende che il film inizi e finisca con uno sguardo in macchina, proprio come il primo Avatar.
Ricordiamo che Avatar 2 La Via dell’Acqua è al cinema dal 14 dicembre distribuito da The Walt Disney Company Italia.
In Breve
Giudizio Globale
8.5
Sommario
Avatar 2 La Via dell'Acqua è un film da vedere non per la trama ma per lo spettacolo immersivo a cui James Cameron lavora da 13 anni e più. Possibilmente in IMAX o almeno in 3D.