Gli Esploratori dell’Ignoto | Recensione della prima opera di Loeb & Sale
L'opera che ha lanciato l'accoppiata Loeb & Sale torna in una nuova edizione DC Library
Pubblicato il 14 Novembre 2022 alle 16:30
Autori: Jeph Loeb, Tim Sale
Formato: 17X26, 232pp., C., colori
Prezzo: € 29,00
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Data di pubblicazione: 22/09/2022
Per una triste coincidenza, Panini Comics ha pubblicato la ristampa in volume della miniserie de Gli Esploratori dell’Ignoto a poco tempo dalla triste scomparsa di uno dei due autori dell’opera, Tim Sale, venuto a mancare il 16 giugno 2022.
Questa miniserie di 8 capitoli, uscita originariamente nel 1991, ha segnato l’esordio di Tim Sale e Jeph Loeb presso il grande pubblico dei comics, per la precisione quello della DC Comics.
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La coppia in seguito avrebbe firmato vari capolavori sia per la DC (Batman: Il Lungo Halloween e le varie storie collegate) che per la Marvel (le miniserie dei “colori”, tra cui spiccano Daredevil: Yellow e Spider-Man: Blue), ma è stato proprio con Gli Esploratori dell’Ignoto che si sono fatti conoscere.
I primi anni ‘90 sono stati un periodo decisamente interessante per la DC Comics. La ristrutturazione del proprio universo narrativo compiuta con Crisis on Infinite Earths si stava stabilizzando, reinventando e razionalizzando la storia dei personaggi più famosi, mentre le proposte più adulte e borderline che reinterpretavano vecchie proprietà in chiave più autoriale stavano prendendo sempre più piede e avevano formato il nucleo di quella che di lì a poco sarebbe diventata la Vertigo.
In questo panorama si innesta il rilancio degli Esploratori dell’Ignoto, il gruppo di avventurieri creati da Jack Kirby negli anni ‘50 che in molti hanno identificato come una sorta di prova generale dei successivi Fantastici Quattro.
L’approccio utilizzato da Loeb e Sale è quello di trattare gli Esploratori dell’Ignoto come un gruppo di vecchie glorie, una sorta di gloriosa rock band che vive di rendita dei successi del passato. Fino a quando un’immensa tragedia colpisce Challengerville (sì, un’intera città rinominata in loro onore, su cui si basa tutta l’economia locale), portando i Challengers sotto accusa.
Challengers Of The Unknown (1991) cover by Michael Golden pic.twitter.com/bvdxlRExO7
— Cool Comic Art (@CoolComicArt) November 29, 2020
Loeb fa sue alcune istanze del revisionismo che aveva colpito i comics negli anni precedenti, mettendo questi avventurieri ormai alle soglie della terza età di fronte a problemi legali, economici e più in generale riguardanti la direzione che vogliono dare alla propria vita. Ma allo stesso tempo si sbizzarrisce in un’esplorazione squisitamente pop, tra un ottimo utilizzo degli elementi prettamente supereroistici DC (Superman e Batman) e non solo (c’è una capatina nel Sanctum Sanctorum del Dr. Strange…), il recupero di elementi delle storie classiche degli Esploratori dell’Ignoto e vari omaggi ai fumetti di genere degli anni passati.
In tutto questo lo stile minimalista ed espressivo di Tim Sale risalta, giocando con la costruzione delle tavole in maniera brillante ma offrendoci anche dei ritratti dei personaggi che bucano la pagina. Splendido, dal punto di vista dell’espressività, il lavoro sul personaggio di “Rocky” Davis e la sua torbida storia di sesso ed eccessi con Corinna Stark, ma anche la discesa nella violenta follia di “Ace” Morgan.
La trama gira attorno alla separazione degli Esploratori dell’Ignoto (compresa la morte di alcuni di loro), misteriosamente guidata da una misteriosa forza ultraterrena. Sarà il giornalista che era incaricato di seguire le loro vicende per produrre i fumetti ufficiali che inizierà a mettere assieme i pezzi che porteranno alla riunione del gruppo.
La vicenda non è particolarmente lineare e in certi punti sembra dilungarsi in parentesi inconcludenti (la storia tra Rocky e Corinna ad esempio), spesso appesantendo la narrazione con rimandi abbastanza oscuri alla serie originale (che non è esattamente una lettura così accessibile). Ma nel complesso la riuscita fusione di elementi più adulti (soprattutto per il 1991) e di omaggio allo spirito pop della prima serie degli Esploratori rende questa miniserie un curioso ibrido tra la produzione supereroistica DC e le prime opere Vertigo.
C’è spazio in fondo al volume anche per un breve epilogo risalente al 2004 che cerca di mettere a posto alcuni problemi di continuity tra questa miniserie e gli eventi di Justice League International dell’epoca, una storiella che in realtà non aggiunge nulla alla storia e che, alla luce dei ben più pesanti sconvolgimenti di continuity che hanno riguardato il DC Universe in seguito, appare anche abbastanza inutile.
In Breve
Storia
7
Disegni
7.5
Cura editoriale
7.5
Sommario
Un'edizione che rende giustizia all'opera seminale di una delle accoppiate più importante dei comics a cavallo del nuovo millennio. La coppia Loeb e Sale fa già vedere di cosa possono essere capaci con una storia che si colloca a metà tra le produzioni supereroistiche DC classiche e l'embrione di ciò che sarà la Vertigo.