Dragon Ball: perché lo scontro tra Piccolo e Goku è così amato?
Una battaglia leggendaria!
Pubblicato il 24 Novembre 2022 alle 15:00
Dragon Ball all’interno delle sue saghe più importanti ha degli scontri leggendari, iconici, che ancora oggi sono apprezzati e anche citati da altri autori all’interno delle loro storie, dimostrando ancora una volta il loro valore immortale e senza tempo.
Sicuramente tra i tanti troviamo quello tra Goku e Piccolo nel capitolo 182 del manga, uno dei combattimenti più importanti di sempre all’interno della storia, visto che si tratta della resa dei conti tra i due successivamente all’uccisione del Grande Mago Piccolo da parte di Goku.
Quindi in questo caso non è un semplice “nemico occasionale” specie se consideriamo tutto il background dietro questo combattimento, fautore anche di alcuni ricordi drammatici nella memoria di Goku, visto l’omicidio di Crilin per mano del padre di Piccolo.
Sia nel manga che nell’anime il livello di questo scontro e altissimo e nonostante ciò il medesimo si pone anche come uno dei più grandi ostacoli da superare per il protagonista, specie se consideriamo che Piccolo era la minaccia più grande per il Saiyan successivamente alla battaglia col Mago Piccolo.
All’interno della Saga del 23° Torneo Tenkaichi troviamo diverse situazioni e il range di avvenimenti è molto alto. Quindi uno dei moventi per cui questo combattimento è apprezzato riguarda anche il background di tutta la saga e anche la bellezza dei combattimenti presenti nel Torneo.
Come tutte le cose, basti pensare alla saga di Freezer, il coronamento e l’apprezzamento di una battaglia (considerando sempre Dragon Ball come fulcro della discussione ndr), viene anche e soprattutto dal percorso precedente della storia, fautrice di una preparazione importante per lo scontro finale.
Dragon Ball: perché lo scontro tra Piccolo e Goku è così amato?
Questo sostanzialmente è quello che accade in qualsiasi storia e nello specifico di Dragon Ball il passato gioca sempre un ruolo fondamentale nelle vicende narrate, specie se queste ultime sono state segnate da eventi di spessore e altamente drammatici.
Come accennato in precedenza questo incredibile combattimento in primis è tanto amato dal pubblico per via della storia che lo accompagna, data la presenza ancora forte dell’uccisione di Crilin da parte del Grande Mago Piccolo, villain di una delle saghe più imparanti e più belle di tutto Dragon Ball.
La saga, così come il combattimento tra il namecciano e Goku, si pone anche come uno spartiacque in un certo senso, dato che cambia completamente il volto della narrazione, passando da comica e “timidamente drammatica” a violente e inaspettata, forte, impattante, specie se consideriamo le reazioni del pubblico alla prima morte del migliore amico del Saiyan.
Quindi, forse non ci rendiamo neanche conto alcune volte, ma determinate saghe o combattimenti nello specifico sono alimentate dai ricordi e in un certo senso anche da un senso di vendetta, un sentimento che raggiunge l’apice all’interno della saga di Freezer.
Il discorso è lo stesso anche perché in questo caso il tema della morte raggiunge vette importanti all’interno della storia, e forse il franchise non ha mai toccato più quelle vette così poetiche, toccanti e infinitamente leggendarie.
Il sentore dello scontro tra Piccolo e Goku e lo stesso e ancora oggi non possiamo fare a meno di leggerlo e guardarlo come se fosse la prima volta.
Una qualità senza tempo!
Forse sarà scontato ma alla fine della fiera tutte le opere cult diventano tali per un motivo e Dragon Ball rimane sempre all’interno di esse. Tutti questi motivi elencati, insieme al background e al percorso che porta al traguardo, la Saga del 23° Torneo Tenkaichi ancora oggi regala forti emozioni e combattimenti mai più replicati all’interno della storia.
Non dimentichiamoci il volto precedente dell’opera di Toriyama, dove i poteri erano sì presenti e importanti, ma sostanzialmente si prediligevano le arti marziali pure, nude e crude e anche Yamcha poteva contendersi bei combattimenti e portarsi a casa alcune soddisfazioni.
Quindi ancora oggi questa saga, così come tutto il manga, si regge ancora bene e nonostante lo scontro tra Piccolo e Goku sia l’apice di quel Torneo, tutto il complesso regala delle emozioni uniche e spettacolari capaci di rapire ancora oggi milioni di lettori e appassionati di anime e manga shonen battle.
L’ardua formazione di Goku e i primi allenamenti più massacranti e distruttivi del solito conducono il protagonista e anche lo spettatore in qualcosa che va oltre la vittoria, sancendo come accennato anche un’importante spartiacque sul volto del manga e dell’anime, immolando il lettore in qualcosa di più maturo.
Crescono i lettori e ovviamente con esso anche Goku che col passare del tempo ottiene sempre più consapevolezze e carpisce maggiormente il male presente nel mondo e di come le sue abilità possono estirparlo salvando milioni di vite.
Questo scontro dona molto a livello “umano” al nostro Goku, che ora più che mai ha in mano le sorti di numerose vite, e per la prima volta il ragazzo si è trovato a superare i suoi limiti sia in combattimento che in allenamento, acquisendo così una grande esperienza per il suo spirito.