BATMAN: UNA BRUTTA GIORNATA – Due Facce | Recensione
Harvey Dent sembra essersi redento e si prepara a festeggiare il compleanno di suo padre. Qualcuno però lo ha minacciato di morte, per cui sarà costretto a chiedere l’aiuto di Batman ! Chi può volere la testa del padre di Due Facce ???
Pubblicato il 9 Novembre 2022 alle 20:00
Autori: Mariko Tamaki (testi), Javier Fernandez (disegni)
Formato: 17×26, 64pp., B., colori
Prezzo: 6,00 euro
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Casa editrice: Panini Comics
Data di pubblicazione: 27 ott. 2022
Il secondo racconto della miniserie Batman: Una brutta giornata è dedicato ad Harvey Dent/Due Facce, uno dei più complessi e tormentati villain dell’Uomo Pipistrello ( sarà un caso che sia toccato proprio a lui il numero 2…?! ).
Come ben sanno i lettori di capisaldi del fumetto batmaniano come Il lungo Halloween e Vittoria Oscura, ma anche chi ha visto al cinema Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, Harvey Dent nasce come uno dei più strenui oppositori della criminalità e della corruzione dilagante a Gotham City, grazie alla sua attività di procuratore distrettuale.
Benché fosse integerrimo e quasi maniacale nel suo lavoro, che portava fieramente avanti con l’aiuto di pochi baluardi della legalità a Gotham, come il commissario Jim Gordon e lo stesso Batman, Dent aveva anche un lato oscuro della sua personalità, che emerse prepotentemente quando il mafioso Sal Maroni decise di vendicarsi di lui, gettandogli dell’acido sul volto.
L’ironia del destino volle che quell’attentato gli deturpasse esattamente metà del suo viso, così da rendere in maniera palese la doppia personalità che ormai aveva preso il sopravvento in Harvey, ora Due Facce. Se da una parte, quindi, rimase in lui un barlume dell’incorruttibile uomo di legge che era un tempo, dall’altra venne fuori uno spietato criminale, opposto a lui, pronto a dare parecchio filo da torcere ai suoi ex alleati.
Da queste premesse parte il racconto di Mariko Tamaki, che inevitabilmente si riallaccia alla sua gestione di Detective Comics, tuttora in corso di pubblicazione qui in Italia, ma non mancheranno rimandi a momenti chiave della carriera del villain, come il processo a Gordon durante Terra di nessuno, o la sua infatuazione per la detective Renee Montoya vista in Gotham Central.
Inizialmente vediamo che il sindaco Nakano, ex poliziotto introdotto proprio dalla Tamaki nella continuity batmaniana, decide di concedere una seconda possibilità ad Harvey, offrendogli l’opportunità di tornare al suo vecchio lavoro, per aiutarlo a catturare i numerosi criminali che infestano le strade della città. Un’occasione ghiotta, che un redento (?) Due Facce non vuole certo lasciarsi scappare…
Allo stesso tempo viene presentata la figura del padre di Harvey, che porta il suo stesso nome. Un uomo molto dedito al suo lavoro in azienda, particolarmente attento alla considerazione che gli altri hanno di lui e al buon nome della sua famiglia. Nonostante i trascorsi del figlio, pare che adesso l’abbia perdonato e il rapporto tra i due sia sereno, tanto da averlo coinvolto nella grande festa di compleanno che si terrà per i suoi 88 anni (guarda caso, numero doppio…).
Tutto sembra andare per il meglio, se non fosse che qualcuno in quei giorni abbia inviato un messaggio minatorio al padre di Dent, minacciando di ucciderlo, proprio durante la sua festa. Batman decide quindi di indagare e di vigilare all’evento, con l’aiuto delle Batgirls Stephanie Brown e Cassandra Cain.
Si tratterà di una minaccia reale, dunque ?! E da chi mai potrebbe arrivare ???
La trama della Tamaki, come sempre, scorre in maniera veloce e ritmata, grazie anche al tratto dinamico e ben definito dello spagnolo Javier Fernandez, che costruisce tavole di ampio respiro, senza però mai strafare o cercare l’effetto wow ad ogni costo. Si vede che l’artista si mette a completa disposizione della sceneggiatura, lavorando più sull’espressività e lo storytelling, piuttosto che curare il dettaglio o la tratteggiatura, con linee essenziali ma efficaci.
Nel complesso, quindi, la lettura di questo volume risulta godibile, ma non riesce a lasciare il segno come il precedente racconto dedicato all’Enigmista. Il plot, infatti, è di per sé molto semplice e prevedibile, specie per chi conosce bene i personaggi, ma soprattutto resta sempre superficiale, senza approfondire troppo le tematiche portanti.
La stessa assunzione di Dent da parte del sindaco viene buttata lì, senza poi essere minimamente sviluppata. Il rapporto col padre, che poteva essere il vero elemento in più di questo racconto, alla fine non viene sviscerato così tanto, così come l’inevitabile tema del dualismo perenne all’interno di Harvey Dent, che in questo caso non aggiunge molto a quanto già visto in altre occasioni, risultando forse più adatto come infarinatura generale per un neofita, piuttosto che per un lettore scafato del Pipistrello.
Una grossa occasione mancata, dunque, considerando l’immenso potenziale di un personaggio complesso come Due Facce, e i tanti spunti che potevano essere meglio approfonditi. In questo caso la Tamaki non sembra essere particolarmente ispirata, anche se, come detto prima, la storia si lascia comunque leggere, ma di certo non è la migliore che potrete trovare sul personaggio…
Speriamo quindi che la qualità di questi racconti dedicati ai bat-villain si mantenga su buoni livelli e non sia troppo altalenante. Probabilmente Tom King e Mitch Gerads hanno alzato molto l’asticella e le aspettative con il primo volume, ma anche i nomi coinvolti nelle prossime uscite sono comunque di prim’ordine, per cui ci fanno ben sperare.
In Breve
Storia
5.5
Disegni
7
Cura editoriale
7