Hunter x Hunter – Greed Island: il meraviglioso mix tra strategia e combattimenti

Greed Island è un meraviglioso mix tra strategia e combattimenti

Pubblicato il 30 Novembre 2022 alle 15:00

Hunter x Hunter ha fatto il suo ritorno su Shonen Jump e successivamente alla nostra discussione sulla saga delle Formichimere, ora “mettiamo a nudo” la spettacolare saga di Greed Island, che fonde il classico battle shonen con i giochi di carte come Magic o Yu-GI-Oh!

Togashi insieme a Oda è attualmente uno degli autori più importanti e maggiormente seguiti dal pubblico, non solo per le loro storie ma anche per la loro persona, che tra un “misfatto” e l’altro sono sempre al centro dell’attenzione.

La saga di Greed Island ha inizio all’interno del manga nel capitolo 127, mentre nella nuova trasposizione anime del 2011 con l’episodio 60 (nel caso vorreste (ri)vederla ndr). Fin da subito carpiamo la bellezza e la complessità di questa narrazione, vista l’aspirazione di Togashi nel mescolare il puro combattimento al “lento” gioco di carte.

Questa saga è anch’essa uno dei motivi che hanno condotto il manga nell’Olimpo del sottogenere shonen, vista l’accuratezza nel rispettare il passato creando un futuro diverso dal solito, dove col trascorrere degli anni si sarebbe trasformato in ispirazione per gli altri artisti successivi all’autore di HXH.

Sembra semplice ma in realtà la complessità derivante dal mescolare più generi rimane sempre uno degli ostacoli più grandi da superare per gli autori, specie se in mano si hanno opere enormi e gradite da un enorme fetta di pubblico.

Ecco in questo caso possiamo anche parlare di “eredità artistica” dato che, anche non se ne può avere la consapevolezza, con Greed Island Togashi stava costruendo delle nuove basi, delle nuove ispirazioni, non solo al medium fumettistico ma alla narrativa in generale.

Hunter x Hunter – Greed Island: il meraviglioso mix tra strategia e combattimenti

Di cosa tratta “Greed Island”?

Con il titolo “Greed Island” si intende il noto videogioco esclusivamente creato per gli Hunter, e non serve confermare la sua pericolosità per chiunque si approcci al suddetto. Il titolo è rarissimo e Gon e Killua fanno veramente i salti mortali per recuperarlo.

Il titolo è giocato sulla fittizia console JoyStation, e come accennato il suo costo è davvero immenso, visto il suo incredibile valore. In pratica chiunque decida di partecipare al suddetto può uscire dal gioco solamente vincendo, altrimenti se verrà sconfitto morirà anche nella vita reale.

  • Tutti i giocatori avranno un anello, necessario per entrare nel gioco, che permette di utilizzare due incantesimi con parole chiave:
  • 1. Libro – dopo che un giocatore pronuncia la parola chiave “Libro”, si materializza un raccoglitore che il giocatore userà per conservare le proprie carte, che gli consentiranno di vincere la sfida.
  • 2. Guadagno – dopo che un giocatore pronuncia la parola chiave “Guadagno”, un oggetto nella sua forma di carta si trasforma nella sua forma materiale, ma non può tornare alla sua forma di carta.

Hunter x Hunter: Togashi e la passione per i giochi di carte

Quindi sostanzialmente oltre le influenze appena discusse, Greed Island “fa il verso” in un certo qual modo anche a “Battle Royale”, il capolavoro del 1996 di Takami, trasformando nel 2000 in un film di successo in tutto il mondo. Ricordiamo che esiste anche la versione manga.

Detto questo senza ombra di dubbio tutte le influenze dell’autore si sentono ma come accennato sono solamente d’ispirazione, dato che il fulcro della narrazione è completamente gestito da zero e tra scontri all’ultimo turno, e anche all’ultimo sangue, questa saga è davvero importante per il medium nipponico, dato che si pone come un cult intramontabile insieme a tutto HXH. (HXH Fandom ci viene in soccorso).

Anche qui tutto lo spirito nerd di Togashi entra in gioco, dato che oltre l’incredibile mix tra combattimenti puri e giochi di carte, troviamo anche quello della ricerca al pezzo raro, all’asta, alla realizzazione e conquista di esso, proprio come fanno tutti i collezionisti in questo periodo, in realtà da sempre, incarnati nello spirito di Gon e Killua.

Una meravigliosa fusione tra combattimenti crudi e strategia pura – Hunter x Hunter – Greed Island: il meraviglioso mix tra strategia e combattimenti

Come accennato questa saga è importante e qualitativamente alta per via dell’incredibile fusione tra i giochi di carte e il battle shonen puro, due delle passioni più forti di Togashi. Il mangaka ha sempre espresso il suo amore verso i giochi di strategia e ha sempre confessato di essere un fan e amante di Yu-Gi-Oh! 

Durante le interviste recenti all’autore infatti, l’idea venne successivamente alla serializzazione del manga di Takahashi, uscito nel lontano 1996.

La bellissima idea di fondere il gioco di carte ai combattimenti fu dovuta al noto franchise e per questo l’autore di Hunter x Hunter ha sempre ringraziato di cuore l’autore di Yu-Gi-Oh! Recentemente scomparso per il dispiacere di tutti.

Quindi è anche grazie al noto gioco di carte se esiste Greed Island gestito in questo modo, e senza ombra di dubbio non ne siamo eternamente grati. Tutte le influenze e le ispirazione dell’autore sono forti, evidenti, ma allo stesso tempo riusciamo a percepire la “ricerca della novità”, dell’innovazione, visto il volto generale di HXH.

Insieme a quella delle Formichimere (al momento l’apice del manga ndr), questa è una delle saghe più importanti e rilevanti di sempre all’interno del panorama fumettistico generale, vista la sua incredibile voglia di pescare dal passato per creare un futuro nuovo, diverso, dove tutte le prossime generazioni possono attingere per creare le loro storia.

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