BATMAN: UNA BRUTTA GIORNATA – L’Enigmista | Recensione
Cos’ha spinto l’Enigmista a uccidere a sangue freddo un uomo, senza un apparente motivo ??? Ce lo raccontano Tom King e Mitch Gerads, in un thriller teso e angosciante, che scaverà nel passato del famoso villain !
Pubblicato il 6 Novembre 2022 alle 18:00
Autori: Tom King (testi), Mitch Gerads (disegni)
Formato: 17×26, 64pp., B., colori
Prezzo: 6,00 euro
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Casa editrice: Panini Comics
Data di pubblicazione: 15 set. 2022
Nella seminale opera di Alan Moore, Batman: The Killing Joke, il celebre scrittore affermava che una “giornata storta” potesse trasformare qualsiasi persona nel più pericoloso dei pazzi criminali. In quel caso si parlava ovviamente del Principe Pagliaccio del Crimine, che prima era solo un timido e sfortunato aspirante cabarettista, ma una serie di sfortunati eventi lo portarono a diventare il peggior flagello di Gotham City e di Batman.
Ispirati da questo incipit, gli editor Dc hanno deciso di dare il via libera per la creazione di una serie di racconti autoconclusivi, incentrati su alcuni dei più pericolosi villain del Cavaliere Oscuro, ad opera di team creativi sempre diversi e di prima scelta.
Si parte col botto con una coppia già ben rodata, ovvero Tom King e Mitch Gerads, visti insieme su titoli di grande successo come Strange Adventures, Mister Miracle e lo stesso Batman, in alcuni episodi della lunghissima gestione dello scrittore.
Prendendo spunto proprio dall’opera di Moore, i due decidono di proporci la “brutta giornata” di Edward Nygma, alias L’Enigmista, scavando nelle sue origini, come nessuno aveva mai fatto finora. King, del resto, si è sempre dimostrato un ottimo autore intimista, in grado di analizzare a fondo la psiche e la componente più emotiva che caratterizza i personaggi coi quali si approccia.
In questo caso la narrazione si svolge su più livelli: si inizia con un efferato omicidio, perpetrato dallo stesso Nygma in pieno giorno, senza apparente motivo, per cui Batman e il commissario Gordon dovranno indagare e comprendere le motivazioni dietro a quel gesto. Ma questa è anche un’origin story, in quanto viaggeremo nel passato per vedere la difficile adolescenza del futuro villain, segnata da un padre molto violento ed esigente, e una madre di cui non sapeva nulla ( fino a adesso…).
I due piani narrativi si alternano, mostrandoci particolari inediti della vita di Nygma, come ad esempio il suo odio profondo (iniziale) nei confronti degli indovinelli, in quanto mettevano alla prova la sua intelligenza superiore, mandandolo in confusione. Mentre nel presente assistiamo a come il criminale metta a frutto il suo acume per terrorizzare, o addirittura uccidere, chiunque gli si pari davanti.
Si tratta di un racconto molto cupo e angosciante, dove si avverte una tensione palpabile in ogni singola tavola, magistralmente realizzate da Gerads, il quale fa chiaro uso di reference fotografici per rendere ancora più realistico il racconto (il giovane Edward, ad esempio, è chiaramente ispirato all’Ethan Hawke de L’Attimo fuggente) e anche la colorazione ha connotazioni ben precise, come la predominanza di sfumature verdi nel presente, fredde e stranianti, mentre un più caldo marroncino chiaro e l’arancione caratterizzano i flashback.
Tutto sembra studiato nei minimi dettagli: dalla composizione delle tavole, con la classica griglia a nove vignette utilizzata spesso anche da Bolland in The Killing Joke, che serve a scandire in maniera molto netta e precisa il racconto, così come le lunghe vignette orizzontali, ideali per una sceneggiatura dal taglio cinematografico, a mo’ di storyboard, come in genere le concepisce King.
Questo primo volume della serie Una brutta giornata è dunque una vera e propria bomba ad orologeria, che mette in campo tutte le caratteristiche migliori dello scrittore, ovvero la sua abilità nel thriller, soprattutto psicologico, così come nel ritmo della narrazione, serrato e avvincente. Quando è imbrigliato in un preciso numero di pagine, infatti, King tende a evitare un’eccessiva decompressione del racconto e a volte una certa ridondanza, in cui spesso capita di incappare con le serie regolari o di più ampio respiro.
Di sicuro in questo caso ci presenta una delle versioni più crudeli ed inquietanti mai concepite dell’Enigmista, che può benissimo essere accostata a quella vista al cinema nel film di Matt Reeves. Le atmosfere cupe e realistiche del fumetto, infatti, sono le stesse, per cui è probabile che la pellicola cinematografica abbia fornito un valido spunto al nostro scrittore, almeno a livello di approccio al personaggio.
Batman: Una brutta giornata – L’Enigmista è dunque un volume che non può mancare nella libreria di un appassionato dell’Uomo Pipistrello, specialmente se amante delle storie più mature, dai contenuti forti.
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