Naruto: la leggenda dietro la Volpe a nove code

Parliamo della leggenda inerente allo Spirito della nota Volpe!

Pubblicato il 8 Novembre 2022 alle 15:00

Naruto è una bellissima storia e nonostante Kishimoto abbia disegnato, pensato e creato un mondo tutto nuovo, anch’esso si è ispirato a qualcosa di esterno, come accaduto con il concetto e l’impostazione della storia riguardante la Volpe a nove code.

Questa complesso personaggio leggendario apparso nelle storie della mitologia orientale, come ben sapete è la colonna portante della storia del ninja biondo, dato che il suo spirito risiede all’interno di esso.

Nel corso dei capitoli e degli episodi scopriamo sempre di più su questa creatura e insieme a essa carpiamo anche il rapporto che ha con Naruto, insieme al suo sviluppo nel corso del tempo.

Kishimoto ha basato la sua storia traendo il succo e il concetto dalle varie rivisitazioni all’interno della mitologia orientale ma allo stesso tempo è comunque riuscito a creare qualcosa di suo, rendendo la sua versione della Volpe a nove code abbastanza diversa da quella rappresentata nel corso degli anni.

Oggi andremo a parlare proprio di questo bellissimo personaggio appunto, insieme al suo background davvero interessante nativo della mitologia e dalle leggende partorite in Oriente che ancora oggi sono una bellissima “culla” per questi racconti, alcuni entrati nell’immaginario collettivo di tutto il mondo.

La Volpe a nove code è un personaggio leggendario e compare spesso in tantissimi racconti dell’Asia Orientale, come ad esempio in Cina, ove è detta Jiǔwěihú, oppure in Corea dove prende il nome di Gumiho o Kumiho. Da come potevate immaginare la creatura compare anche in alcuni testi giapponesi, dove prende il nome di Kyūbi no Kitsune.

Masahi Kishimoto ha deciso d’ispirarsi a queste storie ma nonostante tutto è riuscito a raccontare di “suo pungo” una storia molto particolare, descrivendo e usufruendo appunto del rapporto che la creatura leggendario potrebbe avere con Naruto.

Capita spesso che i mangaka decidano d’ispirarsi e trarre le loro storie dalla mitologia orientale, basti pensare allo stesso Akira Toriyama col suo Dragon Ball, che si è basato sulla celebre storia cinese Il Viaggio in Occidente, dove l’artista attinge fortemente per creare il suo fantastico mondo che a oggi è l’esempio più solido da cui attingere se si vuole creare una bella storia o un ottimo battle shonen.

Quali sono i volti della Volpe nella cultura orientale? – Naruto: la leggenda dietro la Volpe a nove code

Tornando alla sfaccettata e complessa leggenda della Volpe, rammentiamo che la sua rappresentazione è malvagia ma in alcune storie quest’ultima può regalare anche dei momenti felici, e la sua presenza può anche rivelarsi positiva (quindi da qui possiamo carpire il suo valore narrativo ndr).

Quindi non è solamente un presagio di sventura o sfortuna come molti pensano, ma spesso porta anche fortuna, protezione ed è anche capace di alimentare la forza d’animo e il benessere generale della popolazione o semplicemente di chi si pone sul suo cammino.

Nella versione cinese ad esempio la Volpe viene rappresentata in maniera positiva, dato che spesso descrivevano il suo arriva come benevolo, amarevole, estirpatore del malessere umano. Wiki viene in aiuto per la realizzazione di questo articolo.

Quindi in parole povere la Volpe era anche capace di cancellare il male che risiedeva nell’uomo, portandolo a un nuovo stato d’animo che lo poteva salvare da brutte decisioni oppure da giornate totalmente disastrose e deprimenti, potenziali conduttrici di scelte abbastanza discutibili per la persone.

Nella cultura cinese era addirittura descritta come protettrice del sangue reale, come ad esempio della Dinastia Han. I testi che la rappresentavano in questo modo erano maggiormente Libro di Zhou e la raccolte di narrazioni come il Taiping Guangji.

Nella versione coreana invece era rappresentata come simbolo del male, e quindi era presagio di sventura, di malessere, quindi totalmente opposta alla raffigurazione precedente. Addirittura nelle leggende la Volpe prendeva le sembianze di una donna e scendeva in strada per sedurre gli uomini per divorargli gli organi.

Come troviamo la versione giapponese?

A tal opposizione subentra poi la descrizione nipponica dove quest’ultima viene dipinta come sfaccettata, divisa, dato che alcuni racconti parlano della sua bontà e altre della sua cattiveria. Kishimoto si è ispirato maggiormente a questa molto probabilmente, dato che stiamo parlando della versione giapponese appunto.

Qui possiamo percepire una concezione diversa della Volpe perché in Giappone dovrebbe esserci una concentrazione maggiore della creatura, quindi per forza di cose non possono essere solamente buone o cattive.

Tra le storie e i racconti più importanti riguardanti la Volpe a nove code troviamo quelli di Tamamo no Mae, che furono scritti e raccolti nell’Otogizōshi del Periodo Muromachi, e furono pure menzionate da Toriyama Sekien nel Konjaku hyakki shūi.

Tra i vari poteri che sono rappresentati in queste storie troviamo quelle del mutaforma, spesso rappresentato anche nella versione teatrale, che anche qui ha visto una raffigurazione altamente sfaccettata.

Da come avete potuto intuire di certo Naruto si cimenta e raccoglie le testimonianze e la costruzione delle diverse leggende, fondendo il tutto con la sua fantasia e il suo personaggio inteso come Naruto Uzumaki.

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