Boris 4 recensione: la fuoriserie italiana… è sempre più fuori!
Gli otto episodi che compongono Boris 4 sono tutti disponibili dal 26 ottobre.
Pubblicato il 26 Ottobre 2022 alle 19:00
Titolo originale: Boris
Creata da: Giacomo Ciarrapico, Luca Vendruscolo
Cast: Luca Amorosino, Giulia Anchisi, Valerio Aprea, Massimiliano Bruno, Ninni Bruschetta, Raffaele Buranelli, Aurora Calabresi, Paolo Calabresi, Astrid Casali, Antonio Catania, Eugenia Costantini, Carolina Crescentini, Cecilia Dazzi, Massimo De Lorenzo, Giordano De Plano, Alberto Di Stasio, Caterina Guzzanti, Corrado Guzzanti, Angelica Leo, Andrea Lintozzi, Emma Lo Bianco, Jerri Mastrodomenico, Francesco Pannofino, Lucio Patanè, Cristina Pellegrino, Maurizio Pepe, Edoardo Pesce, Giuseppe Piromalli, Alessio Praticò, Karin Proia, Andrea Purgatori, Carlo De Ruggieri, Andrea Sartoretti, Pietro Sermonti, Alessandro Tiberi, Giorgio Tirabassi e Nina Torresi
Produzione: Lorenzo Mieli per The Apartment, società del gruppo Fremantle.
Distribuzione: Disney Plus, dal 26 ottobre 2022
Community aveva il suo #sixseasonsandamovie mentre noi in Italia abbiamo Boris 4 e il suo #fourseasonsandamovie. È infatti disponibile su Disney Plus la quarta insperata stagione della fuoriserie cult italiana, originariamente scritta e diretta da Mattia Torre, Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo. Questi ultimi due si si sono trovati per la prima volta senza Mattia Torre, scomparso all’età di 47 anni per una malattia nel 2019. Hanno scritto e diretto gli 8 nuovi episodi, subito interamente disponibili, proprio nello spirito del mondo del mondo streaming che raccontano.
Boris 4 recensione: la fuoriserie italiana… è sempre più fuori!
L’escamotage narrativo per Boris 4 è infatti un nuovo improbabile progetto Vita di Gesù da proporre a una fantomatica piattaforma streaming senza nome. Una piattaforma che le rappresenta tutte e rappresenta la stessa Disney Plus che ospita i nuovi episodi. Sono passati 11 anni e l’audiovisivo è drasticamente cambiato ma la verve e la sagacia degli autori per fortuna no. I primi due episodi sono tutto quello che i fan potessero sperare… e anche di più! Davvero, non lo diciamo a cuor leggero. La scrittura è rimasta graffiante criticando tutti gli aspetti della situazione attuale, tra inclusività a tutti i costi e il fantomatico algoritmo. Dimostrando piena libertà creativa pur sotto l’egida Disney. Insomma Boris è rimasta Boris e ha saputo aggiornare le storyline di tutti i personaggi. Loro inevitabilmente sono cambiati nel corso di un decennio e non sono gli stessi che avevamo lasciato a suo tempo.
Il salto più eclatante lo ha fatto Alessandro (Alessandro Tiberi). Il suo punto di vista di stagista appena arrivato ci aveva guidato nei meandri della terribile fiction italiana. Ora è diventato responsabile italiano della piattaforma. La vecchia squadra viene rimessa in piedi da Stanis (Pietro Sermonti) e Corinna (Carolina Crescentini), ora marito e moglie (!). I due sono anche co-produttori e hanno fondato la SNIP (So Not Italian Production). Facendo il verso a tutti quelli che si auto-producono perché nessun altro lo farebbe. La società serve anche ad autoproclamarsi star dei progetti che finanziano (come un certo Gengis Khan).
Ovviamente i due hanno un sacco di debiti che vogliono sistemare e puntano al ruolo di protagonisti: Gesù di Nazareth (a 50 anni) e la Vergine Maria che dovrebbe essere sua madre. Vita di Gesù è infatti il titolo dell’improbabile progetto che vogliono far approvare a tutti i costi alla piattaforma. Scritto ovviamente dal trio di sceneggiatori de Gli Occhi del Cuore (Valerio Aprea, Andrea Sartoretti, Massimo Di Lorenzo). Con lo stesso comparto tecnico insieme a qualche new entry, come la nuova stagista di Arianna (Caterina Guzzanti), che prende idealmente il posto di Alessandro.
Boris 4 recensione: tornano tutti (o quasi)!
Renè (Francesco Pannofino), Duccio (Ninni Bruschetta), Biascica (Paolo Calabresi), Lorenzo (Carlo De Ruggieri) e Alfredo (Luca Amorosino) chiudono la squadra produttiva della nuova serie. Coproduttore e organizzatore è Lopez (Antonio Catania), che, in pensione dalla Rete, si è reinventato produttore con la sua QQQ (Qualità, Qualità, Qualità), indossando doppi panni insieme a quelli che furono di Sergio (Alberto Di Stasio), momentaneamente non disponibile. La stagione è dedicata in modo molto genuino a Torre e a Roberta Fiorentini, che aveva interpretato l’indimenticata segretaria di produzione Itala e che ora è sostituita da una figura più giovane. Del nuovo set basti dire che i calabresi interpretano i paesani perché il loro dialetto sembra aramaico!
I personaggi sono cambiati per rimanere sempre gli stessi, proprio come noi che siamo cresciuti con loro, e continuiamo a guardarci allo specchio in uno schermo. Un mondo quello dell’audiovisivo fatto di contraddizioni e paroloni internazionali proprio come la vita quotidiana così de botto senza senso.
Boris 4 insomma riflette sul mondo che è cambiato, guardando con un pizzico di nostalgia al passato ma con i piedi ben ancorati nel presente, perché bisogna ottenere il cosiddetto “lock” dalla responsabile internazionale dei contenuti della piattaforma (una surreale e sopra le righe Allison).
Gli autori sono riusciti anche a far tornare praticamente tutti i volti noti di Boris come guest star insieme ad alcune succose new entry: non solo Corrado Guzzanti e Massimiliano Bruno, ma anche Eugenia Costantini, Cecilia Dazzi, Giordano De Plano, Edoardo Pesce, Alessio Praticò, Karin Proia, Andrea Purgatori, Giorgio Tirabassi e molti altri.
Una menzione speciale va alla nuova sigla, anch’essa aggiornata con un nuovo tema musicale, sempre a cura di Elio e le Storie Tese, che ancora una volta hanno saputo cogliere l’attualità delle piattaforme streaming in musica.
Ricordiamo che tutti gli 8 episodi di Boris 4, prodotta da Lorenzo Mieli per The Apartment, società del gruppo Fremantle, sono disponibili dal 26 ottobre su Disney Plus.
In Breve
Giudizio Globale
9.0
Sommario
I primi due episodi di Boris 4 sono tutto quello che i fan potevano sperare... e anche di più! Autori e interpreti non sono stati contenuti dalla piattaforma che li ospita e anzi c'è tutta l'irriverenza di un tempo. Un ritorno che guarda fortemente all'oggi e a come è cambiata radicalmente l'industria dell'audiovisivo.