JLA di Grant Morrison 1 | Recensione della nuova serie DC Best Seller
La collana DC Best Seller inizia la ristampa di una delle serie più importanti degli anni '90
Pubblicato il 15 Ottobre 2022 alle 17:00
Autori: Grant Morrison, Howard Porter
Formato: 16X21, 96pp., B., colori
Prezzo: € 4,90
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Data di pubblicazione: 08/09/2022
Panini ha deciso di pubblicare la JLA di Grant Morrison nel formato economico e da edicola DC Best Seller, ed è sicuramente una scelta azzeccata.
Uscita negli Stati Uniti nel 1997 la serie JLA di Grant Morrison e Howard Porter è stata fin da subito non solo un successo di vendite, ma un passo importantissimo nel consolidare l’immagine dei più importanti supereroi DC. Se oggi i “sette grandi eroi” della DC sono così radicati nell’immaginario popolare da essere omaggiati anche da serie come The Boys o Invincible, il merito è da ascrivere anche a questa serie.
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Nonostante la nascita della Justice League avesse portato al ritorno dei supereroi nei fumetti nei primi anni ‘60, negli anni lo status di maggior supergruppo della DC era progressivamente scemato. Dal punto di vista qualitativo e di successo sul pubblico i New Teen Titans di Wolfman e Perez avevano dominato gli anni ‘80, mentre la Justice League aveva trovato la sua dimensione nella serie semi-comica di Giffen, DeMatteis e Maguire. Nel corso degli anni ‘90, nel tentativo di rispondere al successo degli X-Men e delle nuove serie Image come WildC.A.T.s, Youngblood e Cyberforce, il gruppo era stato rifondato con tutta una serie di personaggi minori più “borderline”, ma senza grande successo, e per tutto il decennio la serie ha praticamente vissuto nell’anonimato.
Nel 1997, mentre la Marvel cercava disperatamente di rilanciare i propri eroi classici affidandoli agli autori Image, la DC decise di dare in mano la JLA a Grant Morrison, autore Vertigo in quel periodo in piena ascesa dopo essersi fatto notare sulle pagine di Animal Man, Doom Patrol e The Invisibles, ma che aveva anche dato prova di sapersi approcciare alla perfezione ai supereroi più inconici con Arkham Asylum di Batman.
La formula del rilancio della JLA per Morrison era semplice: dovevano tornare in campo i grossi calibri, i sette eroi più importanti della DC. Fin dalla copertina del primo numero era chiaro che JLA per Morrison non doveva essere una serie tra le tante del DC Universe, ma la sua “ammiraglia”: Superman, Batman, Wonder Woman, Flash, Lanterna Verde, Aquaman e Martian Manhunter erano il fulcro dell’universo DC e dovevano essere anche le colonne della Justice League.
Is there another writer more synonymous with the JLA than Grant Morrison? Who are your top tier #JusticeLeague storytellers? pic.twitter.com/cs6XUKzY2s
— WIZARDS! The Podcast Guide To Comics (@WizardsComics) October 8, 2022
Per la sua JLA Morrison viene affiancato da un disegnatore all’epoca poco noto, Howard Porter, che aveva firmato nel biennio precedente The Ray e Underworld Unleashed: dinamico e dallo stile molto vicino al mondo Image, riesce a rendere le scene d’azione concitate ma di chiara lettura. Ogni tanto qualche espressione dei personaggi (in particolare Wonder Woman) non sembra perfettamente centrata, ma è indubbio che il lavoro di Porter contribuì a portare la serie in cima alle classifiche. Fondamentale fu anche la colorazione, affidata allo studio digitale Heroic Age e a Pat Garrahy. In un parco testate DC che all’epoca era dominato dalle serie più sperimentali della Vertigo e dalle serie supereroistiche di taglio molto più classico, la JLA di Morrison e Porter impattò sul mondo dei comics come uno tsunami.
Nel suo primo ciclo Morrison mette in scena una storia che manda in pensione la “vecchia” Justice League capitanata da Metamorpho e prepara la strada alla sua JLA, l’unico gruppo in grado di fermare la minaccia rappresentata dall’Hyperclan, un gruppo di alieni che vuole… salvare il mondo?!?
Morrison imbastisce una lotta piena di colpi di scena, alcuni magari telefonati ma sempre di grande impatto: quando hai nella stessa squadra Superman e Batman è chiaro che alla fine si vincerà, ma è il come si vince ad essere appassionante. Tutte le migliori caratteristiche degli eroi sono sfruttate al meglio e in sinergia: le doti deduttive di Batman e la sua capacità di essere sempre un passo avanti agli altri, l’ispirazione che trasmette Superman, l’essere alieno ma al contempo fin troppo umano di Martian Manhunter, l’irruenza giovanile di Flash (Wally West all’epoca), la reverenza e l’insicurezza della nuova Lanterna Verde Kyle Rayner… Un po’ sacrificati in questa saga iniziale Wonder Woman e Aquaman, anche per le difficoltà nel gestirli liberamente dati gli eventi che li coinvolgevano nelle rispettive serie personali. Ciononostante hanno anche loro due alcuni momenti di gloria.
L’edizione italiana è la classica DC Best Seller (il numero 28 della serie, dopo i primi 27 dedicati al Batman di Scott Snyder) che riprende gli Integrali Marvel, ovvero formato “Bonelli” (e quindi con le pagine leggermente riadattete, con un certo margine nero sui lati), a colori su carta economica. Per gli amanti delle edizioni di maggior pregio le stesse storie si possono trovare ristampate in volumi più lussuosi, ma per chi vuole leggere storie appassionanti senza spendere troppo (4,90 € per 96 pagine) è un ottima soluzione (oltre ad essere una delle poche formule ancora commerciabili nelle edicole).
In Breve
Storia
7.5
Disegni
7
Cura editoriale
6.5
Sommario
Un capisaldo della storia DC riproposto in edizione economica: un'opera che ha segnato uno spartiacque e l'inizio dell'era contemporanea per il DC Universe. Allo stesso tempo un ritorno alle origini e un rilancio proiettato verso il futuro, con una formazione a dir poco inconica. Disegni che a differenza di molti contemporanei hanno resistito bene al passaggio del tempo e al mutare delle mode.