She-Hulk: intervista a Josh Segarra e Renée Elise Goldsberry

La serie è in onda ogni mercoledì su Disney Plus.

Pubblicato il 10 Ottobre 2022 alle 12:00

Entrare nel Marvel Cinematic Universe è per molti attori un sogno che si avvera. Lo è anche per Josh Segarra e Renée Elise Goldsberry, che interpretano rispettivamente Augustus “Pug” Pugliese e Mallory Book nell’ultima serie della Fase 4 She-Hulk, ogni mercoledì su Disney Plus. Due modi diversi di approcciarsi alla protagonista Jennifer Walters, interpretata da Tatiana Maslany, in questa legal comedy coi superpoteri, come ci hanno raccontato nell’incontro stampa su Zoom.

She-Hulk: intervista a Josh Segarra e Renée Elise Goldsberry

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Entrare nell’MCU è un’opportunità lavorativa e artistica che finora avevano solo sperato. A un certo punto in una conversazione ti viene sempre chiesto “Sei un fan del Marvel Cinematic Universe?” e per Renée Elise Goldsberry “è ancora meglio dall’interno di com’era guardando dall’esterno”. Le fa eco Josh Segarra, che può contare sulle dita di una mano i momenti della sua vita in cui ha voluto urlare al mondo il casting ottenuto, ma allo stesso tempo non poteva dirlo a nessuno. Non si era mai concesso di sognare così in grande, è di Orlando, i Nickelodeon Studios erano dietro casa e voleva andare in tv su Nickelodeon… ed eccoci qui 25-30 anni dopo. Goldsberry era reduce dal successo di Hamilton e stava girando la serie Netflix Altered Carbon, con Anthony Mackie, colui che ancora non sapeva sarebbe diventato il nuovo Captain America. Gli raccontava come ammirava quel mondo e quanto creativamente appagante poteva essere parteciparvi, sapendo lo sguardo a lungo termine con cui sono costruiti i suoi personaggi.

E i superpoteri? Goldsberry sognava di saper volare e di avere maggior forza per difendersi da bambina. Da adulta vorrebbe qualcosa di più pragmatico, come poter pulire casa con uno schiocco di dita o una strizzata d’occhio (ride). Ora pensando a volare si rende conto di quanto debba far freddo tra le nuvole nel cielo (ride). Ma è anche questo il bello dell’evoluzione anche supereroistica nel tempo. Segarra voleva invece essere Nightcrawler per la capacità di vedere al buio, perché spesso giocava al buio con gli amici per rendere tutto super competitivo.

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Dall’universo legale di The Good Wife a quello di She-Hulk, il passo è breve. Goldsberry viene da un altro universo legale in parte comico, quello di The Good Wife. “L’altra sera mi stavo riguardando in tv nell’episodio e pensavo ‘ma sono sempre lo stesso tipo di personaggio?’ e per fortuna mi sono risposta di no perché c’è molta più apertura in questo universo per caratterizzare il personaggio, e volevo sbizzarrirmi in questo. C’è molto più spazio per un po’ di pura comicità in questo mondo, che è davvero unico”. Ed è bello essere parte di un serial che celebra le donne, fin da dietro le quinte, com’è stato in Girls5Eva, con cui She-Hulk condivide una regista, perché Jessica Gao in primis ha una voce, un punto di vista e una struttura drammaturgica diversa da quella che avrebbe messo un team maschile.

In She-Hulk si salva il mondo in modo diverso, in tribunale attraverso i casi. “È interessante e apre nuove prospettive per il MCU. È la dimostrazione della sicurezza di Kevin Feige e dei produttori di buttarsi in un genere come la comedy single camera ed essere consapevoli che quello che oramai è un brand funziona in diversi modi, generi e toni. In realtà io ci vedo molta azione, semplicemente non dipende solo da quello per dimostrare la propria identità”. Le fa di nuovo eco Segarra: “È una delle sfide più importanti e stimolanti. Tutto è possibile in questo mondo, non è come le altre serie del genere. Tecnicamente e spiritualmente, per così dire”. Ma cos’ha di diverso? Che non pensavi a qualcosa che avevi di fronte agli occhi. Com’è si applica il vero sistema legale a questo universo? Perché non ne abbiamo parlato prima? Perché non ci sono implicazioni legali per quanto accade agli Avengers quando ne esistono per ogni azione? Per Segarra “è come vedere un fumetto prendere vita sullo schermo, compresi i disegni dei titoli di coda, le tante guest star, tagli netti in montaggio tra una vignetta e l’altra”. L’ultimo episodio andato in onda potrebbe proprio dargli ragione.

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Com’è il rapporto di Pug e Mallory con Jennifer Walters? “Meravigliosamente complicato”, dice Goldsberry, “Sono entrambe delle professioniste preparate e ambiziose, c’è una grande riflessione sotto, perché in questo universo non ci sono scuse per il fatto che lei ottenga la leadership della sezione supereroi dello studio perché è una supereroina. Interpreto una donna che è una supereroina a modo suo per quanto sia intelligente e abbia saputo arrivare dov’è con le proprie forze e competenze. Devono imparare a convivere e mi piace il fatto che non abbiano surclassato su questa relazione complicata, perché è realistica. Tra colleghi si è competitivi a volte, ma si ha anche bisogno l’uno dell’altra, e magari si è intimiditi reciprocamente. Ci sono dei piccoli indizi nel loro rapporto per come provare a gestirne uno simile nel mondo reale”.

Pug accoglie invece a braccia aperte con un cesto Jennifer appena arrivata allo studio ma ha anche un’origin story importante nei fumetti Marvel. Dice Segarra: “Ho chiesto a Jessica e Wendy almeno 17 volte se era possibile mettere l’origin story dei fumetti di Pug nella serie. Magari un’incursione di Spider-Man che mi salvi. Ho chiesto se Tom (Holland, ndr) fosse impegnato. Mi andavano bene anche Andrew (Garfield) o Toby (Maguire). Venite a giocare con me, bro! Facciamolo succedere!” Continua Goldsberry: “Penso che i nostri personaggi reagiscano in modo diametralmente opposto a Jennifer, anche se alla fine siamo entrambi da ‘ride or die’. Lui da subito la appoggia, Mallory è più sulla difensiva perché pensa che ha combattuto nemici più grandi e pericolosi di lei in fondo, e ha vinto (in tribunale) e non gliela vuole dare vinta così facilmente, solo perché è She-Hulk. Deve guadagnarsi il suo rispetto e questo fa crescere e maturare il loro rapporto”.

Segarra è un collezionista come il suo personaggio. Magari (non solo) di sneakers, ma anche di action figure e memorabilia autografati. D’altronde quando inizi a guadagnare vuoi toglierti qualche sfizio dei desideri di quando eri piccolo, di ciò che non potevi permetterti. “Non posso giudicare Pug per questo!” (ride)

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