Andor, intervista a Denise Gough e Kyle Soller: “Il film di Star Wars da adulti è Rogue One”
La serie è disponibile con un nuovo episodio ogni mercoledì su Disney Plus.
Pubblicato il 7 Ottobre 2022 alle 13:00
Ogni mercoledì è disponibile un nuovo episodio di Andor su Disney Plus. La nuova serie del franchise di Star Wars, che sarà composta da due stagioni da 12 episodi ciascuna, è un prequel che racconta gli eventi prima di Rogue One: A Star Wars Story. Conosciamo il passato e l’origin story di Cassian Andor, ancora una volta interpretato da Diego Luna, per capire come arriverà a compiere le gesta del film spin-off.
Abbiamo incontrato per l’occasione su Zoom due interpreti della serie: Denise Gough che è Dedra Meero e Kyle Soller che è Syril Karn, due rappresentanti dell’Impero. Ecco cosa ci hanno raccontato.
Andor, intervista a Denise Gough e Kyle Soller
I vostri personaggi in Andor rappresentano la legge. Ma è una legge, come dire, un po’ troppo zelante.
Denise Gough: Zelante direi che è la parola giusta per quanto riguarda il mio personaggio. Direi quasi evangelica, dedita alla causa. Anzi, mentre ci rifletto penso proprio che Dedra si senta addirittura più grande dell’Impero, perché pensa “Io so cosa è meglio, rispetto a tutti voi al momento. Quest’Impero è sotto assedio e sarò io a salvarlo”. È quasi senza paura fin dove si spingerebbe per dimostrare che ha ragione. Ammiro quest’aspetto del suo carattere ma arrive anche a un punto di quell’ammirazione in cui penso “Sì ma è una fascista”. Quello che Tony (Gilroy, il creatore della serie, ndr) ha fatto, è stato infondere luce e buio a tutti i personaggi. Dedra è l’unica donna lì dentro, ma bisogna andare oltre quell’aspetto. Quello che mi piace è che riflette entrambi i lati della medaglia: solo perché è una donna in un mondo dominato principalmente da uomini, non merita totalmente il tifo per lei. Le donne in una posizione di potere sono capaci di compiere azioni terribili tanto quanto gli uomini. Non si tratta più del gender ma solo che è una psicopatica.
Kyle Soller: Questo è un lato dell’Impero che non avevamo visto finora. Esploriamo varie sfaccettature in questo senso. In realtà quel sistema strutturato dell’Impero fascista corrisponde a un livello di zelo e di oscurità che esistono in persone che cercano una ricompensa nel potere e nel controllo, perché non sono in grado di trovarli nella propria vita e quindi li mettono in atto sulle persone. È piuttosto terrificante quando si hanno persone così dedicate ad una causa che le premia per il loro orribile comportamento.
Legge e potere possono essere tanto il problema quanto la soluzione.
Kyle Soller: Certo perché entrambi pensando di stare salvando ciò in cui credono. Impero, giustizia, ordine, legge. Può essere tanto un agente per il bene quanto per il male.
Denise Gough: Pensano di fare la cosa giusta. Se intervisti qualcuno a capo di un’organizzazione fascista, non ti dirà mai “voglio fare tutte queste cose riprovevoli”. Anzi a volte l’aspetto terrificante è proprio che possono convincerti della loro idea, come I complotti cospirazionisti, perché hanno una tale fede nelle loro convinzioni. Ecco perché siamo tutti vulnerabili a questo proposito. Ciò che basta è qualcuno che sia davvero bravo a creare una “causa” per cui battersi, e prima che ce ne accorgiamo, eccoci a torturare le persone! È questo l’aspetto più spaventoso di tutto ciò, una tale fede quasi cieca può essere molto seducente. Se metti insieme due persone così, appariranno sicuramente belle e vorrai frequentarle. Vuoi fare qualcosa di davvero cattivo con noi? (detto con fare scherzosamente seducente)
Kyle Soller: Non gli serve molto per convincerlo, me lo sento (ride).
Denise Gough: Alla fine della promozione di Andor avremo uno stuolo di giornalisti dalla nostra parte e lasceremo Diego da solo (ride).
Noi sappiamo già che ci saranno due stagioni di Andor, di 12 episodi ciascuna, per poi arrivare agli eventi di Rogue One: A Star Wars Story. Questo cambia l’approccio per voi interpreti, magari aiuta sapere che c’è già un piano prestabilito e preciso di dove andranno i personaggi?
Denise Gough: Noi non siamo nel film, quindi al quinto episodio della seconda stagione mi sarò già arresa (ride). Se non si tratta di me, non sono interessata (ride). Quello a cui sarò più interessata in realtà sarà rivedere Rogue One dopo che avremo finite di girare tutti e 24 gli episodi. Diego (Luna, il protagonista Cassian Andor, ndr) è un attore talmente carismatico che lo seguiresti ovunque. È un personaggio complesso e pieno di sfaccettature e contraddizioni, e sapere che farà ciò che farà nel film, mi spezza il cuore. Ho bisogno di sapere dove è diretta Dedra ma non mi concentro solo sulla mia storyline, però sapendo di non essere in Rogue One sento sicuramente meno pressione di Diego ad esempio. Lui ha dichiarato che sono arrivati alla decisione di sole due stagioni, perché ha detto che altrimenti se fossero arrivati a cinque, lui sarebbe stato quasi cinquantenne. È stata una decisione coraggiosa se vogliamo sia da parte di Diego che di Tony e di tutto il team di produzione trasformare le storie di cinque stagioni in due. Quando ci hanno chiamati per comunicarci il cambio di rotta ci hanno detto che avremmo riempito quattro anni nella seconda stagione, ho pensato “e come la farete?”
Kyle Soller: Un viaggio incredibile. Delle persone davvero talentuose. In tutto questo progetto hanno dimostrato di trovare varie scappatoie e soluzioni creative. Non potevamo viaggiare a causa della pandemia e hanno creato questi set e hanno risolto girando tutto nel Regno Unito.
Denise Gough: È davvero impressionante da veder realizzato. È come il teatro ma su una scala decisamente più grande. Abbiamo potuto assistere all’immaginazione di queste persone che prendeva vita. Quando assisti a uno Spettacolo teatrale, vedi i costumisti in atto, e così via, e sei parte di quel processo, e anche in questo caso è stato così grazie al fatto che eravamo tutti a Londra. La costumista aveva foto di tutti noi e dei nostri costumi nella cosiddetta “stanza della guerra” ed era incredibile vedere come fossero tutti al massimo nei propri reparti, creando letteralmente i mondi in cui si sarebbero mossi i nostri personaggi. Spero di essere stata all’altezza. È tale il rispetto per il loro lavoro ma anche la paura di mettere piede nei mondi create da questi talenti. Ovunque andavamo, facevano il possibile per rendere il nostro lavoro il più facile possibile. È una posizione molto privilegiata in cui lavorare.
Per chiudere, qual è il vostro film preferito di Star Wars?
Denise Gough: Non posso non dire Rogue One, mi spiace.
Kyle Soller: Rogue One è una ventata d’aria fresca perché comprende vari sottogeneri che non avevamo ancora visto nel franchise. Quando ero piccolo, il mio preferito era Episodio V: L’impero colpisce ancora, ma adulto penso proprio che sia Rogue One.