Avatar 2, il produttore Jon Landau: “L’ostacolo più grande è stato il tempo”

Avatar 2: La via dell'acqua uscirà il 14 dicembre nelle sale italiane.

Pubblicato il 24 Settembre 2022 alle 11:00

Arriverà il 14 dicembre nelle sale italiane il film 20th Century Studios Avatar 2: La Via dell’Acqua, primo sequel diretto da James Cameron di Avatar, il lungometraggio con il maggior incasso di tutti i tempi.

Ambientato più di dieci anni dopo gli eventi del primo film, Avatar 2: La Via dell’Acqua inizia a raccontare la storia della famiglia Sully (Jake, Neytiri e i loro figli), del pericolo che li segue, di dove sono disposti ad arrivare per tenersi al sicuro a vicenda, delle battaglie che combattono per rimanere in vita e delle tragedie che affrontano. Diretto da James Cameron e prodotto da Cameron e Jon Landau, il film è interpretato da Zoe Saldana, Sam Worthington, Sigourney Weaver, Stephen Lang, Cliff Curtis, Joel David Moore, CCH Pounder, Edie Falco, Jemaine Clement e Kate Winslet.

Per l’occasione abbiamo incontrato il produttore Jon Landau, storico collaboratore di Cameron. Ecco cosa ci ha raccontato.

Avatar 2, il produttore Jon Landau: “L’ostacolo più grande è stato il tempo”

Avatar 2: La via dell’acqua, come il primo Avatar, tratterà temi universali come quelli della famiglia – ha assicurato il produttore Jon Landau – non necessariamente quella biologica ma quella che si sceglie, come ha fatto Jake Sully nel primo film. Nel secondo capitolo il punto di vista sarà quello dei protagonisti adolescenti, tra cui i figli di Jake e Neytiri, pronti a commettere degli errori e a vivere una grande avventura, con cui il pubblico più giovane potrà identificarsi. La famiglia Sully ora Na’vi lascerà la vita che conosceva con il clan per un nuovo luogo, un Nuovo Nuovo Mondo, dove non vengono inizialmente accettati. I figli saranno sradicati da casa e visti come mezzosangue – mezzi Na’vi mezzi umani.

“L’ostacolo più grande è stato il tempo, ovvero curare le sceneggiatura e le riprese sott’acqua”. I 4 sequel in produzione avranno ognuno una storia autonoma, inserendosi in una saga epica molto ampia. Non hanno iniziato la produzione dei film successivi prima di aver completato tutte le sceneggiature e la pre-produzione. Per il contenimento dei costi. Per arrivare preparati e perché essendo i protagonisti adolescenti non volevano che gli interpreti crescessero troppo negli anni, dato che la maggior parte delle riprese si basa sulla performance capture stando sott’acqua. L’obiettivo è mescolare CGI e riprese dal vivo in un modo mai visto prima, perché gli attori si sono anche allenati a stare a lungo in apnea. Il terzo e quarto film sono praticamente pronti, del quinto è iniziata da poco la produzione.

Sigourney Weaver nonostante la morte di Grace alla fine del primo Avatar, tornerà grazie alla perfomance capture nei panni di un nuovo personaggio, una quattordicenne adottata.

Il 3D ri-utilizzato per questi film, è una tecnica che è “una finestra sul mondo” non “il mondo fuori da una finestra”, come ha detto Landau, accentuando ciò che già c’è, non migliorando o “salvando” un film. Vita di Pi e Hugo Cabret sono due film in cui risulta riuscita secondo Landau. Tornare dopo la pandemia con Avatar significa rendersi conto che le persone scelgono cosa andare a vedere al cinema – vedi il fenomeno Top Gun Maverick, ancora in sala nonostante sia arrivato in piattaforma.

Dice Landau: “è come un concerto di musica dal vivo, non la musica in streaming”. Bisogna anche considerare che paghiamo allo stesso modo il biglietto anche se una produzione spende molto di più e ci mette molto più tempo a realizzare un film. “Bisogna fare un cinema che non si fa più ma in modo nuovo”.

James Cameron secondo Landau ha avuto idee che hanno ispirato altri registi, come Terminator 2 per Steven Spierlberg e Jurassic Park, Titanic per Peter Jackson e Il Signore degli Anelli. Il primo Avatar ha incassato la cifra record di 2,8 miliardi di dollari al box office mondiale e il produttore non sa che varrà lo stesso anche per il secondo capitolo, anche in termini di costi record produttivi. La lunga produzione – 13 anni – ha permesso alla tecnologia di fare passi da gigante e hanno fatto cose che non avrebbero potuto fare cinque-sei anni fa. Sperano di battere Top Gun: Maverick e sicuramente la distanza pur se lunga è minore rispetto a quel sequel da Top Gun, ha scherzato Landau. La sfida è anche battere il Marvel Cinematic Universe che continua a portare in sala gli spettatori, come ha sottolineato sornione il produttore e collaboratore.

Fondali marini vista la nuova location, effetti speciali e primi piani sono stati gli obiettivi di Cameron, anche perché il primo film inizia e finisce simbolicamente con l’occhio di Jake che si apre e si chiude in due corpi diversi. “Bisogna essere provocatori con il cinema” ha concluso Landau, “lo sci-fi diviene metafora dell’attualità“. Landau spera che il tema ambientale presente anche nel sequel attragga e colpisca i giovani spettatori, sottolineando che la produzione è stata il più possibile ecologica, senza l’utilizzo di plastica, altrimenti “si predica bene e razzola male”.

Avatar: il primo film torna al cinema

Avatar, l’epica avventura diretta da James Cameron e film di maggior successo di tutti i tempi vincitore del Premio Oscar nel 2009, torna per l’occasione dal 22 settembre nelle sale italiane anche in una straordinaria versione 4K HDR. Scritto e diretto dal premio Oscar James Cameron, Avatar è interpretato da Sam Worthington, Zoe Saldaña, Stephen Lang, Michelle Rodriguez e Sigourney Weaver. Il film è stato prodotto da James Cameron e Jon Landau. Candidato a nove Academy Award, tra cui miglior film e miglior regia, il film ha vinto tre premi Oscar per la migliore fotografia, scenografia ed effetti speciali.

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