Maigret: recensione del giallo con Gérard Depardieu
Il film è al cinema dal 15 settembre distribuito da Adler Entertainment.
Pubblicato il 15 Settembre 2022 alle 00:02
Titolo originale: Maigret
Scritto da: Patrice Leconte, Jérôme Tonnerre
Diretto da: Patrice Leconte
Basato sul romanzo: Maigret e la giovane morta di Georges Simenon
Musiche di: Bruno Coulais
Fotografia di: Yves Angelo
Cast: Gérard DEPARDIEU, Jade LABESTE, Mélanie BERNIER, Aurore CLÉMENT, André WILMS, Hervé PIERRE (della Comédie Française), Clara ANTOONS, Pierre MOURE, Bertrand PONCET
Produzione: Ciné@, F comme Film, SND Films, Scope Pictures
Distribuzione: 15 settembre 2022, Adler Entertainment
Dal 15 settembre il cinema torna a tingersi di giallo dopo Assassinio sul Nilo e prima di Omicidio nel West End con la rivisitazione di Maigret da parte di Patrice Leconte che ha scelto Gérard Depardieu per la parte del taciturno commissario nato dalla penna di Georges Simenon.
Maigret: un grande classico del giallo torna al cinema con Gérard Depardieu
Leconte e Jérôme Tonnerre adattano il romanzo Maigret e la giovane morta di Georges Simenon rimanendo nei canoni del giallo classico ma allo stesso tempo rendendolo fortemente introspettivo. Lo ammantano di una nube di noir, che avvolge tutta la storia e mostra una Parigi piena di vicoli da cui può spuntare chiunque da un momento all’altro. Una Senna romantica e piena di nostalgia. Una coltre che la getta quasi fuori dal tempo. La regia di Leconte va a ricercare inquadrature e movimenti di macchina volti a far uscire la verità dai personaggi, dai loro sguardi, dal loro linguaggio del corpo. La fotografia di Yves Angelo, che gioca con le luci sui personaggi e con l’aria fumosa che si respira attraverso lo schermo, va ad accentuare l’atmosfera noir.
Tutti sembrano stare fermi in Maigret ma in realtà si muovono dentro, tentando di camuffare le proprie emozioni in modo che il commissario non le intuisca. Ma è il commissario stesso a essere reticente verso gli spettatori, Depardieu fa un ottimo lavoro di sottrazione per consegnare un investigatore dell’animo umano stanco, svogliato, affaticato, che ha una sensazione di malessere generale che non sa spiegare ma che non riesce a scrollarsi di dosso allo stesso tempo. Una strizzata d’occhio ai tempi difficili che corrono, forse, e in generale al male di vivere dell’animo umano.
Maigret è anche un giallo da camera: la maggior parte degli eventi accade nelle abitazioni, all’interno, dove pericolose verità si confessano, traumi a lungo sopiti riemergono. Dove si fa vedere più di quanto si vorrebbe e ci si scambia sguardi d’intesa cercando di non essere osservati.
Il film vuole anche mettere il commissario protagonista di fronte al tempo che passa. Dovrà scontrarsi infatti con la gioventù parigina e i suoi feticismi, mentre cerca di superare un lutto familiare e giovanile di tanti anni prima. Un Maigret difficilmente impressionabile, aperto, inclusivo (molto più di tante persone oggi), che è incuriosito da ciò che lo circonda e allo stesso tempo guarda tutti con sguardo circospetto. Lo sguardo è davvero la chiave dell’animo umano… e anche della risoluzione di un giallo a volte.
Vi ricordiamo che Maigret è al cinema dal 15 settembre 2022 con Adler Entertainment.
In Breve
Giudizio Globale
8.0
Sommario
Una bella atmosfera noir e gialla che presta attenzione a inquadrature e fotografia per un Maigret stanco e affaticato che affronta la gioventù parigina.