Girl – Recensione della graphic novel di Milligan e Fegredo
La miniserie del 1996 è raccolta in un prestigioso volumetto
Pubblicato il 4 Agosto 2022 alle 10:00
Autori: Peter Milligan, Duncan Fegredo
Formato: 18.3X27.7, 80pp., C., colori
Prezzo: € 18,00
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Data di pubblicazione: 30/06/2022
Nella seconda metà degli anni ‘90 la divisione Vertigo della DC entrò nella sua seconda fase, proponendo un gran numero di titoli interessanti e sperimentali per il mercato americano come Girl, miniserie di tre numeri di Peter Milligan e Duncan Fegredo.
Reduci da Enigma, miniserie che sfiorava i temi supereroistici, Milligan e Fegredo con Girl si dedicano ad una storia radicata nella realtà delle cittadine post-industriali inglesi, dalle tematiche molto vicine a quelle di molti fumetti underground e di una serie TV che avrebbe fatto scalpore qualche anno dopo come Skins.
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La protagonista della vicenda è la quindicenne Simone Cundy, ragazzina che vive nella cittadini di Bollockstown in una situazione di grande disagio, tra case popolari in cui è la norma raccogliere siringhe e preservativi usati negli ascensori e una famiglia che sembra vivere solo in funzione delle estrazioni della lotteria.
Simone è una ragazza intelligente e sagace, ma intrappolata in una realtà da cui riesce ad evadere solo attraverso la sua immaginazione.
Un giorno la morte del suo cane e l’incontro in una discarica con una ragazza identica a lei ma dalla vita completamente diversa da il via ad una serie di eventi tragici e frenetici, in cui realtà e fantasia diventano difficilmente distinguibili, che sconvolgono del tutto la sua vita.
Milligan racconta una vicenda d’impatto, oscillando bene tra il grottesco e il drammatico, in linea con molti trend dell’epoca ma attuale anche oggi, anche se alcuni passaggi risultano un po’ confusi (anche più del dovuto) e altri affrontati in maniera un po’ troppo superficiale (le considerazioni di Simone sul suo ceto sociale e sui motivi che la portano al gesto con cui la conosciamo nel flashforward iniziale vengono fuori un po’ dal nulla). Altri momenti però riescono a comunicare una marea di sensazioni e a raccontare il vissuto di Simone con pochissimi passaggi, mantenendo un ritmo narrativo sempre alto.
Il finale però lascia molto perplessi, dato che appare quasi come una contraddizione di tutto quanto narrato fino a quel momento. In definitiva una storia che si legge e che nel mentre suscita interesse, ma che nel momento in cui si conclude non si ha ben chiaro che cosa abbia significato.
I disegni di Duncan Fegredo si sposano perfettamente con le atmosfere della storia, riuscendo a raffigurare un ambiente sporco e degradato ma vivo, abitato da personaggi che vanno dall’apatico al grottesco, in cui la protagonista è inglobata ma in cui si muove come se volesse staccarsene.
L’edizione originale DC Vertigo era una miniserie di tre numeri nel classico formato comic-book, ma in questa nuova edizione DC Black Label viene raccolta in un volume cartonato di grande formato, che la distanzia dalle classiche opere americane e l’avvicina maggiormente alle graphic novel europee, genere con cui trova maggiore sintonia.
In Breve
Storia
6
Disegni
6.5
Cura editoriale
7
Sommario
Un titolo che trasuda la carica dirompente che aveva la Vertigo anni '90, ma che appare un po' diluita dopo tutti questi anni. La vicenda non è sempre lineare e a tratti contraddittoria, mentre i disegni sono estremamente efficaci e valorizzati dal formato editoriale.