Justice League Incarnate 1 | Recensione della mini che porta a Dark Crisis

Joshua Williamson prepara il terreno per gli sconvolgimenti di Dark Crisis

Pubblicato il 31 Luglio 2022 alle 14:00

Autori: Joshua Williamson, Dennis Culver, Andrei Bressan, AA. VV.
Formato: 17X26, 64pp., S., colori
Prezzo: € 6,00
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Data di pubblicazione: 16/06/2022

Tobia Brunello
Tobia Brunello
2022-07-31T14:00:10+02:00
Tobia Brunello

Autori: Joshua Williamson, Dennis Culver, Andrei Bressan, AA. VV. Formato: 17X26, 64pp., S., colori Prezzo: € 6,00 Casa Editrice: Panini Comics Provenienza: USA Data di pubblicazione: 16/06/2022

In questo momento Joshua Williamson è l’architetto principale del DC Universe, e sulla strada della grande saga evento Dark Crisis (on Infinite Earths) scrive, in coppia con Dennis Culver, questa Justice League Incarnate, miniserie che fa da ponte tra gli eventi di Infinite Frontier e la Morte della Justice League e Dark Crisis.

Proprio questa natura di miniserie “ponte” (pubblicata da Panini sulle pagine di DC Crossover 18-20) però rende Justice League Incarnate una lettura molto ostica: nonostante il numero 1 in copertina, la vicende prosegue direttamente dalle pagine di Infinite Frontier, e non si spreca troppo tempo nel riassumere adeguatamente gli eventi precedenti.

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Il gruppo di eroi provenienti dai differenti angoli del Multiverso, la Justice League Incarnata, appunto, è in missione per salvare Barry Allen (Flash) e impedire a Darkseid di appropriarsi del potere al di là della crepa nel tessuto del Multiverso che ha inghiottito il velocista scarlatto.

Tutti questi eventi erano stati raccontati in Infinite Frontier, e citati e riassunti solo attraverso i dialoghi dei personaggi. Personaggi che vengono introdotti fin troppo velocemente durante la fase di reclutamento del nuovo membro, Avery Ho (la Flash cinese della realtà principale). L’altro personaggio che dovrebbe accompagnare il lettore nella vicenda è Dottor Multiverso, l’eroina proveniente da Terra-8 (che sarebbe una sorta di pastiche del Marvel Universe) che fa il suo esordio nel primo numero e si unisce in fretta al gruppo di eroi.

Ma un po’ tutto in questo storia accade fin troppo in fretta, e se un lettore non è già informato di tutte le vicende relative alle Crisi DC rischia veramente di trovare l’albo totalmente incomprensibile. Certo, da un lato queste sono le storie che possono anche affascinare il lettore e spingerlo a recuperare tante altre storie per scoprirne i particolari appena accennati, ma ad un certo punto si esagera.

Di per sé la storia, se non poggiasse così pesantemente sulle altre vicende, sarebbe anche raccontata con un buon ritmo e le relazione tra i personaggi principali (oltre ad Avery e Dr. Multiverso, il Presidente Superman e il Batman di Flashpoint) sono tratteggiate bene, ma tutti gli altri personaggi sono trattati da tappezzeria e appesantiscono la vicenda senza che gli sia dato spazio adeguato.

Dal punto di vista grafico, ci sono differenti disegnatori che raffigurano le vicende riguardanti le diverse realtà, con l’onesto Andrei Bressan che invece si occupa degli eventi che hanno luogo nel Bleed (ovvero nello spazio tra le differenti realtà). Così vediamo un Brandon Peterson in buonissima forma raccontare gli eventi su Terra-8, fino a quando non entra in scena Tom Derenick a raffigurare un interessante scontro tra Darkseid e Tartarus, ovvero la versione DC di Thanos, che a sua volta è sempre stato considerato la risposta Marvel a Darkseid. Questo scontro dai toni molto meta-fumettistici (come molte cose che accadono in questa miniserie) forse avrebbe meritato un disegnatore più d’impatto rispetto a Derenick, che comunque fa un lavoro più che sufficiente.

Nel secondo episodio raccolto nell’albo italiano troviamo l’oscuro Kyle Hotz, scelta perfetta per raffigurare Terra-13, popolata da versioni più supereroistiche dei vari personaggi DC legati a magia ed esoterismo, e Paul Pellettier raffigurare l’epico scontro tra Darkseid e Amsodel, fino all’ingresso in scena della nuova Batwoman Che Ride. Ottimo lavoro di Pellettier nelle sue sequenze, sia per quanto riguarda il dinamismo e la potenza veicolati dalle scene di battaglia, che per quanto riguarda l’espressività dei personaggi.

In definitiva Justice League Incarnate è sicuramente una lettura importantissima e che troverà sicuramente i favori del fan DC che si prepara ai grandi sconvolgimenti di Dark Crisis, ma è quasi inaccessibile per il lettore occasionale. Per “saltare a bordo” con gli eventi DC è il caso di aspettare direttamente la Morte della Justice League e Dark Crisis.

In Breve

Storia

5.5

Disegni

6.5

Cura Editoriale

6.5

Sommario

Una lettura rivolta esclusivamente ai fan DC che funge da ponte tra due differenti eventi editoriali ma che è di difficilissima comprensione per il lettore occasionale. Reparto grafico decisamente all'altezza.

6

Punteggio Totale

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