Punisher 1 | Recensione della nuova serie di Jason Aaron
Pubblicato il 29 Luglio 2022 alle 20:00
Autori: Jason Aaron, Jesus Saiz, Paul Azaceta
Formato: 17X26, 40pp., S., colori
Prezzo: € 5,00
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Data di pubblicazione: 30/06/2022
Panini ha iniziato a pubblicare su base mensile la nuova serie Punisher scritta da Jason Aaron, che ridefinisce e rilancia il vigilante donandogli un nuovo ruolo all’interno del Marvel Universe (e un nuovo look).
I motivi che hanno portato la Marvel a rivedere radicalmente il personaggio di Punisher sono da ricercare nell’imbarazzo che il simbolo del personaggio ha causato negli ultimi tempi, da quando una parte della destra alternativa americana se ne è appropriata.
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Il teschio simbolo di Frank Castle è stato esposto spesso durante manifestazioni contro il movimento Black Lives Matters ed è stato visto anche durante l’insurrezione che ha portato all’assalto di Capitol Hill il 6 gennaio 2021. Inoltre è da moltissimo tempo un simbolo utilizzato da chi si oppone alle proposte di regolamentazione delle armi da fuoco.
Da anni la Marvel ha tentato di distanziare il suo personaggio da queste istanze, sia con prese di posizione del personaggio all’interno delle storie che con dichiarazioni del suo creatore Gerry Conway, ma senza successo.
Ora con questa nuova serie Jason Aaron ha preso Punisher, l’ha letteralmente spogliato del suo teschio e delle sue pistole, facendolo diventare il Sommo Uccisore della Mano, la famigerata setta di ninja assassini da anni spina nel fianco di Daredevil e tanti altri eroi Marvel.
Con un nuovo simbolo sul petto e brandendo una katana, Frank Castle continua la sua crociata contro i criminali su scala globale, sfruttando le risorse della Mano per portare la sua giustizia sommaria in tutto il mondo.
Ma ovviamente c’è molto da scoprire su come la Mano è riuscita a convincere Castle, sui veri scopi dell’Arci-Sacerdotessa della setta, sugli Apostoli della Guerra, trafficanti d’armi che hanno come scopo l’aumento dei conflitti nel mondo e che Punisher vuole sgominare, etc.
Dal punto di vista grafico, la serie è affidata a Jesus Saiz e Paul Azaceta: il primo si occupa delle sequenze ambientate nel presente, mentre il secondo disegna i flashback riguardanti il passato di Frank. In questo primo numero in realtà Azaceta fa poco, una concitata sequenza iniziale in cui riviviamo in prima persona gli attimi vissuti da Frank immediatamente dopo la strage della sua famiglia.
Nelle sequenze presenti Jesus Saiz, con il suo stile plastico, raffigura con efficacia le esplosioni di violenza che costellano la vicenda.
Jason Aaron, che già aveva scritto la versione MAX del personaggio ereditata da Garth Ennis, si sforza di scrivere un Frank Castle credibile calato nel contesto del Marvel Universe tradizionale, dove abbondano i “cannoni Banner” o i “bazooka Graviton”. In realtà in questo primo numero il punto di vista è quello dell’Arci-Sacerdotessa della Mano che ha deciso di reclutarlo nella setta, che raccontando la vicenda in prima persona esalta le doti da assassino di massa di Frank.
Ma il lavoro di Aaron è impostato per 12 episodi (che saranno inframezzati da 3 speciali Punisher War Journal incentrati sulle missioni di giustizia di Frank) e già si capisce che ha in mente una parabola ben definita per il personaggio che va ben al di là della superficiale opera di “make up” che ha generato le prime discussioni online. La strada tracciata da questo primo numero sembra quella giusta: chi aveva paura di trovarsi di fronte un Punisher snaturato può stare tranquillo, dato che il Frank presente su queste pagine è quello di sempre. Certo, se i cambiamenti saranno permanenti o se una volta conclusa la saga si tornerà allo status quo lo vedremo solo alla fine.
In Breve
Storia
7.5
Disegni
7
Cura editoriale
7
Sommario
Una saga che rilancia il personaggio di Punisher immergendolo in un contesto a lui estraneo, ma mantenendo intatto lo spirito del personaggio. Merito di un autore che lo conosce bene. Si preannuncia una saga ricca di colpi di scena e rivelazioni. Dal punto di vista grafico, poco per valutare il lavoro di Azaceta in questo primo numero, mentre Saiz sembra essere decisamente all'altezza.