7 eroi che hanno impugnato il martello di Thor
Chi è che si è rivelato degno di sollevare il mitico Mjolnir?
Pubblicato il 23 Giugno 2022 alle 16:15
“Chiunque impugnerà questo martello, se ne sarà degno, possiederà il potere di Thor”, recita la famosa iscrizione su Mjolnir nei fumetti Marvel: questo significa che, oltre al Dio del Tuono, chiunque tra gli eroi sia stato reputato abbastanza “degno” di sollevare Mjolnir ha impugnato il martello e ottenuto i poteri di Thor.
Abbiamo visto vari eroi che hanno impugnato il martello di Thor nel corso degli anni, anche se la definizione di “degno” è sempre stata abbastanza vaga e di difficile interpretazione.
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Difficle ad esempio pensare che Spider-Man non possa essere considerato degno, ma probabilmente è egli stesso, per il senso di colpa che prova per le tragedie che l’hanno toccato, come le morti di zio Ben e Gwen Stacy, a non reputarsi “degno” ad un livello incoscio.
Vediamo quindi quali eroi che hanno impugnato il martello di Thor e possedere il potere di Thor nel corso degli anni nella continuity ufficiale, quindi tralasciando What If…? e futuri alternativi.
I sette eroi che hanno impugnato il martello di Thor
- Jane Foster, la Potente Thor
- Eric Masterson, Thunderstrike
- Beta Ray Bill
- Red Norvell
- Steve Rogers, Captain America
- Wonder Woman
- Superman
Jane Foster, la Potente Thor
L’ultimo e più famoso caso di Thor sostituto, ripreso anche al cinema in Thor: Love and Thunder, è quello di Jane Foster, la storica infermiera e fidanzata di Thor nella sua prima identità mortale, quella del dottor Donald Blake.
In seguito allo scontro con Gorr, il Macellatore di Dei, Thor iniziò ad avere dei dubbi nel profondo sul ruolo degli dei, e quando durante la saga Original Sin Nick Fury gli sussurrò all’orecchio che Gorr aveva ragione, improvvisamente si scoprì non più degno di sollevare Mjolnir.
Il martello rimase incustodito sulla luna fino a quando Jane Foster non comparve sulle scene brandendo Mjolnir come una nuova versione femminile di Thor.
Mentre il figlio di Odino lottava per tornare ad essere degno di sollevare Mjolnir, Jane lottava come protettrice di Asgard e di Midgard, anche come membro degli Avengers, oltre che contro il cancro nella sua identità mortale.
Dopo aver speso tutto il suo potere per combattere Magog, è deceduta a causa del male guadagnandosi un posto nel Valhalla, da cui è poi tornata con nuova identità della nuova, potente Valchiria.
Eric Masterson, Thunderstrike
Architetto di New York che ha conosciuto Thor mentre questo utilizzava l’identità civile di Sigurd Jarlson, operaio edile, Eric fu ferito gravemente dall’attacco del supercriminale Mangusta al cantiere.
Nel tentativo di combattere il criminale, Eric riuscì anche a sollevare Mjolnir, ma fu inutile e, in punto di morte, fu salvato dall’intervento di Odino che, risponendo alla preghiera del figlio, fuse l’essenza di Eric e quella di Thor in un’unico essere.
I due quindi condividevano lo stesso spazio, scambiandosi di ruolo ogni qualvolta Eric batteva il suo bastone richiamando Thor.
Dopo che Thor fu però condannato all’esilio eterno per aver apparentemente ucciso il fratello Loki, Eric divenne l’unico depositario del potere di Thor, trasformandosi in una versione del dio del Tuono barbuto e completo di maschera, entrando anche negli Avengers.
In seguito al ritorno dell’originale Thor, Odino donò ad Eric un altra arma incantata, una mazza chiamata Thunderstrike, attraverso la quale continuò la sua carriera di supereroe dallo stesso nome fino alla sua tragica morte, ucciso dallo stesso Thor dopo essere stato corrotto dall’ascia dell’Esecutore. La sua mazza passò al figlio Kevin, che divenne il secondo Thunderstrike.
Beta Ray Bill
Nonostante l’iscrizione sul martello sia presente fin dalla primissima avventura di Thor pubblicata dalla Marvel, per i primi 20 anni di vita editoriale nessun personaggio si rivelò degno al punto da riuscire a sollevare Mjolnir.
Fu solo nel 1983 che Walt Simonson sfruttò il potenziale dell’incantesimo, introducendo l’alieno korbinita Beta Ray Bill, un cyborg incaricato della salvezza della sua intera razza, che in un duello contro Thor sorprendentemente riuscì ad impugnare Mjolnir trasformandosi in Beta Ray Thor.
Una volta dimostrato il suo valore, divenne un grande alleato di Thor e Odino gli donò un secondo martello, Stormbreaker, con il quale continuò la sua carriera di supereroe cosmico.
Oggi, dopo aver perso Stormbreaker in uno scontro contro Thor, è il nuovo maestro d’armi di Asgard.
Red Norvell
Il primo Thor sostituto, in realtà il cameraman Roger “Red” Norvell non sollevò Mjolnir perché degno, ma perché in possesso di guanti magici che gli permettevano di replicare il potere di Thor.
Il tutto si rivelò essere però un piano di Odino, che prevedendo l’arrivo di un Ragnarok decise di rendere Red Norvell momentaneamente Thor in maniera di risparmiare la vita di suo figlio. Il piano di Odino funzionò, dato che Jormungand uccise Red Norvell come profetizzato, ma Thor sopravvisse in maniera da sventare quel Ragnarok.
Anni più tardi, Odino decise di far tornare in vita Red Norvell per affidargli nuovamente il ruolo di Thor, donandogli un secondo martello, Crusher, per assicurare ad Asgard una protezione mentre suo figlio aveva scelto di rimanere su Midgard.
Quando Thor fu apparentemente ucciso durante Onslaught e Asgard cadde sotto l’attacco degli Dei Oscuri, Red Norvell risvegliò tutti gli dei nascosti in identità mortali, ma morì ancora una volta, per poi tornare in vita senza poteri.
Steve Rogers, Captain America
Tra tutti i personaggi Marvel, se c’è ne è uno che è sempre stato reputato sicuramente “degno” di sollevare Mjolnir questo è sicuramente Steve Rogers.
La prima volta che Rogers si è dimostrato in grado di utilizzare Mjolnir è stato quando utilizzava l’identita de Il Capitano, avendo rinunciato a quella di Capitan America, afferrando il martello e usandolo per sbaragliare i soldati del dio egizio Seth che stavano sopraffando Thor.
In seguito ha usato Mjolnir nella saga Fear Itself, usandolo per guidare la carica degli eroi contro l’Asgard oscura di Cul Borson, il fratello malvagio di Odino, e alla fine di Secret Empire, quando ricomparve per sconfiggere il suo alter-ego malvagio che aveva instaurato un impero Hydra negli Stati Uniti.
Wonder Woman
Durante la saga Marvel vs. DC, quando il fato dei due universi sembrava dovesse dipendere degli scontri tra i rispettivi eroi, Diana si imbatté in Mjolnir, abbandonato dopo la battaglia che aveva visto Thor sconfiggere Shazam imbrigliando il fulmine che ne causava la trasformazione, e impugnandolo si dimostrò degna di possedere il potere del dio del tuono.
Ma considerando la cosa come una specie di scorrettezza, decise di rinunciare al potere di Mjolnir per il suo combattimento contro Tempesta degli X-Men, cosa che gli costò la sconfitta dato che la mutante utilizzò proprio il suo potere sugli elementi atmosferici per vincere l’incontro.
Superman
Una delle immagini più potenti della storia dei comics, disegnata dall’eterno George Perez: Superman che affronta i più grandi nemici degli Avengers e della JLA impugnando Mjolnir e lo scudo di Capitan America. Una scena che è il culmine di quel sogno diventato realtà che è stato il crossover JLA/Avengers di Kurt Busiek e George Perez: Superman guida la carica
Alla conclusione della storia, però, non riusciì più a sollevare il martello, con Thor che gli confidò che l’incantesimo di suo padre lo aveva riconosciuto degno in quella particolare circostanza disperata.
- Episodi borderline
L’incantesimo di Mjolnir è abbastanza letterale, ed ha qualche limitazione. Il fatto di non poter sollevare il martello significa che è legato alla gravità, e infatti abbiamo visto come nello spazio in assenza di gravità Iron Man è stato in grado di spostare Mjolnir, e Red Hulk addirittura di impugnarlo per colpire lo stesso Thor. Ma in questi casi il martello non è stato letteralmente “impugnato”, bensi ha accompagnato i movimenti in assenza di gravità.
Anche robot e androidi che non possono essere considerati esseri “viventi” sono esentati dall’incantesimo, e quindi possono sollevare il martello senza però ottenere i poteri di Thor. Per esempio, l’incredibile Androide del Pensatore Pazzo (o Andy, come preferiva farsi chiamare all’epoca) è stato in grado i impugnare Mjolnir in un numero di She-Hulk.
Talvolta incantesimi provvisori hanno reso alcuni personaggi “degni” di impugnare Mjolnir, come è successo a Wonder Man in una storia apparsa su Marvel Comics Presents #45, oppure Loki al culmine dell”inversione” alla base della saga Axis, in cui gli eroi presero le qualità dei criminali e viceversa.
Infine, negli ultimi tempi l’incantesimo di “protezione” di Odino non è più attivo come una volta, e questo ha permesso a vari personaggi di impugnare il martello a prescinedere dal giudizio sull’essere o meno “degni”.
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