One-Punch Man: il Seinen che “rompe” il paradigma del Battle Shōnen
One-Punch Man è un Seinen che rivisita il paradigma classico del Battle Shōnen
Pubblicato il 22 Giugno 2022 alle 19:00
One-Punch Man: il Seinen che “rompe” il paradigma del Battle Shōnen senza ombra di dubbio è una storia rivoluzionaria, capace di distruggere tutti i cliché inerenti ad uno dei target più famosi, ribaltando completamente anche il sottogenere inteso come Battle Shōnen.
Non serve spiegare cosa sia One-Punch Man, ma allo stesso tempo essendo un’opera altamente sfaccettata è giusto discuterne dettagliatamente, cercando di capire alcune “meccaniche” inserite da One, già partendo dalla pubblicazione suo blog nel 2009.
LEGGI ANCHE:
I 5 Manga meno famosi degli anime
One-Punch Man: il Seinen che “rompe” il paradigma del Battle Shōnen
In manga come Hunter x Hunter, Naruto, Dragon Ball e via discorrendo il protagonista tempra e affronta un percorso di crescita personale e combattivo.
In One-Punch Man invece tutto questo viene “ridicolizzato”, dato che il protagonista Saitama è già forte, e il pubblico non ha seguito minimamente il suo percorso.
Il “linguaggio”, quindi il paradigma del Battle Shōnen viene immediatamente disintegrato, rivisitato e completamente rielaborato, creando una storia targettizzata come Seinen che si concentra sulla parodia di uno dei sottogeneri più apprezzati di sempre.
Un colpo di genio non indifferente che insieme alla qualità totale della storia fa del manga in questione un cult indiscusso fin dalla prima apparizione in libreria e sul piccolo schermo, grazie anche ad una prima stagione sfavillante e sopra le righe.
Info utili:
- Autori – Murata, One
- Pagine – 240
- Formato – 11,5×17.5
- Rilegatura – Brossurato
- Edito in Italia – Planet Manga
- Tipo di Prodotto – Manga
- Interni – Bianco e Nero
- Copertina – Colori
- Uscita Ita – 2016
- Attualmente in pubblicazione
Nel corso del tempo le discussioni sul genere e sul target di questo manga si sono sprecate, anche se oggettivamente non spetta ai lettori giudicare questo aspetto.
Se autori e editori decidono che la storia è rivolta verso i “seinen” quindi ai “giovani uomini/adulti” è così, e non esiste alcuna digressione che potrebbe sfatare questa conferma, anche se spesso si cerca sempre di farlo.
Nonostante il sentore e l’anima della storia sembra quella di un Battle Shōnen è perché quest’ultima ne fa beffa, crea una parodia di qualcosa che ha fatto parte del medium per tanto tempo e che ora agli occhi dei lettori viene parodizzata per creare qualcosa di unico e nuovo.
La storia di One si oppone al genere rivolgendosi ad un target più “adulto” rispetto a quello “adolescenziale”, quasi come per dire “siete cresciuti, e ora di affrontare qualcosa di nuovo, unico e mai visto prima”.
Perché è considerato un vero e proprio Seinen?
Effettivamente i temi e le strade adottate da One e Murata sono diverse da quelle che potrebbero apparire in un normale Battle Shōnen , dato che spesso abbiamo a che fare con la psicologia dei personaggi.
Nella storia affrontiamo tutto questo esplorandone le paure, la depressione e l’apatia scaturita da alcune scelte e vicende di vita, anche se spesso è un fattore anch’esso parodizzato.
Da un lato, specie nei primi episodi/capitoli della storia, abbiamo delle profonde e spesso bizzarre riflessioni di Saitama sul senso della sua esistenza, dove le digressioni sul senso di solitudine, apatia e “distacco” dagli altri la fanno da padrone.
Da un altro lato invece abbiamo spesso scene comiche, volte a sparare in faccia al pubblico la potenza del protagonista emanando anche quel senso di “incompletezza” e “fastidio” nello spettatore/lettore, dato che quest’ultimo non comprende l’origine della sua forza.
Mentre il protagonista si dispera e sprofonda in uno stato di totale apatia per via della sua troppa forza, d’altro canto ci troviamo numerose volte di fronte alle problematiche dei comprimari e secondari sul loro senso di impotenza e preoccupazione, quando affrontano minacce insormontabili.
Anche in questo caso troviamo una sorta di rielaborazione del Battle Shōnen, dove lo spessore dei protagonisti assume un volto più realistico, dato dai ragionamenti dovuti alla fatica e l’obiettivo dell’allenamento, che spesso viene reso inutile da nemici davvero incredibili.
One-Punch Man: il Seinen che “rompe” il paradigma del Battle Shōnen
Questo è spesso un punto focale della storia, dato che eroi del calibro di Genos, Dark Shine o Tornando, nonostante i loro ardui allenamenti spesso si trovano di fronte minacce insormontabili, eliminate successivamente da Saitama, il salvatore “apatico”.
Non che in Dragon Ball o Hunter x Hunter non ci sia la sconfitta psicologica anzi, solo che il tema presente in One-Punch Man è più arduo, e più complesso da reggere e affrontare.
Infatti ci troviamo di fronte eroi sostanzialmente “umani” fatti a pezzi prima dalla loro mente e poi dal nemico, approfittando della fragilità di quest’ultima.
Potremmo sicuramente continuare con le tematiche più adulte e incentrate sulla depressione, l’apatia e la fragilità dell’animo umano di fronte a pericoli insormontabili, ma basta questo per confermare il target preciso che il manga vuole cogliere.
All’impostazione poi, si unisce un tasso di violenza più elevato risetto ad un classico Battle Shōne, dato che alcune tavole rasentano e mostrano scene splatter e gore senza limiti, mentre un attimo prima si affrontava una discussione “comica”.
Oltre al volto complessivo dell’opera, la sua targhettizzazione Seinen nonostante sembri uno Shonen è dovuta anche al fattore “parodizzante” dato che per ribaltare il paradigma quest’ultimo si pone come un sottogenere/target opposto a quello “rivisitato“.
In questo modo viene creato qualcosa di unico e altamente sfaccettato, capace di far discutere gli appassionati per ancora un tasso considerevole di tempo, dato che l’epopea non ha ancora una fine.